Italia/Grecia: senza stile non c’è futuro!

REPORTAGE dal Paese culla della nostra civiltà: il futuro del nostro passato?

Mentre Roma ancora si preparava alla più grande manifestazione di cui la mia generazione ha memoria, io son venuto in Grecia a vedere che aria tirava. Il volo comprato giorni prima era conveniente, il fatto che poi la manifestazione romana si sia sovrapposta al mio viaggetto è stata una piacevole coincidenza!

È come se avessi fatto un viaggio nel futuro e avessi visto quello che potrebbe succedere all’Italia nel giro di qualche mese!
Arrivati all’aeroporto di Salonicco, prendo un taxi e dopo tre parole scambiate con il tassista, lui si accorge che siamo italiani. E la prima frase che pronuncia con saggezza dopo questa scoperta… «Italiani? Come voi avete Berlusconi anche noi abbiamo un primo ministro che va a puttane!». Booom! Sentir dire quella frase in un italiano stentato è stato per me come una saetta, mi giro e mi guardo intorno attraverso il finestrino e vedo l’apoteosi! Negozi chiusi, negozi sfitti e abbandonati, gente vestita malissimo, donne brutte e grasse al 90%, e strade e palazzi imbrattati ovunque. La Grecia ha toccato il fondo e tutti lo sanno, però il Primo Ministro non si dimette ed ecco la fine che tocca ad uno Stato governato con il pene e la patonza. È la punizione divina che gli dei banchieri ritengono necessaria per tutti quei dittatori che mistificano e ridicolizzano senza pudore la bellezza della vita sociale e comunitaria.
I greci non avrebbero mai pensato di potere finire tanto a fondo, eppure ci son finiti, e durante il mio soggiorno e le conoscenze fatte posso dire che la spina dorsale e morale della Grecia era forse ancor più salda di quella italiana.

Vecchi che hanno costruito il paese, pensioni salde, giovani aiutati dalle famiglie, un’attenzione a non far entrare troppe multinazionali negli affari interni… McDonald’s é assente, al suo posto il greco GoodysZara, H&M e gli altri brand low cost molto razionati… I giovani si divertono con l’ausilio di ouzo e tzippuro, liquori locali molto buoni e altamente alcolici. La vita scorreva cosi serena. Fin quando un giorno i negozi hanno iniziato ad aprire solo mezza giornata e nemmeno tutti i giorni, i lavori son iniziati a scarseggiare e i giovani son scappati. A quelli rimasti, giovani e non, tocca uno stipendio medio di 500euro al mese. E il Primo Ministro greco continua ad andare a puttane… insieme al paese!
I telegiornali greci hanno aperto con gli scontri a Roma le edizioni della domenica e io a guardare quelle immagini, in diretta dal paese che potrebbe rappresentare il nostro futuro prossimo, mi sentivo come rabbrividire.

 

I ristoranti e l’economia locale sono molto fiorenti, la gente esce, e spende soldi solo per mangiare fuori e andare dall’estetista, ma se guardi negli occhi le persone, non hanno nulla di gioioso, anzi sembrano molto preoccupati e rattristati, ma la vita va avanti dicono, e allora tutti a far la volta (il locale struscio).
Una cosa che non si può non notare e la ferma volontà da parte dell’occidente di distruggere e saccheggiare per poi spartirsi questo stupendo stato. Ogni bene o servizio qua in Grecia costa in media il 30% in piú… E le multinazionali non danno sconti o scampo a nessun giovane greco che aspira a vestire e vivere alla moda. Cosa resta? Quella frustrazione che si legge negli occhi! Lo stile quindi va a farsi benedire. Ciò che si vede in giro sembra provenire direttamente da uno degli ex paesi della cortina di ferro sovietica. Un grigiore tale che davvero mi piangeva il cuore da esteta. Già che la bellezza media non sia molto alta comunque, se poi si toglie anche il diritto all’addobbarsi in modo dignitoso, allora giusto che la gente si deprima.
Credo che sia parte di un piano stabilito per avvilire e sottomettere un popolo tanto alto e forte come i greci, per poi far si che il Primo Ministro puttaniere vada a vendere il ricco bottino alle banche estere. Io in cuor mio spero che lo stesso non accada in Italia. Noi siamo ancora lontani almeno in apparenza, tutti abbiamo l’Iphone, tre macchine, due case e barche. Ma sappiate che basta un Primo Ministro troppo ardito e sconsiderato per far si che tutte queste belle cose vengano requisite da banche estere e speculatori “smembratoridi dignità altrui.
La Grecia che ho vissuto è quella reale, lontana anni luce dalla Grecia estiva e di Mykonos, delle belle ragazze e della disinibizione totale, lontana dalle orde di turisti. In questa Grecia reale si vedono dignitose vecchiette greche a frotte che chiedono l’elemosina, giovani donne grasse ma dai capelli cotonati, per la legge della crisi economica secondo cui si ingrassa per paura inconscia della fame, giovani maschi vestiti alla tedesca ‘anni 70, assenza di gioia e ragazzini che ti confessano di non aver mai preso un aereo ne fatto un viaggio fuori dal loro paese. Ragazzi che non possono permettersi internet in casa… e cosi via.
Se questo non vogliamo succeda nel nostro paese urge davvero un cambiamento epocale, e come tutti i cambiamenti si ha bisogno di una spinta.

Per quanto riguarda il mio primario interesse, la moda, vi dico di non andare in Grecia se aspirate a far shopping. Qui per il momento si mangia e si beve solamente.

P.S. -il premier puttaniere è un termine che ho sentito dire al tassista e quindi qualsiasi disputa si avrà con il suddetto tassista! :o)

Andrea Algieri


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11 Comments

  • da qualche parte in uno di questi vostri articoli c'era scritto che tutta questa situazione stava rendendo il Mediterraneo un paese triste… senza più quello spirito che ci aveva contraddistinto per secoli!
    ora cipisco meglio la gravità della situazione

  • un applauso ad Andrea che oltre a personal shopper si intende di economia e finanza…
    è uno stupendo reportage d'assalto, quello di cui avremmo più bisogno nei giornali e quotidiani veri.
    bravi voi di UKI
    tempismo perfetto!

  • E' un articolo molto bello e molto interessante, tragicomico…
    Quel tassista deve essere davvero una persona molto intelligente!!!
    Qui a Napoli molti negozi del Vomero (la zona "bene" della città), hanno già chiuso.
    Le corse degli autobus sono state più che dimezzate a causa dei "tagli" ed é diventato molto disagevole raggiungere i luoghi in cui si lavora.
    Gli hard discount, i mercatini e le bancarelle dell'usato sono affollatissimi, i negozi pressoché vuoti.
    Lo squallore che descrivi mi fa tornare in mente le scansie vuote dei supermercati di alcune città della Jugoslavia che visitai con i miei genitori nel lontano 1975.

    Non credo che siamo molto lontani dalla Grecia, perché io (a differenza di te) non ho né l'Iphone, né le 3 macchine, né le 2 case, né le barche, ma, in quanto precaria, mangio un giorno pasta e legumi e l'altro pure…

    Cordiali saluti

  • Ultimissime dalla Grecia:
    1 negozio su 4 ha chiuso, la disoccupazione è al 17% e i "senzatetto" sono AUMENTATI DEL 25% NEGLI ULTIMI 2 ANNI. A finire in mezzo alla strada sempre più cittadini provenienti da "ceto medio", INTERE FAMIGLIE E ANZIANI COSTRETTE A RACCOGLIERE GLI AVANZI DEI MERCATI…. una situazione DRAMMATICA…
    ..no, per dire..

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