Vivere per sempre: il cerchio eterno della Vita

Nella "Favola d'Amore" di Hermann Hesse il giovane Piktor decide di assaporare la felicità trasformandosi in un albero. Oggi una tale trasformazione è diventata realtà

Negli ultimi trent’anni, la cremazione è divenuta una delle modalità di sepoltura più utilizzate, rispetto a quella tradizionale dell’inumazione.
In Italia, è il 19% circa della popolazione vi opta, grazie anche agli interventi normativi in materia (ad esempio la Legge italiana n. 130 del 30 marzo 2001, o il decreto del 2004 che consente di trattenere con se le ceneri dei defunti), ma vi sono Paesi dove la percentuale raggiunge il 74%.
Da qualche anno, nell’ambiente della creazione delle urne cinerarie, si è percepito che qualcosa di nuovo stava accadendo; la gente aveva nuovi desideri e idee nuove riguardo a come dovrebbe essere il congedo da questo mondo.

Ebbene, a Barcellona, lo studio di design “Estudimoliné” dei fratelli Gerard e Roger, ha ideato e realizzato un’urna interamente biodegradabile chiamata “Urna Bios” con l’intento di diversificare le modalità della sepoltura; un’urna che permette di ritornare alla vita dopo la morte, ma sotto forma di pianta.
L’urna biodegradabile rappresenta la vita dopo la morte. Le ceneri del defunto, inserite al suo interno assieme ai semi, possono essere piantate in giardino, dando nutrimento a una nuova forma di vita, nella fattispecie una pianta.
Urna Bios trasforma la morte in un ritorno alla vita attraverso la natura: l’uomo rientra nel ciclo della vita con un rito di rigenerazione, è la vita che ritorna.
L’urna è realizzata in materiale naturale, biodegradabile e solubile e al suo interno vi è un cilindro di torba pressata contenente delle sementi selezionate, per facilitare e assicurare la crescita della pianta. Le ceneri del defunto vengono inserite nell’urna. Una volta interrata, le pareti dell’urna e il cilindro di torba si amalgamano lentamente alla terra; cenere (basica) e torba (acida) si legano in un composto ricco di sostanze vitali per la nascita e la crescita della pianta.
L’albero nato dalle ceneri del defunto rappresenta simbolicamente un monumento funebre vivente che rivolge i suoi rami al cielo, quasi un inno alla vita che continua.

Questa nuova forma di vita, potrebbe essere uno dei migliori modi di commemorare chi se ne è andato, celebrando la circolarità del ciclo vitale e il ricongiungimento di tutta la materia con la terra. Fare dell’albero, dunque, una vera e propria lapide commemorativa, e trasformare il trapasso nella nascita di un essere che possa continuare a manifestare la sua presenza all’interno di un rapporto sinergico con gli altri elementi naturali.
L’idea, alquanto affascinante, contempera la volontà di chi intende farsi cremare con il desiderio di ricongiungersi con la natura ed i suoi elementi.

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Katia Valentini

 

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2 Comments

  • scusa senza fare tutte queste cose basta che quando si muore si viene cremato e sparso nei giardini come concimi . Secondo me dietro sta nascendo un nuovo business
    ciao

  • si è vero,tutti possono farlo. ma in questo modo la cosa sembra essere più organizzata secondo modalità protette
    certo,una bella iniziativa di marketing per una grande idea

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