L’Olimpia degli Straordinari

Le sole promesse sui fondi per la disabilità non aiutano nessuno

 Il disegno di legge di stabilità non è certo sufficiente. Ecco allora una clamorosa azione di protesta prevista a Roma per il 21 novembre, davanti al Ministero dell’Economia, quando alcuni malati con tracheostomia saranno pronti a morire in diretta tv perché si presenteranno senza ventilatore polmonare di scorta. Questo è il coraggio e la determinazione delle persone che il Governo ha vituperato con la propria insensibilità. Queste sono le persone capaci di fare , innegabilmente, cose straordinarie, che danno un esempio di protesta anche alla maggior parte di tutti noi che non possiamo fare altro che sfigurare di fronte a loro, giacché inermi nello smuovere anche solo un dito contro gli arbitrii di questo Sistema. Queste sono le persone che vogliamo onorare con questo articolo, rinfrescandovi le idee su un evento che solo quest’estate aveva, ipocritamente, commosso tutti quanti. Parliamo di quel “dominio” che le persone “normali” considerano il più virile in assolto, in fatto di prestazioni fisiche: ossia lo sport… che non conosce barriere!

 

Esistono mondi “diversi”, realtà dove l’uomo può esprimere se stesso, ritornando a odorare il profumo dell’esistenza, sentendosi di nuovo vivo come non lo è mai stato.
Vengono considerati diversamente abili, a me piace definirli “fuori dal comune”, si proprio loro, gli atleti delle Paralimpiadi di Londra 2012. Uomini e donne che hanno disputato la più importante gara della loro vita. Partecipare, in questo caso, vale molto di più di qualsiasi medaglia. È stata una vittoria per ognuno di loro.
Molti sport vengono definiti estremi e credo che questa manifestazione debba essere considerata come tale.
Il corpo di un disabile, menomato dalla vita, dal fato, dalla sfortuna di non possedere tutte le qualità fisiche che ognuno di noi considera nella normalità delle cose, si esprime con la stessa intensità dei colleghi cosiddetti “pienamente efficienti”.
Sarebbe scontato fare una lista dei personaggi che hanno illuminato il palcoscenico di questo didascalico spettacolo; ogni corridore, cestista o nuotatore di questa Olimpiade ha dato il massimo meritandosi il rispetto di tutti gli amanti dello sport, della vita, di quelli che non smettono di lottare in nessun caso.
Le molteplici discipline hanno evidenziato il cuore e il coraggio di queste persone, sottolineando crudelmente la difficoltà da parte degli stessi di esprimere con armonia e leggerezza le proprie qualità, come avvolte intorno a un sentimento di tristezza e compassione.
Presumo che chiunque abbia visto le Olimpiadi degli Straordinari, sia stato colto da un sentimento di profondo rispetto, quest’ultimo contrapposto inevitabilmente dalla pulsione di dover cambiare canale. Credo che si possa definire normale ciò, perché fa male vedere un essere umano arrancare, soffrire, ma è altrettanto vero che ciò che dovremmo cogliere, con tutta la nostra sensibilità, sia la straordinaria volontà di questi individui e la tenacia con cui combattono giorno per giorno la loro sfida più importante: riassaporare anche solo per un attimo la normalità.
Un noto attore e comico ligure ha affermato in un’intervista rilasciata presso un’emittente radiofonica, che le Paralimpiadi sono “l’esaltazione della disgrazia“,  aggiungendo  per giunta che non si dovrebbero disputare. Lo spirito olimpico non innalza barriere o muri di diversità ma colloca ogni atleta sullo stesso livello, offrendogli la possibilità di esprimere tutto il suo potenziale.
Le capacità fisiche possono essere defraudate dalle avversità che segnano irrimediabilmente il cammino di uno sportivo, ed è corretto affermare che esistono due categorie di atleti: quelli che hanno avuto fortuna e quelli che sono in credito con la sorte; ad ogni modo entrambe sono legate da un unico fattore comune: la necessità di misurarsi contro il proprio avversario, rispettandolo e evidenziando l’importanza di riuscire a raggiungere un obiettivo, un risultato che aiuta a sentirsi di nuovo in pace con lo spirito, dimenticando solo per un breve lasso di tempo gli scherzi che questa pazza vita può riservare.

Andrea Della Momma

Paralimpiadi di Londra 2012

http://youtu.be/gd5E_9v2Pus

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