Il Risveglio (4)

Condivido uno studio, in 5 parti, come riflessione sulla ricerca della felicità, sulla scia dei più grandi insegnamenti spirituali e filosofici di tutte le civiltà della Terra dalla notte dei tempi, fino alle ultime avanguardie scientifiche… [PART 4 di 5]

Se riuscissimo a portare consapevolezza a quel “centro di controllointeriore, che abbiamo descritto lungo i primi tre articoli, diverremmo il Testimone Imperturbabile di noi stessi e dell’esperienza veramente cosciente di ciò che è questa nostra vita. Avremmo una completa “visione dall’alto”… Quello speciale essere psichico (precedentemente descritto), che risiede dentro di noi, è un principio del “Campo Uniticato” che rappresenta tutti gli Uomini (la nostra specie naturale/spirituale)… si tratta di un’“Unità di Consapevolezza” della Coscienza Assoluta, ossia un punto di vista relativo dell’Intelligenza Universale.
Infatti la realtà è solo ciò che appare alla mente, in modo spontaneo. Lo schermo è il “Vuoto”, ossia il Campo Unificato d’Intelligenza, mentre i pensieri sono le immagini della mente che possono essere percepite da ogni Unità individuale/personale.
Tutto ciò che si muove (emo-zione) sul Vuoto, aderente all’Unità personale, dipende dalla “Volontà” che si aggancia alla mente stessa, in corrispondenza delle sue formazioni egoiche…
Allora, la Rivelazione sta nell’intuire che non c’è un Io che vive gli eventi, ma semmai esistono solo gli eventi che io posso testimoniare attraverso la presenza primaria del Sé (consapevolezza): un tracciamento che si dispone lungo un archivio universale (archetipi umani) a cui ognuno di noi può attingere! Il nostro Io non ha alcuna esistenza intrinseca o indipendente solo dal suo lato, si tratta semmai di successioni di esperienze, momento dopo momento c’è solo il Presente. L’Io è solo un film che ci raccontiamo, una storia ricostruita sulla base dei nostri processi mnemonici, perciò è solo un “senso dell’Io”, esso in realtà non esiste di per sé; è solo un insieme di fattori mentali… Noi siamo solo lo “spazio” in cui accadono gli eventi, gli eventi della (nostra) Vita; noi siamo i Testimoni di ciò che, grazie alla percezione del mondo esterno, ci rappresentiamo nel nostro schermo mentale… Allora, gli eventi sono fenomeni psichici con cui in realtà solo secondariamente posso identificarmi attraverso il mentale egoico. Un atto che, infatti, se non ben gestito ed equilibrato, causerà la creazione di un senso completamente illusorio di un Io individuale, separato e durevole, il quale finirà infatti per raccontarsi delle storie sull’evento e su se stesso, per giunta angosciandosi continuamente a vuoto perché dimentico del Grande Disegno sovrasensibile degli Archetipi. Il suo Io, identificandosi, perde il significato e il punto di vista Universale. Infatti, ciò che si proietta di fronte a noi sono solo apparenze e racconti mentali influenzati dal campo collettivo, tant’è che il Karma non è mai stato semplicemente un problema individuale! Si tratta di mere modificazioni mentali sul Vuoto oltre la Luce spirituale, crepuscoli su cui noi disgraziatamente poniamo l’attenzione incarnandoli nel bel mezzo di un’infinito viluppo di relazioni – la Maya citata dalle filosofie orientali, che è Illusione, nel senso di mere apparenze! Da qui l’insegnamento che il Karma affligge solo l’Ego. Tant’è che le sue apparenti forme non sono alcun Io, è semmai il nostro Sé ad essere sempre realmente vivo, è Lui che vive… Al suo stato puro, è Luce, seppur le sue modulazioni mentali cadono nel mondo grossolano, ergo karmico! Per trovare la Luce (la felicità, perfino l’Illuminazione) non dobbiamo fare nulla, dobbiamo essere!
Tale è la Buona Novella. Non c’è un bene o un male, ma un’esperienza da percorrere al “centro” della legge dell’Unità (che si manifesta con la Dualità), di ciò che tutti siamo, di ciò che ognuno di noi è: un Essere Unico! Io e te siamo speculari. Il vuoto in cui appaio i miei pensieri è lo stesso vuoto su cui appaiono i tuoi pensieri! Le mie gioie, o i miei dolori sono i tuoi! La relazione tra me e te, è un dialogo tra l’Uno e il molteplice, come tutti i modi possibili di essere che l’Uno pensa di sé stesso.
Allora, non c’è un Io, ma solo un Sé transpersonale che nondimeno sperimenta esperienze, anche se solo temporanee attraverso gli eventi… per questo in noi esistono solo gli eventi.
I saggi ci insegnano che le emozioni sono forze spirituali, “eidola”: è l’evento il dio, la dèa, sono Idee che appartengono all’Anima del Mondo… è infatti l’evento che va pacificato nel caso in cui dovesse portarci un’esperienza negativa – che non ha a che fare solo con noi in quanto persona/Ego, è semmai energia, un fatto archetipale, immerso nell’ordito della rete della vita, del Campo della coscienza collettiva – di cui la nostra vita relativa è entrata a far parte. E l’evento ci chiama, ci accade nel bene o nel male, perché è attraverso di noi che dovrà esprimersi (è frutto del Karma)! Starà a noi allora accompagnare questo evento archetipale conciliando una trasformazione alchemica di noi stessi significativa per la nostra vita!
Come insegnano i saggi, sarà infatti il “dio irato” che dovrà essere pacificato, la sua energia deve essere trasfigurata! È pur vero allora, che è l’energia (portata in essere dalla nostra attenzione mentale e intersoggettiva) a generare Karma: è l’intenzione data all’emozione – che porta all’azione – ciò che dobbiamo tenere sotto controllo, che dobbiamo cioè liberare dall’idea di un Io che abbia necessità di identificarsi facendo azioni o cose in modo compulsivo, utilitaristico o accecato dalla brama

