The Cove –la baia dove muoiono i delfini

Documentario del 2009 diretto da Louie Psihoyos, che descrive la terribile caccia annuale del delfino nel parco nazionale giapponese a Taiji (Wakayama)

Il 7 marzo 2010 il film ha vinto l’Oscar come “miglior documentario”.

 

Roma – “The Cove“, è un terribile documentario girato da Louise Psihoyos, fotografo e documentarista americano, sulla strage di delfini che si ripete ogni anno, nella baia di Taijij e in altri villaggi vicini, in Giappone.

“The Cove”, premio Oscar come migliore documentario 2010, andato in onda dal 13 settembre su Current TV , uno dei più affascinati, coinvolgenti, duri e rivelatori documentari mai prodotti in epoca recente. Una realtà tenuta nascosta. Oltre 23 mila delfini vengono massacrati ogni anno in Giappone, con la destinazione in ristoranti, tavole calde, fast food e più in generale le tavole imbandite di milioni di persone che ogni anno consumano regolarmente questo “alimento”.

La voce narrante di The Cove è di Ric O’Barry, colui che fu l’addestratore del mitico Flipper, il delfino reso celeberrimo dalla serie TV partita in America negli anni Sessanta. Il nostro, Ric O’Barry dopo aver passato anni dentro i set hollywoodiani trasformando in fenomeni da baraccone ingenui delfini, è diventato uno dei più temuti combattenti dell’industria “del delfino”. Questo da quando Kathy, protagonista della fortunata serie TV si è letteralmente suicidato tra le sue braccia. Già, perché –per chi non lo sapesse– i delfini, a differenza degli esseri umani, fanno del respiro uno sforzo consapevole: possono quindi decidere quando farlo e quando smettere. Lo stress da cattività e l’estrema intelligenza di questo cetaceo (paragonabile su alcuni fronti a quella umana) porta costantemente decine di delfini a decidere consapevolmente di terminare la propria esistenza.

 

Taiji – Sulle coste della cittadina giapponese di Taiji, rotta secolare delle migrazioni dei delfini, è in atto da anni un silenzioso massacro, ogni anno a partire dal 30 agosto decine di barche escono in mare contemporaneamente, in formazione, a intercettare le rotte dei delfini, creando una barriera sonora, battendo bastoni e tubi, che disorienta e terrorizza decine di migliaia di cetacei che, in preda al panico, vengono costretti a fuggire nell’unico luogo a loro lasciato disponibile: il covo segreto. Una baia strettissima dentro la quale vengono costretti e tenuti prigionieri da interminabili filari di reti. E una volta intrappolati parte il mercato. I più giovani e “fortunati” vengono selezionati direttamente in loco per i parchi acquatici di tutto il mondo, 150.000$ il valore di ogni giovane delfino che viene venduto a questo scopo. Tutti gli altri vengono trucidati in mare per ricavarne prelibati tagli da portare sulle tavole degli estimatori, un delfino da “ristorante” vale “solo” €600, infine la loro carne finisce nei supermercati per soddisfare una minima percentuale di giapponesi, incuranti del fatto che essa è altamente tossica, con elevate dosi di mercurio. Il macello avviene all’oscuro dei passanti, dei turisti, delle telecamere. Nessuno può sapere, nessuno può vedere quando il mare da blu diventa rosso, rosso sangue, laggiù nel covo segreto. Nessuno tranne chi avrà il coraggio di vedere e, speriamo, di reagire all’ennesimo massacro ancora in atto.

 

In Italia –  dopo la proiezione del 9 Luglio su Rai5 alle 22,00, il film di Louie Psihoyos è uscito a settembre in dvd ed è stato programmato su Current TV. Un film da vedere perché fa riflettere sulla essenza dell’essere umano. The cove, ossia l’insenatura vicino al villaggio di Taiji, a sudovest di Tokyo, mostra con riprese “rubate” la mattanza cruenta, come mai si era vista. Girato di nascosto da un gruppo di attivisti, capitanati da Ric O’Barry, mostra le tecniche di un vero e proprio genocidio, consentito dal fatto che il bando alla caccia dei cetacei non comprende i delfini. I pescatori, meglio forse, gli assassini del luogo, li imprigionano all’interno di una baia. Alla fine della mattanza, ovviamente il mare è rosso porpora. Conoscevamo già la spietatezza e l’inumanità dei giapponesi nei confronti dei grandi cetacei, ma il film mostra anche come il Giappone si compri l’adesione di piccoli paesi di tutto il mondo affinché sostengano la sua caccia alle balene, e la strage di delfini: più di 20 mila ogni anno.

Nel democratico Giappone, The Cove era vietato, un po’ come in Cina fu vietato “Still Life“.

Ma nell’anno dedicato dall’Onu alla difesa della biodiversità “The Cove” in tempi di Internet non poté essere più oscurato. Così dopo che è stato programmato uno streaming gratuito delle immagini su www.niwango.jp, ha iniziato a infrangersi il tabù.

 

Il Mondo – Messico, Canada, Australia, Usa, in tutti i continenti il network internazionale per la difesa dei cetacei si sta mobilitando per fermare questo orrore.

A Roma e Milano l’Ente Nazionale Protezione Animali, che coordina la campagna internazionale in Italia, sarà presente a partire dalle ore 11.00 del  30 agosto 2012, alla giornata mondiale di mobilitazione, il Save Dolphin’s Day 2012, presso la sede dell’ambasciata del Giappone in Italia, per testimoniare lo sdegno delle migliaia di Italiani che hanno sottoscritto la petizione internazionale, sostenuta da 1,7 milioni di persone appartenenti a 151 Paesi.

Se non tutti, poi, hanno la possibilità di unirsi ai Guardiani della Baia di Sea Sheperd, possiamo dare mani e voci che non hanno, esprimendo le proprie preoccupazioni scrivendo alle Autorità Giapponesi (Wakayama prefecture office, Fishery Division, email: e0717001@pref.wakayama.lg.jp), o all’Ambasciata Giapponese in Italia.

Diffondere tra amici, familiari e conoscenti The Cove, il documentario che racconta il massacro inumano  di migliaia di delfini a Taiji, servirà, inoltre, a smuovere l’opinione pubblica. Non stiamo in silenzio, noi siamo la loro voce.

 

È possibile trovare maggiori informazioni sull’evento creato su facebook, ed ecco alcune petizioni da firmare:

www.change.org/en-GB/petitions/consul-general-of-japan-in-hk-stop-the-brutal-slaughter-and-capture-of-dolphins-and-whales-in-taiiji

www.thepetitionsite.com/takeaction/724/210/624/

www.change.org/es/peticiones/sr-embajador-kenichi-sakuma-detengan-la-masacre-de-taiji-2

Simona Pagliarini

 

 

Fonte: ilfattoquotidiano.it; laverabestia.org

The Cove – La baia dove muoiono i delfini

http://youtu.be/NL5X_NKla_c

Share Button
Written By
More from ukizero

Festival dei Castelli Romani: le iscrizioni riaprono in via eccezionale

Dal 30 marzo al 30 luglio la possibilità di diventare parte integrante...
Read More

11 Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.