The Rolling Stones: “Let It Bleed” compie 50 anni

Ben Merk
La storica band lancia un cofanetto speciale per festeggiare i 50 anni di “Let It Bleed”

Let It Bleed è un album importante nella storia dei Rolling Stones: fu pubblicato nel 1969, proprio durante la sanguinosa guerra del Vietnam, ed è l’ultimo in cui la band anglosassone collaborò con Brian Jones. Il fondatore degli Stones, infatti, da diverso tempo aveva problemi con la droga, che gli impediva di lavorare normalmente, e con alcune incomprensioni all’interno della band stessa.
Proprio nel ‘69, i ripetuti arresti di Jones gli impedirono di ottenere il visto per gli USA, così non poté partire per la tournée degli Stones, e lasciò definitivamente il gruppo. Il 3 luglio dello stesso anno, Jones fu trovato morto nella piscina di casa sua, probabilmente sotto l’effetto di stupefacenti.
Dall’altro lato, “Let It Bleed” è il primo album a contenere il contributo artistico di Mick Taylor, chitarrista dei Bluesbreaker scelto come sostituto di Jones.
Let It Bleed simboleggia la morte degli ideali hippy di pace ed amore, nonché la violenza legata alla guerra del Vietnam: questo mood è rappresentato alla perfezione nella canzone “Gimme Shelter“, definita “apocalittica” dallo stesso Mick Jagger. Purtroppo, però, i Rolling Stones non riuscirono a fermare la violenza di questi anni: l’Altamont Free Concert, da loro organizzato per la promozione di Let It Bleed, si svolse in un clima di terrore, e fu interrotto da ripetuti episodi di violenza. Ci furono tre morti accidentali, ed il giovane Meredith Hunter, un giovane nero armato di pistola, venne ucciso dagli Hells Angels, incaricati della sicurezza durante l’evento.
Non è certo se il titolo Let It Bleed volesse parodiare il brano “Let It Be” dei Beatles, registrato nello stesso periodo ma pubblicato molto dopo.

Il set commemorativo

Nel 2019 Let It Bleed compie 50 anni: per celebrare questo anniversario importante, i Rolling Stones hanno deciso di lanciare un cofanetto celebrativo, contenente una versione deluxe dello storico album. Il cofanetto include un Let It Bleed rimasterizzato, sia in vinile che in Hybrid Super Audio CD, in formato mono e stereo.
Inoltre, sono presenti il singolo “Honky Tonk Women/You Can’t Always Get What You Want” in vinile, diverse litografie ed un libro del giornalista David Fricke.

Gli altri successi degli Stones

amadeusrecord

Ovviamente, i Rolling Stones non avrebbero potuto guadagnarsi l’ambito posto nella classifica “100 Greatest Artists of All Time” della rivista Rolling Stone, né vendere oltre 250 milioni di copie, senza un gran numero di canzoni di successo. Ecco le più indimenticabili:

– “(I Can’t Get No) Satisfaction“, 1965. Questo brano iconico, simbolo della lotta contro il consumismo, è stata pubblicata per la prima volta come singolo negli USA. Diventò poi parte della versione americana dell’album “Out Of Our Heads”. È stata reinterpretata da diversi artisti, tra cui la cantante pop Britney Spears.
– “Paint It Black“, 1966. Questo brano, caratterizzato dal testo malinconico, fu pubblicato sia come singolo che nella versione americana dell’album Aftermath. Dopo che fu utilizzata nei titoli di coda del film Full Metal Jacket, nel 1987, la canzone divenne simbolo della guerra in Vietnam.
– “Sympathy for the Devil“, 1968. Scelta come traccia iniziale dell’album Beggars Banquet, questa canzone fu probabilmente ispirata ai songwriters Mick Jagger e Keith Richards dal romanzo “Il Maestro e Margherita” di Michail Afanas’evič Bulgàkov. Il processo di creazione ed incisione di “Sympathy for the Devil” da parte degli Stones fu immortalato nel film “One Plus One” di Jean-Luc Godard.
– “Casino Boogie“, 1972. Tra le canzoni più famose degli anni ‘70 c’è sicuramente “Casino Boogie“, un tema entrato nell’amarcord dei brani più belli dedicati al casinò. Il brano, reso indimenticabile dal sassofono di Bobby Keys e dalla chitarra di Mick Taylor, faceva parte dell’album “Exile on Main St.“.
– “It’s Only Rock ‘n Roll (But I Like It)“, 1974. Quando il brano uscì come singolo, la sua copertina recava un’immagine di Mick Jagger che si ferisce il petto con una penna, come se fosse un’arma da taglio. “It’s Only Rock ‘n Roll“, infatti, fu concepita come un attacco al mondo del giornalismo, spesso critico nei confronti degli Stones.

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