Qualche settimana fa il circolo Arci di Pomezia, “ARCircolo”, ha ospitato l’ONG Open Arms, organizzazione non governativa spagnola fondata da Oscar Camps, che conduce operazioni di recupero e soccorso in mare dal 2015.
A portare la testimonianza di chi quotidianamente lavora per salvare vite sono stati Veronica, Francesca, Cecilia e Albert, che hanno dato voce alle migliaia di donne, uomini e bambini che quotidianamente lasciano le proprie terre in cerca di salvezza.
Sono 23mila i morti in mare dal 2016 a oggi; 62mila le persone tratte in salvo solo da Open Arms nello stesso periodo.
Numeri da capogiro, che danno la misura di ciò che sta accadendo in questi anni nel nostro mare, di fronte all’indifferenza delle istituzioni e alla chiusura europea.
Come si può rimanere indifferenti di fronte alle speranze, ai desideri, alla ricerca disperata di una vita migliore? Come possiamo girarci dall’altra parte di fronte all’ennesima strage in mare, come non pensare alle tante di cui mai sapremo?
Testimonianza e denuncia, umanità e politica: sono state queste le parole che sono risuonate durante la serata. Ma anche formazione e informazione, perché Open Arms lavora anche a terra – nelle piazze, negli eventi, negli incontri pubblici – in difesa dei diritti umani, e soprattutto nelle scuole, con progetti di “educazione alla libertà” che mirano all’educazione di cittadine e cittadini consapevoli.
Contro l’Europa che si barrica dietro i muri invisibili delle frontiere e dei confini, contro i lager e le violenze della Libia riconosciuta e finanziata da questa stessa Europa, contro il populismo di una certa politica e l’ostruzionismo di una certa altra, c’è un mondo che si mobilita, con il cuore e il senso di giustizia di cui la Storia terrà conto.
A seguire la serata è proseguita con i live della punk band del frusinate The Delinquents e la band del cantante campano Johnny Dal Basso che hanno sposato appieno la causa.