Roma, Berlino e la cultura

Berlino ha superato Roma in presenze turistiche. L'Italia che potrebbe prosperare solo di cultura... svende anche questo titolo ai dittatori europei

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Nel 2012 a Roma si è verificato un calo dell’8% dei consumi culturali. (…) Un dato shock per la cultura è il turismo della nostra Capitale (…). Fino a qualche anno fa sarebbe stato assurdo che Berlino superasse Roma per presenze turistiche, eppure è successo. Nel 2012 la città tedesca ci ha sorpassati, e questo perché in Germania si è lavorato molto sugli investimenti, ponendo l’industria della cultura come motore centrale dello sviluppo, perché la cultura è sviluppo, perché la cultura è attrattiva, perché la gente è assetata di cultura (…)». Queste parole sono state pronunciate dal sindaco di Roma Ignazio Marino all’apertura del Rapporto Annuale di Federculture in Campidoglio il 4 luglio scorso. Berlino ha più turismo di Roma dunque. Cerchiamo di scoprire perché.

 

Sono romana e sono stata due volte a Berlino, una delle quali lo scorso settembre 2012: anch’io ho contribuito al sorpasso, e Berlino mi è rimasta nel cuore. Cosa c’è di diverso? Sono abituata a vivere in una città che vive sulla cenere del proprio passato, una cenere tenace e dura, composta da miracoli architettonici che si ostinano a non crollare nonostante lo sforzo unanime. Allo stesso modo, Berlino è una città che rinasce ogni giorno dalle proprie ceneri, tanto cupa e triste quanto forte e viva, perché i tedeschi sono persone che amano condividere la loro voglia di vita. E hanno ragione.

Berlino è grande quanto Roma, e il numero di abitanti grosso modo equivale. Niente stress né vita frenetica, sebbene l’inquadramento lavorativo si respiri nell’aria. Da romana ho trovato esilarante vedere una signora spazientirsi comodamente seduta alla fermata di un autobus, cronometrando il suo orologio e sbuffando in tedesco, perché l’orario sul suo polso non coincideva totalmente con l’orario scritto sul tabellone elettronico: il ritardo era di un paio di minuti. Fulmineo mi è apparso allora il ricordo di quei disperati turisti nordici con la pelle chiara, il 16 di agosto di quest’estate, che attendevano l’autobus da circa mezz’ora seduti sulle proprie valige su via La Spezia, verso le due del pomeriggio.

Il flashback continua quando entro nel Bode Museum per visitare la Collezione d’Arte Bizantina più grande d’Europa. Ora, tralasciando il fatto che Roma ha avuto ben due secoli di dominazione bizantina, chiese e chiese di cui i più ignorano totalmente l’esistenza, ho trovato conforto quando ho visto il pezzo di punta dell’intera collezione: un mosaico absidale ravennate. Eh sì, i tedeschi hanno acquistato l’intero arco trionfale con catino absidale della Chiesa di San Michele in Africisco di Ravenna, lo hanno restaurato e lo hanno ricostruito lì, nel cuore della loro Isola dei Musei. Il conforto è vedere la cura e l’amore verso l’arte.

 

Così, passeggio spesso a Villa Gordiani con il mio cane, piacevole parco su via Prenestina totalmente ignorato nel suo valore: è un sito archeologico del III secolo, e se ne sta lì, illuminato in alcuni punti, valorizzando la vista delle persone che corrono e basta. Penso poi ad esempi ben più imponenti come il Mausoleo di Augusto che giace dietro tristi transenne, paludandosi ad ogni pioggia di questi ultimi mesi; la Domus Aurea chiusa al pubblico e pericolante; il Criptoportico di Colle Oppio che conserva il più grande mosaico parietale della storia, destinato a rimanere ignoto se non si trovano i soldi per il restauro. Penso all’Area Sacra di Torre Argentina dove alcune “gattare” hanno occupato il tempio più antico, risalente al IV secolo, bloccando i lavori di scavo, perché i gatti hanno la precedenza; e allora rivaluto Villa Gordiani, che non è messa poi così male.

 

Le belle notizie ci sono, ad esempio l’Università di Monaco di Baviera ha avviato un progetto di recupero per “Impedire la seconda rovina di Pompei”, e la Tod’s di Della Valle verserà 25 milioni di euro per restaurare il Colosseo, che peraltro conta quattro bagni a fronte di cinque milioni di visitatori l’anno. Anche Berlino ha più turisti di Roma: e allora vi prego, salvate l’arte dagli italiani.

Sara Marazza

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