Un governo senza Paragone

Il giornalista grillino (dell’ultima ora) si schiera apertamente contro un nuovo Governo Conte

Crisi di Governo, Paragone: «Per coerenza non voterò eventuale fiducia a governo Pd-M5S» – La Stampa.
Intanto nel Giorno della Fiducia…
Gianluigi Paragone è noto a molti per le sue (sacrosante, ndr) battaglie a favore dei risparmiatori truffati dalle banche, dunque non c’è da stupirsi se l’idea di un Governo M5s-PD proprio non gli piace. Vuole mostrarsi coerente Paragone, evidentemente non può tollerare l’idea di sedere tra i banchi del Governo insieme ai suoi acerrimi nemici. «Non mi legherò mai al Pd, è il peggior partito che esista» (Il Secolo d’Italia) scrive il pentastellato su Fb. Per carità, ogni opinione è rispettabile, soprattutto se, come detto, contro quel partito si sono portate avanti battaglie importanti.

Ma il PD è davvero il peggior partito che esista?
Possiamo senza dubbio affermare che il PD rappresenti la peggiore sinistra mai esistita in Italia e forse in Europa (notare abolizione dell’Art.18) ma, mai dire mai, può darsi infatti che tornando in contatto con quella sorta di neo-socialismo che i 5 Stelle sono, la compagine piddina riesca a contribuire per ritrovare la “strada smarrita”.

Nondimeno l’alleanza con il PD potrebbe giovare ai pentastellati: avere al loro fianco individui certamente non eccezionali ma quantomeno socialmente accettabili potrebbe far loro recuperare quel senso di civiltà che durante l’alleanza con la Lega avevano largamente smarrito (vedi “Decreto Sicurezza”, ndr).
Si perché se secondo Paragone non esiste un partito peggiore del PD non dobbiamo dimenticarci che per quattordici mesi il giornalista grillino ha governato assieme ai Leghisti. Egli stesso commentando la crisi di Governo si è pronunciato così nei confronti degli ex alleati: «Ovvia dopo voto sul Tav. È la vittoria del sistema, Lega lo rappresenta» – Il Fatto Quotidiano.
Dunque dove sta il problema? Lega e PD non sono forse due facce dello stesso “ancien regime”? In effetti sul Tav Lega e PD si sono espressi allo stesso modo.
E allora perché la Lega si ed il PD no?
Paragone probabilmente risponderebbe che il Partito Democratico ha governato per molto tempo favorendo gli interessi di pochi e trascurando l’interesse collettivo.
Si, è vero, il PD ha governato male, anzi malissimo ed in molti casi ha perseguito interessi di bottega.
Ma la Lega non ha fatto lo stesso?
E soprattutto, la lega avrà fatto di peggio?
Ricordiamoci che il partito guidato da capitan cazzaro è lo stesso che è tenuto a restituire 49 milioni di euro “innocentemente” rubati dai rimborsi elettorali ed utilizzati per scopi personali. Proprio il 6 agosto 2019 infatti la Cassazione ha confermato la confisca della suddetta cifra ai danni del Carroccio. E sebbene il reato di truffa contestato a Umberto Bossi e Francesco Belsito siano andati prescritti (ma guarda un po’…), rimane viva l’immagine ipocrita di un partito che propaganda a furor di popolo la legalità – purché a pagare siano gli altri.
La Lega (Nord) ha fatto dello slogan “Prima gli italiani” il proprio cavallo di battaglia. Sentendosi giustamente chiamate in causa, anche tante persone dal Sud Italia hanno contribuito a diffondere il grido di battaglia, nella disperata lotta per la liberazione (?) dal “gioco straniero”.

Paragone si è sempre battuto per i diritti dei propri connazionali, lo sappiamo. Le battaglie del giornalista un tempo conduttore de “La Gabbia” sono sempre state in favore dei più deboli e delle classi meno abbienti. Il problema è che per il Carroccio sono sempre esistiti due tipi di italiani: I padani e i terroni.
I primi sarebbero il motore ruspante – non a caso – del Paese, odiano l’Italia, la considerano una zavorra, una Nazione di ladri, di nullafacenti, di furbacchioni e delinquenti, sebbene poi non ne disdegnino le pensioni, gli stipendi, i posti nel pubblico impiego, ed ultimamente anche il Reddito di Cittadinanza – due delle quattro Regioni infatti con il più alto numero di richieste per il RDC sono proprio Lombardia (con la sua “capitale morale”) e Piemonte. I secondi sono tutti gli altri, ma soprattutto quelli che “bazzicano” da Roma in giù. E allora prima gli italiani, si, ma quali? I padani o i terroni?
Cosa ne pensa il nostro Gianluigi Paragone?
Nel caso non lo ricordasse vorrei rammentargli qualche esternazione dei leghisti in merito al loro connazionali meridionali:
«Carta igienica al Sud, che devono ancora capire a cosa serve» – Vito Comencini.
«Forza Etna, forza Vesuvio, forza Marsili» – Donatella Galli.
«Bloccare l’esodo degli insegnanti precari meridionali al Nord» – Matteo Salvini.
«Carrozze metro solo per i milanesi» – Matteo Salvini.
«Bisognerebbe vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucili» – Giancarlo Gentili
Questi sono solo alcuni degli esempi della “bontà” di un partito (?) come la Lega, uno schieramento con cui Gianluigi Paragone preferirebbe continuare a dialogare piuttosto che rivolgersi al Partito Democratico. Certo, da uno che ha guidato il quotidiano La Padania probabilmente non c’era da aspettarsi altro.

 

Leonardo Pierri

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3 Comments

  • il m5s, sempre se non si fa schifo da solo, non dovrebbe neanche avvicinarsi sia alla lega che al pd…visti i tanti slogan sulla legalita’ e onesta’. anche se dicono di aver chiesto a Russo’…. e quindi tutti con la coscienza a posto secondo loro

  • hai ragione Leonardo, ma forse non fare questo accordo ed andare alle elezioni avrebbe significato consegnare il paese a Salvini. Paragone non ha voluto accettare questo compromesso politico,eppure in politica e’ tutto un compromesso

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