Protagonisti: un estinto inconsapevole e… una voce.
«Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata».
Lucio Anneo Seneca – Lettere a Lucilio, 62/65
ESTINTO: Eppure ero lì ad aspettarli, dicevano che presto sarebbero venuti a prendermi… che era una sciocchezza, una cosa da nulla.
OMBRA: Chi è che sarebbe venuto?
ESTINTO: I miei figli, mia moglie, i nipoti… tutti insomma, ed ero proprio lì in attesa del loro arrivo, accanto a me c’erano delle persone malate, forse più di me, poi più niente… E’ stato silenzio e buio.
OMBRA: E sono arrivati poi… li hai visti?
ESTINTO: Sì, ma non riuscivo a toccarli, aprivo la bocca per parlare ma non ne usciva nulla, poi non ricordo… mi è parso di volar via.
OMBRA: E sai dove sei volato? Cosa hai visto… Cosa hai avvertito.
ESTINTO: Ma in realtà non so… o forse sì, mi sono ritrovato nel freddo, come in una spelonca umida dove la luce non filtra da secoli, questa è la sensazione che ho avuto.
OMBRA: Secoli o finanche millenni che si moltiplicano all’infinito, fino a lambire l’eternità.
ESTINTO: Ma chi sei tu… non ti vedo eppure ti parlo da molto tempo, di te si protende l’ombra, ma sei solo voce? ..Eppoi dove mi trovo?
OMBRA: Mi conosci da quando sei venuto al mondo e ne sei inconsapevole, guardati attorno e dimmi cosa vedi…
ESTINTO: Non vedo nulla accanto, e se volgo lo sguardo intorno ancora nulla, sento solo la voce, che dev’essere la tua.
OMBRA: Sì è la mia… anche se non parlo con una sola voce. Posso parlare assumendo le voci degli uomini che sono vissuti sulla terra prima di te e, di quelli che vivranno… di cui non avrai memoria.
ESTINTO: Ma allora tu sei…
OMBRA: Sì, non c’è bisogno che tu lo dica lo hai pensato e questo è sufficiente, è il pensiero giusto.
ESTINTO: Ed io sono…
OMBRA: Tu non sei più… Sei meno dell’aria che respiravi, meno della polvere che ti accecava, meno dell’ombra che ora vedi, sei un’essenza percepita solo da chi ti ha amato di un amore vero.
ESTINTO: E’ finita allora… I miei anni sono trascorsi in fretta e ho lasciato tutti troppo presto, non ho conosciuto l’ultimo nipote… Lo vedi? Loro come stanno?
OMBRA: Non esiste età per morire. Tuo nipote lo vedo, ed è bello come un fiore che germoglia in primavera.
E loro… loro vivono, ti basta sapere questo.
ESTINTO: Li rivedrò un giorno nella valle di Giosafat?
OMBRA: Se credi fortemente a questo la valle è già qui, essa è un luogo dell’anima.
ESTINTO: Rinascerò? …E la vita eterna che le religioni insegnano da millenni ci sarà o è solo un inganno, un’illusione, un sogno?
OMBRA: La vita eterna esiste nel pensiero degli uomini, nei ricordi che perpetuano la memoria di ognuno, basta accettare l’istante che viene e l’istante che va. Ed è un sogno meraviglioso immaginare che ci sia luce dopo, riabbracciare tutti quelli che abbiamo amato in vita e assieme a loro tendere all’Universale. Lasciarsi andare al caldo abbraccio dell’eternità.
ESTINTO: Dunque il regno dei cieli non c’è… E Dio dov’è ora? Sono morto eppure non lo vedo, cos’è questo buio, questo freddo e questa solitudine immensa.
OMBRA: Il regno di cui parli e a cui ti hanno insegnato a credere esiste. E’ una condizione del cuore e dell’anima. Il regno di Dio non è qualcosa che si attende, non giunge tra mille anni, è l’esperienza di un cuore; esiste ovunque e in nessun luogo.
ESTINTO: E la solitudine che sento ora? E il silenzio?
OMBRA: E’ una solitudine piena d’amore quella che avverti.
ESTINTO: Ma non sento più nessuna voce fuorché la tua e il freddo è svanito, riscaldato non so da quale fuoco.
OMBRA: C’è una notte nel cui abbandono non arriva alcuna voce e vi è una porta attraverso la quale gli uomini passano in solitudine.
ESTINTO: Ma allora… allora Gesù non venne per redimere gli uomini e per annunciare il suo regno?
OMBRA: Egli diede gli strumenti agli uomini, per poterlo cercare. E il suo passaggio sulla terra vi ha insegnato a vivere.
Vedi, dove nessuna voce può più raggiungervi… Egli è lì.
ESTINTO: Cosa? ..Non capisco.
OMBRA: E’ lì…Voltati! Un istante ancora prima di andare, vorrei rivelarti una cosa che non ho mai rivelato a nessuno: nel cuore della morte c’è la vita e l’amore abita nel cuore di essa… Ora va.
ESTINTO: Addio.
di Giuseppe Cetorelli