Ricordare per cambiare

La mafia è il più grave cancro della nostra penisola: il problema più grande è che spesso se ne è fatto un problema di criminalità, solo di criminalità

La verità è che abbiamo la memoria corta. Commemorazioni, cerimonie e grandi manifestazioni piene di pensieri bellissimi e buoni propositi. Non che non vada fatto, certo. Il problema è che passa un giorno, due, tre e tutti tornano alla propria vita. E notizie che dovrebbero quanto meno apparire come storie già sentite, ogni volta suscitano in noi la stessa indignazione. Di cosa sto parlando? Di una cosa che in Italia c’è da sempre (o almeno da quando si può parlare di Italia) ma di cui si evita di parlare, spesso lo si sconsiglia. La mafia. Il più grave cancro della nostra penisola. Ogni anno il 23 maggio si assiste a proclami storici, pieni di coraggio e grandi progetti. Per fortuna, vien da dire. Il problema è che di solito il 27 maggio già nessuno li ricorda più. Lo ripeto, forse è perché abbiamo la memoria corta. Ma facciamo alcuni passi indietro. Sono molti gli episodi in cui pare che la mafia abbia interferito. Tutti con prove più o meno credibili. Si dice che Garibaldi abbia organizzato la Spedizione dei Mille proprio appoggiandosi a dei potenti signori della Sicilia. E si dice che proprio grazie a questo appoggio e ai “picciotti” messi al servizio delle truppe sia stato possibile far fronte alla resistenza borbonica e risalire la penisola in così breve tempo. Oppure c’è chi parla dello sbarco alleato nel corso della Seconda Guerra Mondiale: mafia siciliana e mafia americana (d’importazione ovviamente) che collaborano con le più alte cariche americane per organizzare quello che è passato alla storia come lo Sbarco alleato. Fantasia, verità? A voi la scelta. Fra tutti gli episodi ce n’è uno che davvero mi ha sempre lasciato senza parole. È il 1924 quando il Prefetto Cesare Mori viene insediato ufficialmente a Trapani. Siamo in pieno regime fascista, regime che si è sempre dichiarato come acerrimo nemico della mafia. Il Prefetto Mori, passato alla storia come il Prefetto di ferro, mise in atto una dura azione repressiva nei confronti della mafia. Una descrizione interessante delle sue azioni viene data da Giuseppe Carlo Marino in “Storia di Mafia”. E proprio Marino fa riflettere su un fatto che definire strano è riduttivo. Mori in pochi anni era riuscito a stanare e fermare i più potenti capi mafia del trapanese e del palermitano. Quelli che non volevano lasciarsi prendere erano costretti a fuggire, emigrare fuori dall’isola, spesso fuori dal continente. E proprio quando ormai la situazione sembrava essere arrivata a una svolta decisiva Mori viene sollevato dalla carica. Una simile impresa andava premiata: quindi riposo per Mori. Marino ne dà un’analisi interessante. La mafia controllava la Sicilia, centralizzava il potere sotto di sé. E, insinua lo scrittore, non è che a qualcuno magari faceva comodo avere un appoggio, per così dire, logistico nell’isola? Ed ecco che arriviamo a noi: mafia, economia, politica. Un connubio perfetto. E così è andata avanti per anni. Il problema più grande è che spesso se ne è fatto un problema di criminalità, solo di criminalità. Perdendo di vista che, forse, è ormai un cancro sociale, che invade le menti, le plasma attraverso la paura. Oggi per fortuna sono molti quelli che reagiscono, quelli che riescono a non piegarsi. Ma non ovunque, non sempre. E per questo c’è bisogno di ricordare. Ricordare chi la lotta l’ha fatta giorno dopo giorno, fino a pagare con la vita. Ricordare chi non si è piegato al potere, chi ha sgomitato per far sentire la propria voce. Ricordare che il problema non sono le bombe e le pistole, non solo quelle. Ricordare perché è ricordando che si può evitare di commettere gli stessi errori. E allora non dimentichiamoli, nessuno. Che siano Falcone e Borsellino, Filadelfio Aparo, Mario Francese o Libero Grassi. Alcuni passati alla storia, altri mai sentiti, altri forse conosciuti per sbaglio. È ricordando che si può sperare di sconfiggere ogni tipo di mafia, da quella più famosa alle cronache fino a quella fatta di piccole ingiustizie che ogni giorno ognuno di noi subisce o fa. È ricordando che possiamo cambiare mentalità e vincere questa battaglia con un male che spesso colpisce in primis noi stessi. Ricordare, perché come scrisse Kipling ne “Il Libro della Giungla” «Tutto ciò che è, è già stato; ciò che sarà non è altro che un anno dimenticato che ritorna».

Davide Perillo

 

Share Button
Written By
More from ukizero

Notre-Dame, il rifugio dei sogni infranti

L’incendio della cattedrale di Notre-Dame ha bruciato i sogni di un popolo...
Read More

8 Comments

  • Penso che la mafia esisterà fino a che la possibilità di arricchirsi alle spalle degli altri sarà legale! Esistono tante mafie, ma tutte fanno la stessa cosa anche se ognuna lo fa a modo suo, ma tutte producono lo stesso risultato!
    Gli uomini dimenticano presto, soprattutto per cancellare i propri sensi di colpa dovuti alla incapacità di dire no alla corruzione! Poi diventa tutto una conseguenza!

  • che poi c’è da considerare la mafia tradizionale, quella che viene dai signori del sud con la lupara ,e quella che invece oggi non usa armi ma è infiltrata nel tessuto politico e finanziario di tutto il Paese

  • quando ci si associa con strategie criminose volte a conquistare potere, traffici commerciali e frodi finanziarie…. quando cioè si creano organizzazioni che fanno traffico illegale di soldi , allora quella è mafia

    • ecco che questa non e’ piu’ semplice criminalita’ , ha ragione Perillo , non si tratta di rapine in banca , omicidi d’interesse o furti , qui si parla di organizzazioni a delinquere di stampo mafioso …

      bel post!

  • Sono d’ accordo con Perillo che non si deve dimenticare . Dovrebbe essere una priorità nazionale fino alla sua estirpazione
    ce ne ricordiamo invece solo quando avvengono nuove stragi

  • Questo genere di “cose” sarà sempre eterna, così come in politica, c’è una simbiosi volontaria e / o involontaria tra la società e questo stato di cose. Ma esagerando un po ‘.. a volte la politica è proprio come una mafia legalizzata ..!

  • proprio ieri sono stati arrestati i killer dell ‘ omicidio Lombardo , ucciso dalla mafia perche’ non aveva portato rispetto … capito come siamo messi??!!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.