Rosso Petrolio: un esordio di appassionante sincerità

Poesie in musica da ascoltare a cuore aperto

.«Rosso Petrolio non esiste
o se esiste è un Sig. Nessuno»
(Rosso Petrolio, “Chronicles of a naufragio” – Rosso Petrolio)

 

Rosso Petrolio è il nome d’arte di Antonio Rossi, ma soprattutto il suo poetico alter ego musicale. L’EP omonimo con cui si presenta finalmente e ufficialmente sul mercato musicale ne è la decisiva controprova. Presentato il 17 gennaio al Monk a Roma in una grande festa che ha visto susseguirsi sul palco artisti amici (The Castaway, MÈSA, Luca Bellanova, Fabio Garzia, Claudio e Flavio Zampa di Impronte Records), è già disponibile sulle piattaforme digitali e in formato fisico.
Rosso Petrolio” è il suo primo lavoro, che si compone di 5 pezzi, di cui due in lingua inglese.

La chitarra suona di armonici arpeggi di una riconoscibile matrice folk, marchio di base di un particolare genere cantautoriale. La forza di questo artista è però sicuramente racchiusa in gran parte nei suoi testi.
Un uomo che narra, attraverso le sue canzoni, il proprio stato di essere umano nella vita di tutti i giorni. Nei pezzi che si susseguono, un flusso di esperienze raccontate in un linguaggio semplice, ma mai scontato. Si scorge una vicinanza quasi amichevole con l’artista, che non è cosa da poco per un esordio, soprattutto se il tutto si riassume in un lavoro convincente, come in questo caso.
Rosso come la passione, una passione che si attacca sulla pelle come il petrolio: Rosso Petrolio è il volo di un gabbiano che cerca di raccontare il suo punto di vista, carico di tutte le incertezze naturalmente umane e di una ben riconosciuta personalità. Le tracce sono un concentrato di verità quotidiane, reali e taglienti, che esplodono nell’impetuoso ruggito interpretativo di una voce graffiata e ben calibrata.

Parte del racconto di Rosso Petrolio è “Chronicles of a naufragio”, un libricino di poesie: stampe d’inchiostro di realtà metropolitane, lacrime cristallizzate e amori in tempesta, tossici e vestiti di disincanto.

Poesie in musica come queste sono il moto di speranza che continuiamo a riporre in un genere di cui l’Italia è sempre stata maestra: la passione. Non si può che ringraziare di fronte ad artisti che decidono di comunicare la propria in maniera così sincera. Da ascoltare a cuffie serrate e cuore aperto.

 

Arianna Franzolini

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5 Comments

  • autore, compositore e poeta….mi sembra ci sia tutto il pacchetto. interessante personaggio
    grazie Arianna F. per la bella musica!

  • non male. diciamo che siamo sempre nei territori cantautorali tipici della scena attuale,pero’ fatta bene dai …
    :)))

  • va bhe’ certo,si puo’ rischiare il tedio ……
    ma suona bene la chitarra folk e soprattutto bellissimi testi, quindi il genere e’ salvo e lui merita!
    concordo con Franzolini

  • effettivamente è da ascoltare a cuffie serrate e cuore aperto,come dice Arianna, allora credo che la sua passione possa davvero colpire al cuore
    mi piace!

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