Un libro che strappa una risata: “500 chicche di riso“, grazie a giochi di parole che avvengono in maniera maestrale da parte dell’autore, Alessandro Pagani, vi stupirà con la sua capacità, battuta dopo battuta, di saper cogliere l’ironia dell’attimo.
Poter trovare gli aspetti fragili del mondo e giocare su di essi con grande umorismo, ribaltare i luoghi comuni, utilizzare personaggi dell’immaginario collettivo o che tutti conosciamo al fine di renderli con sagacia. E ancora dare modo di prendere vita alle coincidenze, agli imprevisti, a tutto ciò che è paradosso.
L’autore oltre a voler sfatare il luogo comune con le sue cinquecento chicche, vuole anche mettere in ridicolo la monotonia della quotidianità tramite appunto l’uso dell’umorismo, cosa che tutti in realtà potremmo utilizzare come escamotage di sopravvivenza almeno una volta nella vita. Una vera e propria guida quindi per non annaspare nel quotidiano, ma saper cogliere l’aspetto ironico delle situazioni, e uscire dall’ordinarietà. Passando magari attraverso il surreale.
Il libro è così suddiviso:
INDICE
– Prefazione
– La surrealtà
– La realtà irreale
– La cronaca sincronica
– TG spaziale
Ecco alcuni esempi di situazioni umoristiche che ci propone l’autore:
– «Traduca: quest’acquavite è venuta buonissima!», «Ben Stiller!».
– «Fornaio, questo pane puzza!», «Per forza, è una ciabatta».
– «Come fai a essere così sicuro che questo latte sia sardo?», «Perché è pastorizzato».
– «Non riesco a montare questa canadese», «Vuole che le tenda una mano?».
Sicuramente impareremo ad essere più capaci di prendere la vita con la giusta dose di filosofia, una lettura capace di strapparci una risata al momento giusto, per essere magari surreali in una situazione grottesca.
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Laura Petringa
Adoro le freddure! Una battuta al giorno è un buon inizio di giornata… :))) Pure un ottimo regalo. <3