Zen Circus @Villa Ada (07/2014) -Report + Intervista esclusiva!

A Villa Ada: complotti nazisti, Blues Brothers e progetti futuri con gli Zen Circus

V   illa Ada ieri era un posto particolare. Non ci si doveva prendere troppo sul serio per poter stare lì. Niente fighette, fighetti e precisini. Solo gente che sa ridere e ridere di se stessi. Perché così sono gli Zen Circus. E questo lo scopri sia sentendo le loro canzoni, ma soprattutto vedendo i loro live (o se siete fortunati come me intervistandoli).

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Dopo un piacevolissimo set della talentuosa chitarra di Anna Mancini, ecco dunque sul palco gli Zen Circus.

Sembrano incazzati col mondo, ma poi come dicono pure loro ai nostri “microfoni” per voce di Massimiliano Ufo Schiavelli, lo fanno per giocare e per ironizzare, perché alla fine «..si vuol bene a tutti noi, i nostri fan poi non ne parliamo! Pure cogli altri gruppi prima sembra che ci si sta sul cazzo, poi finisce a baci e abbracci. Gli unici che con certezza odiamo sono i nazisti. Soprattutto i nazisti dell’Illinois». Scherzano, citando i Blues Brothers (ma non solo) e chiacchierano un sacco. Ufo ci dice che «..a voi Romani è dura a tenervi testa a chiacchiere!», ma non ci credo! Con loro non c’è gara, parlano un sacco fuori e pure sul palco.

 

Quando suonano però è tutta un’altra musica. Sono una bella scarica di adrenalina che si fa leccare piacevolmente ..citando Agnelli. Scattante, frenetica e disturbata la chitarra di Ufo, gasante che più gasante non si può la batteria di Qqru, intensa e potente la voce di Appino. In un’oretta e mezza di concerto hanno dato veramente spettacolo di sé. Il loro odio positivo, il loro nichilismo, la loro fame di pubblico ha portato i coraggiosi che hanno sfidato il fresco e l’umidità di questo lunedì romano a ballare e pogare presi dal vortice della musica e delle parole. Come al solito quando si parla di Zen.

«Ci piace suonare a Roma, c’è sempre una bella atmosfera» ci hanno detto. E devo confermare che è tutto vero. L’atmosfera era davvero speciale. Andrea ha anche provato a fare il romano urlando dal palco un bel “Daje!”, apprezzato dalla folla.

Scanzonati, polemici e potenti come al solito i loro suoni sono arrivati a far vibrare tutto il lago di Villa Ada, che durante la serata quasi magicamente ha fatto salire verso il cielo una nebbia nella quale si nascondevano i pensieri e le voci di tutti noi.

«Non è una trasferta quando si viene qua. A volte sembra di stare a casa, visto il seguito che abbiamo nella capitale, nonostante il vicinato..» hanno detto loro, tirando una solita frecciata verso San Pietro. Allora ci siamo buttati anche sul calcio e gli abbiamo chiesto come hanno visto la finale fra Papas della Coppa del Mondo. «Secondo noi c’era tutta una combine, l’hanno fatto a posta!». Motivo? «Con tutti quegli ex nazisti che stanno in Argentina, si saranno messi d’accordo». E ci piacciono cosi, ironici e scanzonati, che poi «..noi il calcio lo seguiamo poco, e ancora meno ci capiamo!».

 

Diventano seri però quando si parla della scena indie italiana e dei progetti per il futuro: «Per il futuro siamo ottimisti, intanto godiamoci questo tour che è iniziato a marzo, stiamo ancora in seconda base. Stiamo alla pomiciata. Poi si vedrà, finito il tour si penserà al nuovo album». Un tour che fa quasi sempre il pienone, anche se, come molti altri non riescono a prendere ed educare il grosso del pubblico italiano (quello che per capirci ha scelto di comprare questa settimana “Sono una muchacha troppo sexy” di Anna Tatangelo piuttosto che altro), ma loro ci rispondono in una maniera che può sembrare paracula a leggerla, ma in realtà è totalmente sincera e sentita: «Secondo noi il grande pubblico oggi è questo, e deve essere questo qui, che si ricorda di te di anno in anno, che ti vuole un po’ bene su!». E parlando del nuovo album alla domanda se avessero in mente collaborazioni, magari con qualcuno della scena rap, un genere sicuramente sulla cresta dell’onda attualmente, ci sparano una chicca: «Sicuramente. Stiamo seguendo il rap negli ultimi anni con gli occhi sgranati. Siamo affascinati da gruppi come Uochi Toki e Noyz Narcos».

Pronte nuove e interessanti collaborazioni insomma, i progetti paralleli e da singoli sono al momento messi da parte per portare sempre avanti e in sempre nuove direzioni il progetto Zen Circus, che ha ancora tanto da dare alla scena indie italiana.

Gabriele Edoardo Mastroianni

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