Vendunt Vitae: Il vano scarto tra l’Uomo e il Messia – Uki/Gesù (Part. 4)

Il Sacrificio del Messia travisato dal miraggio della salvezza

Il debito divino: l’origine ecclesiale del “debito pubblico” e lo sfondo socio-politico del neoliberismo.
Un viaggio alla scoperta dell’origine del male che affligge i popoli, attraverso le pieghe del tempo e dello spazio, alla ricerca della consapevolezza. La finanza ed il debito hanno convertito l’uomo in uno zombie, uno schiavo ormai inconsapevole. Trovare l’origine di questo male potrebbe fornire una soluzione, un antidoto

 

Uki era ancora frastornato per via della conversazione con quel bambino le cui sembianze potevano sembrare tanto innocue ed il cui potere, invece, era talmente grande da intimorire ed assoggettare nel corso della storia, re, imperatori, tiranni, profeti, persone comuni, potenti, burocrati, artisti, faraoni e molti altri.
Il “tempo” però, proprio per via della sua stessa natura, è intrinsecamente imparziale e non guarda in faccia a nessuno. Non importa quanto potere si riesca ad impugnare, il tempo farà comunque il suo corso.
Proprio per questo Uki si era convinto di dover guardare al di là del grande potere della natura e concentrarsi su chi questo potere aveva cercato di volgerlo a proprio vantaggio per ipnotizzare grandi masse e condurle allo schiavismo volontario.
Di nuovo un balzo improvviso nello spazio tempo, di nuovo lo scorrere degli eventi attorno a lui senza un ordine preciso.
Poi una grande luce ed ancora un grande buio.
Quando Uki si risvegliò si trovò al centro di un grande tempio di cui non si riusciva a vedere la fine.
Il grande corridoio centrale, lastricato in marmo rosso, era circondato da un colonnato imponente oltre il quale non si riusciva a scorgere alcun dettaglio.
Più avanti lungo il corridoio Uki scorse una figura, un uomo dalla pelle olivastra, dai lunghi capelli e la barba incolta con addosso un vecchio saio sgualcito. L’uomo si muoveva a passi lenti e si dirigeva verso Uki.
L’uomo era scalzo e ad ogni passo lasciava un’impronta insanguinata dietro di sé.
«Avvicinati, essere dalla faccia di luna, non temere alcun male», disse l’uomo.
«Chi sei?», rispose Uki.
«Chi credi io sia?», replicò l’altro.

Uki lo guardò bene, lo osservò con attenzione e notò con un certo stupore che i polsi ed i piedi dell’uomo presentavano dei fori insanguinati parzialmente rimarginati. Fu allora che Uki comprese chi aveva di fronte.

