Cinque miniracconti per lettori frettolosi

Racconti brevissimi da gustare velocemente, con la giusta dose surreale...

La lettura, su internet, è attività che si consuma in fretta. Spesso il tempo di un soffio, o un rutto, e il lettore indolente scrolla giù con la rotella del mouse, perso nel mareggiare della rete. Ecco che, dunque, propongo per questa specifica categoria di lettori sei racconti brevi, brevissimi… da suggere uno alla volta come caramelle.

 

QUATERNA SECCA

Il 18 novembre del ’94, neanche decenne, uccisi il cane di mia sorella con uno spillone. Era un cocker molto simpatico, si chiamava Larry e c’eravamo tutti affezionati.
Poco più di un mese dopo, l’antivigilia credo, Larry, o una parte di lui per esser precisi, tornò inaspettatamente -e con gran sorpresa di tutti- in famiglia.
Nella tradizionale partita a tombola, infatti, usai i cuscinetti rosa delle sue zampe per segnare i numeri estratti: mi portarono fortuna.

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LA MAPULA

Svegliandosi quel mattino dopo sogni inquieti, Filippo si trovò sullo zigomo sinistro, rosata e viva come un bocciolo di campo, una grossa e ripugnante mapula.
Stette dunque una buona mezz’ora chiuso in bagno, a ragionare sulle modalità e sulle possibilità di occultare alla moglie quel disastro epidermico, mentre il resto della famiglia, spazientitosi, bussava continuamente alla porta e chiedeva all’uomo di spicciarsi.

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UNA SPORCA BURBA

Gino, quando s’era comprato il bar, aveva sognato un posto diverso. Si ritrovava ora una bettola semifatiscente, frequentata solo dai pensionati del paese.
Questi stavano sempre accroccati come corvacci nei quattro/cinque tavolini presenti nella saletta, a bere quel vino annacquato che gli serviva e a bestemmiare a denti stretti.
Si incastravano là, tra gambe di legno e sedie robuste… e poi, per uscirne fuori e liberarsi da quell’intrico, era sempre necessaria una lunga e paziente operazione, che ritardava di una buona mezzora la chiusura del bar.

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COME PERSI IL LAVORO 

Per vincere il malessere che mi dilania da sempre, mio suocero mi consigliò un giorno una dieta a base di prugne secche californiane.
Fu durante un mastodontico pranzo famigliare, credo si trattasse di qualche comunione o battesimo… e mi diede il consiglio sottovoce, forse prendendomi da parte un attimo, per non turbare l’appetito degli altri commensali.

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LUNA ROSSO SANGUE

Il dottor Mc Rose spronava i cavalli del suo calesse come un demonio. Gli equini nitrivano e sbuffavano zolfo dalle narici, alzando sulla sterrata della contea di Wicklow una nuvola di polvere che subito veniva inghiottita dalla nebbia.
– Nebbia bastarda.
Sussurrava tra i denti, macinando metri su metri e tenendo stretta nella mano libera la sua valigetta… lì dentro c’era la vita per mister Jenkins, il padre di sua moglie, e doveva arrivare in tempo. A qualunque costo.

Dario Marcucci

 

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