Ecco che il segreto per purificare il Karma, e dunque per risvegliarci ed evolverci alla pura Luce, è quello di generare azioni che non portino conseguenze negative, perciò dobbiamo vigilare sulle nostre intenzioni. La strategia è quella di agire non mossi da tornaconti personali, piuttosto dalla volontà di offrirsi a qualcosa di più grande di noi. Sentirsi una parte del tutto, e a questo contribuire, nel Bene! Si tratta di offrire se stessi, darsi incondizionatamente… ogni volta che agiamo dobbiamo farlo rinunciando ai frutti delle nostre azioni, semmai offrendo le nostre azioni al bene del mondo – questo disinnesca il Karma e ci purifica in vista del Risveglio; questo era il senso del “sacrificio” (sacrum-facere) per le antiche Tradizioni.

Dobbiamo spersonalizzare le esperienze. Non c’è il “mio” dolore, esiste solo l’esperienza del dolore (la provano tutti!) – va conosciuta; amata, contemplata, superata… fa parte del gioco! Questa disciplina mentale è frutto attivo in noi dello Yin che compensa lo Yang: la Via di Mezzo della Coniuctio Oppositorum. Il Cristo che integra il Diavolo. Tale Mistero è ciò che ci insegna ad amare, poiché porta alla consapevolezza che la sofferenza è un’esperienza di tutti, perciò non dovremmo far altro che collaborare e aiutarci tutti insieme per alleviare l’uno il dolore dell’altro! Perché divisi non vuol dire essere separati.
Per di più, tutti noi siamo un flusso pensante, c’è solo lo Spirito/Lògos che si muove in noi, e noi viviamo solo di un’esperienza dopo l’altra, perciò se invece di azzuffarci col nostro Inconscio seguissimo il flusso all’interno del Grande Disegno (..del Bene comune, dell’Essere), potremmo fare liberamente tutto ciò che vogliamo… È il “Viaggio dell’Eroe”!
In sostanza, non c’è mai stata una persona intrinseca e individuale ad esistere, ma solo successioni di impressioni dovute ad eventi psichici presenti nella nostra dimensione mentale – retta dal filo della memoria… e dalla narrativa che ci siamo fatti su di noi e sulle nostre relazioni circostanti.
L’identificazione invece all’attrattiva mentale ha generato l’individualismo, incentrato sull’avere, sulla perdita del senso di unione collettivo, concentrato invece sull’essere, sul Bene comune, universale. In ragione di ciò è salutare ricordare che la nostra atavica paura di fallire non sussiste, è solo un’illusione: un gioco per cui rialzarsi più consapevoli di prima!
Dice Hazrat Inayat Khan: «Non ci può essere rinascita senza una notte oscura dell’anima, un totale annientamento di tutto ciò che hai creduto e pensato di essere».
Dentro di noi, negli abissi dell’Inconscio, degli Inferi, c’è una dimensione psichica unitaria; se superiamo la paura iniziale di fronte quegli abissi, troviamo una dimensione dove noi siamo tutti quanti insieme, e da quel luogo, grazie alla consapevolezza del Testimone Interiore, sarebbe possibile osservare, come si fa con un film, le esperienze relative e personali causate dal nostro bagaglio karmico, sullo spazio-tempo dell’orizzonte degli eventi, di cui stiamo facendo esperienza, insomma la nostra vita! Quel distacco ci proteggerebbe dalle energie dell’Inconscio ancora inesplorato, lasciandole fiorire in un vivere più libero e spontaneo, senza attaccamenti o avversioni, giacché testimoni del gioco della vita!
Se si osservano le cose senza l’Ego (senza identificazioni, categorie, etichette, moralismi o attaccamenti), si capirebbe immediatamente che gli eventi sono energie, sono istanti fatti di esperienze, particolari momenti e condizioni che incessantemente si susseguono… Osservare senza l’intervento dell’Ego significa non generare Karma (negativo), significa non assegnare inutili e pericolosi giudizi allo stato delle cose.

