Chi vuole l’Idroponica?

Il giardinaggio urbano idroponico come migliore mezzo di produzione alimentare nonché di riqualificazione urbana ecosostenibile

Certamente le persone più sensibili tra voi avranno sentito parlare di coltivazione idroponica.

Si tratta della crescita di piante fuori suolo, ovvero in substrati inerti come argilla espansa, perlite, lana di roccia, ecc… La coltivazione idroponica è molto usata perché riduce i tempi di crescita rispetto alla coltivazione in terra. Con un po’ di attenzione si riesce ad avere un maggiore controllo sui valori nutrizionali e l’ossigenazione delle piante… una cosa da poco di questi tempi!? Secondo Wikipidia i vantaggi sono “evidenti in situazioni ambientali dove il substrato non è in condizione di far crescere la coltura in modo ottimale, come ad esempio roccia o terreni eccessivamente sabbiosi. Un altro vantaggio di questo tipo di coltivazione è il minor utilizzo di acqua per ottenere il medesimo risultato, indicativamente di un decimo rispetto la coltura in terra, rendendo questo sistema particolarmente utile in quelle situazioni ambientali dove la scarsità di acqua rende difficile o addirittura impossibile la coltivazione di ortaggi. Da non sottovalutare l’aspetto ambientale visto che l’utilizzo dei fertilizzanti è mirato e non ci sono dispersioni nel terreno; l’utilizzo di diserbanti è assente, mentre l’utilizzo di antiparassitari è decisamente ridotto”. Sembra una figata, ma non vi siete ancora chiesti perché non ha pienamente preso piede in tutto il mondo?

Tuttavia sappiate.. che il Governo Filippino da qualche tempo ha sposato questa innovativa coltura Idroponica per combattere la povertà e la malnutrizione della popolazione, riqualificando contemporaneamente zone urbane degradate. Sto parlando della Città di Cebu (ossia la capitale di Cebu: una delle provincie dell’Arcipelago delle Filippine), dove, nonostante una fiorente industria dei trasporti e della comunicazione, la povertà non manca di certo. Nondimeno, il Governo sta investendo molto e lo fa anche in modo molto intelligente, direi.

Considerati gli spazi urbani ristretti e inutilizzati della città, il Governo ha di fatto scelto di implementare la coltura idroponica come metodo agricolturale principale,  incentivando anche il riutilizzo della plastica, cosa che di certo contribuirà a ridurre il problema dei rifiuti urbani. Non serve molto vero? Basta un po’ di fantasia, competenze e volontà! Noi però abbiamo dei tecnici al Governo… sanno fare di meglio.

Sarà forze il motivo che spinge le Filippine a fare la differenza? Pare che l’obbiettivo principale dell’iniziativa è ridurre la povertà e specialmente alleviare la malnutrizione nelle aree più densamente popolate… incredibile vero? Sarà che vivo in Italia, dove la povertà non esiste, che quasi sono “sempre un po’ scettico”.

Nelle Filippine: il Dipartimento del Benessere Sociale e dello Sviluppo ed il Dipartimento di Scienza & Tecnologia vogliono educare il Paese a questo metodo di coltura, grazie al quale sarà possibile ridurre la minaccia derivante dalla penuria alimentare, ma anche trasformare aree urbane dismesse in verdi aree produttive.

Insomma, non sia mai che l’utilizzo della coltura idroponica come un mezzo per aiutare le famiglie stesse a risollevarsi dalla povertà, possa contribuire non solo ad alleviarla davvero, ma anche a dimostrare la fattibilità del giardinaggio urbano idroponico come mezzo di produzione alimentare nonché di riqualificazione urbana. Ma soprattutto possa dimostrare la sua concreta fattibilità a chi possa fare tesoro di questa risorsa, vi state chiedendo chi possa essere? Una su tutti: l’Africa!

Fatale

 

 

Come funziona la Coltura Idroponica

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