Il Ministro scomparso

Il Capitano trascura la virata più importante dell'intera sua campagna elettorale. La battaglia in casa dell'Europa tanto declamata è sfumata. Ora, in fatto di Immigrazione, la UE ci concederà forse più accortezze?

Il nostro Ministro degli Interni deve aver compreso (o probabilmente ha sempre saputo) che il confronto con i problemi di uno Stato non può prescindere dalla capacità di lavorare al loro superamento. Ma cosa succede quando il lavoro è una questione a cui non si è avvezzi? La soluzione è certamente darsela a gambe

Nel 1993 durante la trasmissione “Il pranzo è servito” alla domanda di Davide Mengacci «che cosa fai nella vita?», l’attuale Ministro dell’Interno Matteo Salvini rispondeva «Sono un nullafacente».
In effetti, ad onor del vero, dobbiamo dire che in questo il leader del Carroccio, in circa trent’anni di carriera politica, si è dimostrato più che coerente.
Se c’è una cosa infatti che lo scorrere del tempo e le contingenze non hanno modificato della sua persona è proprio la passione viscerale per il cazzeggio.

Risulta quantomeno divertente appurare che nonostante durante le sue frequenti comparse televisive Salvini asserisca di essere pagato dai cittadini per lavorare e risolvere i problemi degli italiani, i dati ufficiali circa le sue presenze al Ministero lo smentiscano incontrovertibilmente; o per meglio dire, che sia pagato da noi cittadini non vi è dubbio, ma di lavorare per il nostro Matteo da Milano proprio non se ne parla.
Eppure non era proprio lui il portavoce dell’Italia che produce, dei lavoratori, degli italiani che con il sudore delle loro fronti hanno reso grande (?) questo Paese?

Nell’anno 2019 il leader della Lega – sempre e comunque nord nonostante le “sbianchettate” – ha timbrato il cartellino – udite udite – ben 12 volte, se le si considera come giornate lavorative intere, più 5 giorni in cui non sembra essere chiaro dove fosse o cosa stesse facendo. In data 14 maggio 2019 il suo libretto delle assenze contava 95 caselle piene. Roba da far chiamare immediatamente i genitori dal dirigente scolastico… cose mai viste.

Potremmo però pensare che in tutto questo tempo abbia a che fare con problemi ben più grandi delle scartoffie burocratiche che i dipendenti del Ministero gli propinano e, in effetti, di cose importanti a cui pensare il nostro caro e ruspante Matteo ne avrebbe.
Non ultimo, un tema a lui tanto caro e che tanto gli ha regalato in termini di soddisfazioni elettorali: i migranti.
Lo abbiamo visto e rivisto migliaia di volte in televisione, in diretta o in collegamento, pronto a raccogliere consensi facili con la sua tipica litania sull’immigrazione clandestina, sui porti chiusi, sulla sicurezza, su quanto lui, in quanto salvatore della patria, sarebbe l’uomo forte che a Bruxelles
a muso duro cambierà le regole sulla collocazione dei migranti in territorio europeo. Prima gli italiani direbbe lui stesso.

Peccato poi che ogni qual volta sia chiamato a rispondere dei suoi doveri istituzionali, anche internazionali, disattenda immancabilmente tutte le promesse che va elargendo da mesi e mesi. Ogni volta che ha avuto la possibilità di rivolgersi all’UE per discutere del problema dell’immigrazione il nostro caro Ministro, l’eroe dei lavoratori, non si è presentato all’appuntamento.

È notizia di venerdì 7 giugno 2019 che Matteo Salvini abbia deciso di disertare l’ennesimo vertice europeo sull’immigrazione, sede ove il Ministro avrebbe potuto far valere le sue ragioni e le ragioni degli italiani a cui a parole è tanto affezionato, ma che soprattutto lo pagano per lavorare…

Con questo bidone il nostro amico cazzeggiatore professionista ha bypassato ufficialmente 6 incontri su 7 su una questione così delicata ed importante ma, ancor peggio, su un tema su cui ha costruito tutto (o quasi) il suo consenso elettorale.

Se questo è il modo in cui un Ministro della Repubblica tratta le questioni che ritiene importanti, proviamo ad immaginare come approccerà a temi che considera di minor rilievo.

A pensarci bene però non c’è da stupirci troppo, sopratutto in virtù di quanto realizzato da Salvini in tema di assenteismo al parlamento europeo negli ultimi anni. La sua fama di assenteista (e dunque di nullafacente) è talmente rispondente alla verità da fargli perdere il processo per diffamazione contro il segretario della Fim Marco Bentivogli, il quale l’aveva appunto accusato (ed a ben vedere giustamente) di esser il peggior assenteista a Bruxelles.

Per quanto possa sembrare strano, una persona anche solo minimamente lucida potrebbe saggiamente preferire un Salvini nullafacente onde evitare che possa provocare danni irreparabili.
C’è da chiedersi però cosa accadrà quando anche il più illuso dei suoi fans si desterà dal torpore profondo in cui il 34% degli italiani pare essere precipitato.

Leonardo Pierri

 

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6 Comments

  • in effetti questa e’ davvero eclatante,e’ passata troppo in sordina……ma si trattava dell argomento principale delle sue propagande elettorali!!!!!!!!

  • questa era la prova del nove! sempre a ripetere che sarebbe andato direttamente in europa a sbattere i pugni mentre e’ rimasto solo a far comizi e a deridere chi lo contesta. la farsa uscira’ allo scoperto ???

  • Ma che personaggio prima a preso per il culo gli italiani del sud e adesso prende per il culo anche gli immigrati.
    Che propaganda prima gli italiani togliendo il nord e solo lega adesso, pero che roba..chi vota lui e un ignorante e basta.

  • SI CONCORDO. E’ UN OTTIMO SPACCATO DI QUESTA NOSTRA SOCIETA’ CHE CONTINUA A RIMANE FREGATO DA SLOGAN E PUBBLICITA’. TUTTE CHIACCHIERE E NIENTE FATTI,AFFINCHE’ NULLA CAMBIA MAI DAVVERO. DI NUOVO L ITALIA E’ IN MANO A GENTE IGNORANTE ED OPPORTUNISTA

  • Mentre l Europa parla di immigrazione, e magari si… ce lo mette in quel posto… lui che ha vinto le elezioni a suon di sbaraglieremo l Europa e la loro politica sui migranti, lui dove era??? Dove era??? Da Barbara D’Urso a fare ANCORA campagna elettorale e a raccontare bufale!!!
    Aaaaaaahhhhh!!!!!

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