Be a bear: un “orso” che crea musica dal suo smartphone

Il progetto di Filippo Zironi ci ricorda che la semplicità è ovunque intorno a noi, e la sua bravura è riuscire a dare a questa semplicità un suono

È il 1857, Édouard-Léon Scott de Martinville inventa il fonautografo, il primo apparecchio in grado di registrare, per la prima volta, automaticamente i suoni.
Seguirà nel 1877 il fonografo di Edison che a differenza del fonautografo riuscirà anche a riprodurre il suono registrato.
Se dal 2020 qualcuno avesse avvisato Edison che avremmo registrato i suoni attraverso un telefono probabilmente Edison non ci avrebbe creduto.
Oggi nel 2020 non ci suona affatto strana l’idea che qualcuno registri suoni utilizzando un telefono.
Non è immaginazione, ma realtà! La realtà creata da Filippo Zironi, in arte Be a Bear, bolognese del ’79, che ha dato vita ad un nuovo modo di registrare la musica, partendo dal suo iPhone. Anche se ricordiamo per correttezza che Damon Albarn, de i Gorillaz lavorò, durante un tour in America, a “The Fall”, primo album ad essere prodotto interamente con l’iPad.

Da sempre appassionato di musica, chitarrista nella band punk-rock “Le Braghe Corte”, negli anni del liceo Filippo è appassionato di musica hardcore e punk… conosce la musica e sa come farla suonare.
Nonostante il punk, fa capolino nella vita “musicale” del chitarrista bolognese l’elettronica strumentale, di cui le influenze maggiori arrivano da Daft Punk, Prodigy e Chemical Brothers.
Be a Bear si presenta al pubblico con una maschera da orso bianco, la scelta di identificarsi in un orso arriva dopo un viaggio in Canada a contatto con la tribù indiana dei Mohawk, il “clan degli orsi”. Racconta Filippo di come i Mohawk siano un popolo che non ha mai smesso di ascoltare la propria terra e da cui ha imparato molto. L’orso è il loro ad animale sacro e ben presto Filippo si accorge di come è proprio l’orso l’animale che dovrebbe uscire da ognuno di noi!

Ebbene, l’”orso” di Italia vanta già due EP, “Martin Doesn’t Agree” del 2019 per Il Piccio Records e “Time“ del 2017 per La Fame Dischi, mentre i suoi dischi sono “Climb Your Time” del 2018 e “Push-e-Bah” del 2016 entrambi prodotti per La Fame Dischi.
Per i suoi progetti Filippo sperimenta con l’elettronica, e prende dal suo passato il rock, miscela i suoni che lo circondano (tra cui anche i giocattoli della figlia) e ne crea immagini, chiare e pulite, come il suo progetto, come la sua voglia di fare la differenza e rendere semplice qualcosa che alle volte si complica inutilmente.
Oltre ad esperimenti musicali Be a Bear si cimenta nella creazione di video, infatti il 26 aprile del 2020 pubblica il video “Waiting For My Lover”, brano dell’album Climb Your Time (2018). Il video è un estratto del visual-live che venne presentato nel suo tour del 2018, ma che non fu mai pubblicato, almeno fino ad ora.

Fedelissimo alle sale prova e alla “bellezza” della musica suonata, spiega che questa “idea” di creare musica in maniera “diversa” e fuori dagli schemi gli ha permesso di rendere concrete idee che difficilmente si sarebbero realizzate, riuscendo a trasmette il messaggio che tutto può essere realizzato in maniera semplice e non necessariamente utilizzando strumentazioni troppo sofisticate. Quasi a volerci indicare che la musica può essere alla portata di tutti perché ognuno porta con sé la sua personale musica.

Vi consigliamo di ascoltare “My Lullaby”, lui stesso definisce questo brano dolcissimo, sarà perché con il suo iPhone non ha solo creato musica ma in questa musica si percepisce il suono più dolce che esiste, la voce di un figlio, infatti si sente la voce di sua figlia. Ascoltare questo brano è come una carezza al cuore.

Anna Mimmo

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3 Comments

  • Sempre musica interessante su Uki. Bellissimo blog! Grazie A.Mimmo per la segnalazione. Mi piace un sacco sia l’approccio che il sound

  • mi ricorda i chvrches, crystal castles e beach house …. un filone musicale molto stimolante.
    per assurdo, forse l’unico peccato e’ proprio che canti in inglese… in italiano sarebbe bellissimo, soprattutto perche’ sotto c’e’ un arrangiamento davvero ben fatto,nonostante l’approccio alla semplicita’

    bravissimo comunque ….

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