UKI: «Tu Sei il figlio di Dio».
YESHUA: «Amico, sono un solo un rabbino che ha lavorato sul profondo di sé stesso e sono figlio di Youssef. Il mio nome è Rabbi Yehosua ben Youssef».
UKI: «Si ma tu sei il Messia, colui che è sceso in terra per liberare l’umanità dal peccato originale, colui che ha offerto e sacrificato la sua vita in cambio della salvezza per l’umanità».
YESHUA: «Ne sei proprio sicuro?».
UKI: «Cosa intendi dire?».
YESHUA: «Credi davvero che abbia offerto la mia vita per liberare l’umanità? Credi davvero che il mio sacrificio sia servito a rendere l’essere umano libero e non più schiavo di quello che voi chiamate così tristemente il “peccato originale”?»
UKI: «Credo che l’essere umano abbia per secoli adorato te ed il tuo gesto come simbolo di liberazione. Si! È esattamente così».
YESHUA: «Ma rifletti bene, amico dalla faccia di Luna, prova a pensare: io vi ho offerto la libertà dal peccato originale…».
UKI: «È esattamente quello che ho detto e che credo io».
YESHUA: «Ma in cambio di cosa? Non c’è nessun peccato se non la caduta della Coscienza trascendentale nella mente egoica e materica, ed è un dato di fatto che andrebbe ripristinato attraverso la disidentificazione proprio dal “materiale” a favore di una nuova vita numinosa ed impersonale. È l’Ego di ognuno di noi che va sacrificato! Così la liberazione dell’umanità dal peccato originale non è stato un atto di sacrificio fine a sé stesso, bensì il modo migliore per attirare proseliti. Io vi ho liberati ma in cambio vi ho chiesto di donare al “flusso della Vita” la vostra intera esistenza, di vivere secondo il vostro destino archetipico!».
UKI: «Invece le persone hanno scelto di seguire te in virtù della tua forza e dell’immagine d’amore che trasmetti loro».
YESHUA: «E per seguire me si son dimenticati della reintegrazione divina che si opera nel profondo di ognuno di loro. Le persone hanno scelto di seguire me per millenni solo perché io ho offerto loro una via per sfuggire all’inevitabile: la morte. In virtù della promessa d’eternità si sono resi miei servi e posti nelle condizioni di sentirsi in debito con me per via del mio sacrificio».
UKI: «Ora capisco dove vuoi arrivare».
YESHUA: «È il debito la chiave di tutto, amico dalla faccia di luna, quello scarto tra l’Io e l’Altro collocato su una vita caduca e mutevole, che l’uomo non riesce proprio a sanare . Cerchi sicuramente la cosa giusta ma non puoi trovare un colpevole. L’uomo e la sua natura sono questo: il continuo tentativo di sfuggire alla morte. E per riuscirvi l’essere umano sarebbe disposto a privarsi della sua stessa vita. Curioso, non trovi?»
UKI: «Non vivere per evitare di morire…».

All’improvviso il grande tempio sembrò sgretolarsi sotto l’impeto di una grande tempesta. Il buio, i lampi e poi ancora il buio…

.

Continua…

 

Leonardo Pierri

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6 Comments

  • dunque, per capire il problema del debito, Aristotele ci ha detto che dobbiamo tornare all’origine del male, Yahweh dice che lui è esattamente ciò che noi crediamo che sia, poi il tempo ci ha chiarito che l’origine delle nostre sofferenze nascono proprio per ingannare lui, e ora Gesù dice che questa cosa del sentirsi in debito è un meccanismo inconscio che ha a che fare piu’ che altro con la nostra volontà di potenza e sicurezza, scaricando le nostre responsabilita’ su figure che ci possano far sfuggire alla morte…e il problema del tempo (limitato) rimane!
    mi piace come si sta evolvendo questo speciale…. davvero grazie Leonardo Pierri,sono degli interessanti punti di vista e non credo siano per niente lontani dalla realta’ dei fatti

  • quello scarto tra l’ io e l’altro credo sia il corrispettivo in economia del debito . in fondo e’ nel rapporto con l’altro che l’uomo accumula risorse sulle spalle dei deboli

  • gli effetti di questa atavica paura si ritrovano nella storia dell uomo. dalle guerre per le risorse allo schiavismo fino all invenzione del debito pubblico economico

  • IL BELLO POI E’ CHE STAVOLTA SI TRATTA DI UNA VERA E PROPRIA MENZOGNA
    IL DEBITO E’ UNA TRUFFA MA SCHIACCIA I PAESI SULLA RICCHEZZA REALE

  • Yeshua è venuto ad insegnarci ad abbandonare tutto e seguire un percorso catartico. restituite a cesare quel che è di cesare…. restituite!!!!! quindi abbandonate il mondano ed apritevi alla vera Vita! alla verità!
    invece oggi facciamo offerte pure in chiesa…figuratevi! magari perchè come qui ricorda Uki ci sentiamo in debito col salvatore pur di assicurarci un posto in paradiso
    questa cosa del debito è tremenda! il vero male!
    sempre magnifico Uki !!!!

  • a dispetto del debito,mi viene invece in mente la teoria del DONO di Marcel Mauss …. una forma di coesione sociale ben diversa, direi ……

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