L’anima non giudica, lo fa solo l’Ego; l’anima è neutrale perché sente la sofferenza del mondo e perciò non alza muri ma ponti: il Risveglio porta a comprendere che tutto è perfetto per come è poiché tutto accade per come non potrebbe fare altrimenti. Ogni cosa è conseguenza di una causa seminata in precedenza, ogni evento è stato generato da un pensiero o da un’azione, perciò poi la realtà non può che essere ciò che è!
Un risvegliato è ormai al di là del Bene e del Male, sa che tutto è ciò che è, è parte da questa accettazione per abbracciare ogni cosa con la voce del suo cuore!

Le emozioni, comprese quelle frustranti, sono energia, sono puro fuoco, sono dèi funzionali a bruciare Karma. Dunque le emozioni vanno accettate ed integrate con consapevolezza, non vanno rifiutate o vissute con paura o col giudizio, ma come un fuoco capace di liberarci dalla sofferenza stessa. Questo era il senso del Mito. Questo è l’evento che ci eleva! Dobbiamo cuocere nel nostro brodo (prendere la nostra croce), e alzare lo sguardo! Solo così può nascere in noi la Luce, quel Pensiero Vivente che ci anima!
Allora la cosa importante è come io sento e vivo il significato che ha quell’evento per me, bisogna concentrarsi sull’emozione che quella situazione o quella persona mi rimanda, e cosa posso imparare da quell’esperienza – che è universale, è sempre un Archetipo! È innanzitutto portatore di un significato originario, fuori dallo spazio-tempo. Dobbiamo tornare a decifrare i sogni, la numerologia, le sincronicità…
Quando ci distacchiamo dal programma limitato dell’Ego, ci liberiamo dal Karma. Infatti, l’unico momento in cui le persone davvero cambiano, è solo quando la loro Volontà diventa più forte del loro programma; nessuno cambia finché non cambia la propria energia! Ecco cos’è il lavoro alchemico dentro di sé: una disciplina volta ad addestrare le nostre emozioni, attraverso la contemplazione del desiderio e dell’attenzione mentale (al momento Presente).
Il risveglio della consapevolezza avviene quando troviamo la calma al centro della nostra mente, da cui possiamo osservare con discriminazione e con il cuore lo scorrere degli eventi, l’Interdipendenza di ogni cosa della vita. Una visione che ci porterebbe a capire l’irriducibile legame che ci unisce tutti nella rete dell’esistenza, secondo cui non possiamo far altro che essere benevoli con tutto e tutti, poiché il Grande Disegno della Vita contiene anche il nostro Destino! Certamente questo da senso e significato all’esistenza, donando gioia alle nostre vite.

Fatale

Share Button
Written By
More from Andrea Fatale

Meditazione: la mente controlla il corpo… lo dice la Medicina!

Alcuni scienziati si sentono sicuri nell'affermare che i recenti tentativi di comprendere...
Read More

3 Comments

  • questa serie di articoli sta diventando una sintesi meravigliosa
    Grazie Fatale. si ha il sentore di leggere insegnamenti antichi quanti l anima umana

  • Credo solo che vivere una vita cosi’ impersonale , spersonalizzando le emozioni, staccandoci dai frutti delle nostre azioni , sia qualcosa di veramente difficile , quasi impossibile attualmente

  • nessuno ha mai detto che sia facile.
    di risvegliati ce ne sono stati tanti ma è un numero irrisorio rispetto alla massa. chi davvero si è addirittura trasfigurato sono ancora di meno, vedi il buddha o gesù…
    ma qui non si vuole risorgere insomma… ci basterebbe essere felici e generare meno karma negativo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.