Exit Limbo, come da una birra ti creo un IndieGame!

Introduzione alla fantastica epopea del geniale videogame "Exit Limbo", nato due anni fa durante una serata al pub...

Ricordate Exit Limbo? L’Indie Game creato dalla Virtual Craft di Modena? Bene, sappiate che la sua epopea continua. Stavolta, però, non parleremo del suo futuro né delle sue prospettive, al contrario: faremo un tuffo indietro nel tempo alla ricerca delle origini di questo meraviglioso videogioco. Non siete curiosi di sapere come è nato il progetto? Il brodo primordiale che ha dato origine a tutto? Exit Limbo come tante idee geniali nasce da una semplice cazzata: si sa, basta una birra (forse più di una), un pub diverso dal solito, un po’ di noia infrasettimanale e le celebri “chiacchiere da bar” raggiungono l’apice, in un mix di risentimento sociale e combattività politica, destinate spesso a non superare la notte. Quella sera di due anni fa però la notte l’hanno superata e dal fuoco di paglia delle critiche fini a se stesse si è arrivati a fare bruciare un’intera città. “Questa-città-è-piena-di-fighetti!” è stato lo step iniziale, seguito dalle invettive contro i nuovi “trend“, quelli che rendono tutti uguali, omologati e conformisti. Al sorgere dell’odio puro, probabilmente, ci sarà stata un’inversione di rotta, evitando quanto eticamente e legalmente potrebbe risultare deplorevole, approdando finalmente all’illuminazione: “Ehi, facciamoci un videogame!“. Del resto, a cos’altro avrebbe potuto pensare un programmatore?

Il contesto c’è (la città di fighetti), i nemici anche (gli omologati) e il protagonista pure: Mr.Rhino il rinoceronte umanizzato che si presta perfettamente Rhino_concept_puppet rig.jpgallo scopo, con quell’aria perennemente burbera e la testa bassa è perfetto per diventare l’eroe tormentato dai demoni interiori e dalle ombre di un passato burrascoso, e poi è la mascotte della band omonima, gli “Exit Limbo“, a cui necessariamente si chiederà di scrivere le colonne sonore.
È fatta! A distanza di pochi mesi arrivano le bozze, le prime realizzazioni grafiche, il trailer, ed è ormai di prossima uscita anche la tanto attesa Demo.

In realtà, è stato tutt’altro che semplice: dietro ogni minimo dettaglio ci sono ore (se non giorni) di intenso lavoro, perché tutto deve essere fatto al meglio, tutto deve funzionare alla perfezione, tutto deve regalare quelle forti emozioni di gioco che fanno la differenza tra una schifezza e un prodotto funzionale. Senza contare un altro “piccolo” ostacolo: manca ancora un finanziatore. I ragazzi, nel frattempo, al videogame ci lavorano gratis, a “tempo perso”, anche se di tempo perso non si può proprio parlare.
Le buone notizie, comunque, non mancano. Alla Virtual Craft sono arrivati rinforzi: si tratta della “Twisted Mirror“, una start-up di giovani programmatori che ha deciso di unirsi al team per la realizzazione dell’impresa.
La squadra si allarga ma le risorse sono ancora insufficienti, non resta che aspettare e continuare l’imperterrita ricerca di un finanziatore che è sempre più difficile da trovare in Italia. Purtroppo, Exit Limbo, come tutti gli IndieGame deve stringere la cinghia per un certo periodo e scommettere sul proprio futuro.
Si potrebbe discutere tanto anche di questo ma non è il caso ora.

Attenzione, forse qualcuno si è perso in un passaggio: sapete tutti cos’è un “Indie Game“? Si tratta dell’acronimo con cui vengono identificati i “videogiochi indipendenti“, quelli frutto di un un’idea indipendente (appunto), sviluppata al di fuori dei classici monopoli (es. Sony, Nintendo, ecc.). Ora capite il perché del problema finanziario.
Il fenomeno degli Indie Games è in crescita, Youtube è pieno di tutorial pubblicati in attesa di ricevere il beneplacito del “popolo della rete” prima che di un potenziale finanziatore, dei milioni di giocatori incalliti sparsi per il mondo che attraverso il proprio computer possono fare il buono e il cattivo tempo con un “like” in più o in meno.

 

Daniel Nicopòlis

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Info: Sito ufficiale ExitLimbo

 

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