Foja @ Lanificio159 (Roma) – 04/2017

‘O treno che va dei napoletani Foja fa tappa a Roma, tra ospiti d’eccezione e grandi emozioni

Era la fine del 2012 quando “’O sciore e ‘o viento” dei Foja – contenuta nell’album d’esordio “’Na storia nova” (Full Heads/Materia principale, 2011) – è giunta alle mie orecchie e non mi ha più fatto abbandonare il gruppo partenopeo. La cantavo a squarciagola a ripetizione, non raggiungendo ovviamente la potenza vocale di Dario Sansone, ma era la canzone che me lo chiedeva, e io non potevo resistere alla tentazione di farla anche un po’ mia.
Cinque anni e altri due dischi dopo, io e i Foja siamo ancora qui, loro a scrivere e suonare canzoni bellissime e io a cantarle per strada, sotto la doccia e, finalmente, durante un loro concerto.

Il concerto del 20 aprile al Lanificio159, organizzato da Radio Sonica, infatti, li ha nuovamente portati ad esibirsi nella capitale per presentare l’ultimo disco, “’O treno che va” (Full Heads, 2016), dopo che avevano condiviso il palco dell’Ifest 2016, all’inizio della scorsa estate, con Il Muro del Canto.
Già in quell’occasione avevano mostrato di che pasta sono fatti, presentando i pezzi più energici del repertorio e ospitando nomi importanti come quello di Francesco Di Bella (ex 24Grana) e il duo composto da Francesco Forni e Ilaria Graziano.

L’energia e gli ospiti non sono mancati neanche al Lanificio159, e la serata è subito partita col pezzo che apre l’ultimo lavoro, “Cagnasse tutto”, brano rappresentativo al massimo del rock solare e mediterraneo che contraddistingue i Foja.
Quasi tutte le prime canzoni sono estratte da “’O treno che va”, che dal vivo acquista ancor più vitalità, è trascinante e trascinanti sono i musicisti, che sul palco risultano divertenti, con un Dario Sansone sempre carismatico e dalla voce calda e potente.
Dopo aver scaldato un pubblico già entusiasta con il primo set di canzoni, è il momento dei primi ospiti. Sul palco salgono Alessandro Pieravanti e Giancarlo Barbati (Giancane) de Il Muro del Canto. Alessandro tiene a ribadire la fratellanza che lega il suo gruppo a quello dei Foja, rappresentativa della stessa che unisce Roma e Napoli, e con un «daje guaglio’, daje regà» si mette alla batteria per suonare insieme a tutti gli altri “Da sule nun se vence maje”, singolo che i Foja hanno pubblicato nel 2014.
Subito dopo i Foja si riprendono il palco con “Nunn’è cosa”, probabilmente il pezzo più bello dell’album e che dal vivo esprime tutto il suo potenziale, dati i brividi che mi son venuti sulla pelle, brividi che non mancano di venire anche quando il gruppo suona “Maletiempo”, contenuta nel secondo disco, “Dimane torna ‘o sole” (Full Heads/MAD Entertainment, 2013): il mandolino di Luigi Scialdone scalda l’atmosfera, evoca lo sciabordio delle onde contro la piccola barca di cui si canta, le note sembrano riproporre la calma prima della tempesta – il maletiempo del titolo – e l’esecuzione del brano diventa straordinaria. “Maletiempo” è un’altra di quelle canzoni che dal vivo acquisiscono ancor più bellezza.
Con Francesco Forni e Ilaria Graziano si torna a “’O treno che va” e il duo e i Foja suonano insieme “A chi appartieni”. Poi Dario Sansone lascia il microfono alla splendida voce di Ilaria, che con Francesco Forni suona la bellissima “La strada”, tratta da “From Bedlam to Lenane” (Novantiqua, 2012).

Siamo a più di metà “viaggio” e non possono mancare alcuni dei brani più noti del gruppo napoletano, quindi ecco che una di seguito all’altra arrivano “’A malìa”, contenuta nella colonna sonora del film di Alessandro RakL’arte della felicità”, “’O sciore e ‘o viento” e “Tu me accire”.
Luca Carocci è il penultimo ospite della serata e sale sul palco per suonare la sua dolcissima “Le rose e i limoni”, subito seguito da RobertoBobAngelini, che suona con i FojaStatte cu’ mme”.

Donna Maria”, che su disco è cantata con Francesco Di Bella, apre l’ultima parte della serata; il desiderio di veder salire sul palco l’ex leader dei 24Grana è fortissimo, ma nonostante non si realizzi, la voce di Sansone non fa rimpiangere quella pur sempre bellissima del “cardillo addolorato”.

Famme partì”, “Da quale parte staje” e “Se pò sbajà” sono gli ultimi momenti movimentati del concerto, perché il gruppo lascia il palco e torna, richiamato a gran voce dal pubblico, per un ultimo pezzo, “Duorme”, una sorta di ninna nanna dolcissima che chiude anche “’O treno che va”.

 

Questo treno di canzoni dai testi profondi e dagli arrangiamenti accattivanti e pieni di armonia si spera che vada lontano, perché Dario Sansone, Luigi Scialdone, Ennio Frongillo, Giuliano Falcone e Giovanni Schiattarella sono musicisti di razza che sanno regalare grandi emozioni.

 

Ilaria Pantusa

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7 Comments

  • mi sono persa qualcosa uff …. comincio a credere che sia il caso di scoprirli anche dal vivo
    intanto grazie Ilaria, sara’ per la prossima ! :)))
    intanto mi rivedo il video,una canzone splendida

  • UNA BAND ASSOLUTAMENTE ECCEZIONALE
    GRAZIE PER QUESTO BEL REPORT,COMPLIMENTI PANTUSA….CONCORDO IN PIENO SU TUTTO. LI AVEVO GIA’ VISTI DAL VIVO E SONO UNA FORZA DELLA NATURA,SEMPRE,SEMPRE EMOZIONANTI

  • le cose belle che mi perdo !
    meno male ci siete voi di Uki…. bell’articolo di Ilaria! <3
    I Foja sono fortissimi !!! Hanno fatto un disco favoloso !

  • grazie Ilaria, tutto molto bello!
    a me i Foja fanno impazzire…mi piacciono troppo! dovro’ assolutamente rivederli dal vivo!

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