Cappadonia: “Orecchie da Elefante” [Anteprima streaming esclusiva]

Disco d'esordio in cui il cantautorato permeato di sonorità rock d'oltremanica di Cappadonia si incontra e si scontra con quello di matrice folk-rock statunitense del cantante e chitarrista de Il Pan Del Diavolo. Disponibile dal 22 aprile...

Uscirà il 22 aprile per Brutture Moderne/Audioglobe il disco d’esordio di Cappadonia, cantautore e polistrumentista che negli ultimi anni ha calcato il palco, come musicista, con SickTamburo, Gli Avvoltoi, Aura e molti altri. “Orecchie da Elefante” sarà il disco d’esordio del cantautore, un lavoro nato e cresciuto dal sodalizio artistico con Alessandro Alosi de Il Pan Del Diavolo, che lo ha prodotto e ne ha co-firmato alcuni brani. Tra gli ospiti Nicola Manzan e Gianluca Bartolo (Il Pan Del Diavolo), per nove tracce in cui il miglior cantautorato italiano si arricchisce di tinte rock e folk di matrice nord-europea e statunitense.

Si parte con la title-track, una seduta di psicanalisi in cui siamo noi stessi a individuare i nostri inutili fardelli ed a volercene liberare («..di queste orecchie da elefante che cosa te ne fai?»). In “Noi Corriamo”, liberi da ciò che prima ci impediva di metterci in cammino, inizia il viaggio al ritmo di una rock-ballad desertica. “Mani di velluto”, forse il brano più diretto e leggero dell’album, ci trasporta alla scoperta di tutto ciò che una volta abbandonate le “orecchie da elefante” siamo in grado di vedere, mentre “Direzione Opposta” è una mistica presa di coscienza sul punto del proprio cammino a cui si è giunti. “Lontano”, cantata in duetto con lo stesso Alessandro Alosi, tra chitarre acustiche ed archi arrangiati e suonati da Nicola Manzan, rappresenta il centro del viaggio: siamo momentaneamente sospesi e lontani dal nostro mondo e da tutto ciò che è stato il passato. “Rimane da fare” incalza tra chitarre fiammeggianti e un ipnotico groove di basso e batteria e ci ricorda di muoverci e non stare più fermi ad aspettare che accada qualcosa. “Invenzione Migliore” e “Goodbye”, tra atmosfere vintage ed echi Beatlesiani, svelano il lato sentimentale e le conseguenze che si devono affrontare dopo un cambiamento, mentre “Ventisei” è una ballad scarna e diretta che è insieme punto di arrivo e di partenza del disco. La chiusura del cerchio: il bambino è cresciuto, riesce a stare in equilibrio sulla sua bici da solo, e da adesso in poi la strada sarà la sua.

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Cappadonia 1 «Negli ultimi anni ho suonato molto all’interno di diverse formazioni durante i loro tour, e questo mio primo disco solista è sicuramente figlio anche di queste esperienze – racconta Cappadonia -. Il punto di svolta però è stato senz’altro lo scorso anno, quando ho fatto ascoltare alcuni dei miei brani ad Alessandro Alosi. Da lì è nata una splendida collaborazione, che ha portato alla realizzazione di questo album. Sono molto soddisfatto del risultato finale: Alessandro mi ha aiutato a vedere il mio modo di cantare, scrivere e vivere la musica anche da un’altra prospettiva, e alla fine le nostre due attitudini hanno trovato in maniera del tutto spontanea un punto di incontro. “Orecchie da Elefante” è un disco registrato in maniera del tutto genuina e senza artifici tecnologici, grazie anche ai musicisti incredibili che hanno partecipato alle registrazioni insieme a me».

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