Le Nozze Chimiche: “5” è l’alchemico disco d’esordio

"Le Nozze Chimiche" è il nuovo progetto musicale di Giuseppe Chimenti, realizzato con la collaborazione di Fabrizio Massara, ex tastierista e arrangiatore dei Baustelle, nel ruolo di produttore artistico

Giuseppe Chimenti, cantautore calabrese di adozione romana, intraprende una nuova avventura artistica, che segue la sua lunga esperienza discografica sotto il nome di Modì. Un progetto che fonde e riassembla la canzone d’autore con sonorità elettroniche, attraversando territori sonori che spaziano dall’elettropop alle pedalate kraut, dai respiri di aria cosmica alle malinconie twang. Ad oggi l’artista è giunto a farsi chiamare Le Nozze Chimiche e questo suo disco d’esordio, intitolato “5”, narra in chiave introspettiva il viaggio dell’autore, sia fisico che metaforico.
“5” rappresenta simbolicamente il movimento, il divenire e la trasformazione, qualcosa che si svolge sia all’esterno che all’interno di noi stessi. Sulla copertina compare una formula simile a un’equazione, composta da lettere, il cui risultato è 5; (GIU) + M + (CHI) = 5. Si ispira alla numerologia Caldea, che assegna un valore numerico a ciascuna lettera: le lettere diventano così un codice che genera la frequenza 5. Il 5 rappresenta velocità, viaggio, denaro, comunicazione, inganno e astuzia. Associato all’archetipo di Hermes, simboleggia lo psicopompo, colui che transita tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Ogni traccia dell’album rappresenta una tappa: in “Amanti e stazioni” entriamo dentro noi stessi, incontriamo mete sconosciute e affascinanti, dove passione e sofferenza si intrecciano indissolubilmente, rivelando momenti di inaspettata poesia, come nelle evocative parole del testo: «Il viaggio di non ritorno giocare a scacchi nel sonno sprofondo, è il viaggio di non ritorno sprofondo, giocare a scacchi nel sonno perdendo, il viaggio di non ritorno sprofondo, giocare a scacchi nel sonno sprofondo, un viaggio di non ritorno è il viaggio di non ritorno»; “Lungo i binari” ci porta di stazione in stazione, una collezione di nuovi inizi piuttosto che di traguardi; “Viaggio di non ritorno” unisce il percorso interiore e quello fisico in una partita a scacchi tra la vita e la morte; “Il canto delle cicale” rievoca un ricordo di una giornata d’estate, con immagini malinconiche che emergono dal suo rapido scorrere, evidenziando la natura effimera del tempo. In chiusura, un racconto dark e riflessivo – “Di venerdì tutto succede ancora” – che custodisce una visione surreale e romantica del trapasso.

Un mondo fatto di treni, navi e mari, lungo la costa e attraverso stazioni ferroviarie, metafore potenti per le esperienze di vita. Il cuore esplode in relazioni intense e appassionate, fonte di gioia ma anche di profondo dolore. E mentre le stagioni passano rapidamente, riflettiamo sui nostri percorsi e sui cambiamenti inevitabili della vita.

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