Ululuna (con Stefano Benni) @ Teatro Anfitrione (Roma) – 04/2019

Al teatro Anfitrione va in scena “il gioco del mondo”: uno spettacolo di Stefano Benni per la regia di Jacopo Neri

Pochi credono nei giovani come ci crede Stefano Benni. Se non bastano i suoi romanzi e racconti a provarlo, con mondi che sono letteralmente salvati dai ragazzini, la conferma definitiva ce la dà l’attività teatrale dell’autore bolognese, negli ultimi anni sempre più al centro dei suoi interessi e impegni e sempre più caratterizzata da un lavoro svolto insieme a dei giovani. Infatti, dopo aver portato in scena con gli attori della Compagnia del Teatro Stabile “Il Signor Odio”, scritto insieme a Giorgia Mazzucato, Benni è di nuovo tornato sul palco insieme agli attori dello Stabile con “Ululuna“, spettacolo che è un omaggio a Julio Cortazar, di cui dice che ha ispirato la sua opera «come forse nessun altro».

E giovane è Jacopo Neri, a cui il Lupo ha affidato la regia. Neri, classe ’95, può già contare su una lunga lista di riconoscimenti, tra cui l’Hystrio 2018, e Benni ha scelto lui e gli attori del Teatro Stabile di Roma perché «volevo che a portarlo in scena con me fossero i giovani nei quali credo, che stanno diventando bravi, in un momento difficile per chi scrive e produce teatro. Con loro scommetto, travolto dall’entusiasmo e dalla velocità di Beatriz (Maria Beatrice Alonzi, direttore esecutivo del Teatro Stabile di Roma) andando in scena con attori giovanissimi e talentuosi».
Ululuna è per l’appunto una produzione del Teatro Stabile di Roma e la prima nazionale è andata in scena nel bellissimo Teatro Anfitrione, incastonato come una gemma tra i vicoli dell’Aventino, ad un passo dal cuore di Roma, il posto giusto per vedere Stefano Benni interpretare un vecchio Julio Cortazar che si alterna al giovane Julio, il bravissimo Francesco Guglielmi.
Nei due Julio la differenza fra le età della vita si mostra senza pudore né vergogna e si fa tangibile.
Al primo è affidato il tempo della riflessione e della memoria. Benni siede a suo agio e fa sue le parole dello scrittore argentino, a cui alterna anche le sue, come quelle splendide, nel finale, di un testo inedito che è un omaggio alla fantasia, al potere salvifico della letteratura e alla trasmissione delle passioni da una generazione all’altra, il tutto simboleggiato in questo caso da una penna e un foglio:

«[…] Pensate a questo: regalate piuttosto ai bambini un fucile, un sospiro di indifferenza, un giocattolo uguale agli altri […], ma attenti a regalargli penna e foglio. Niente li salverà dalla dannazione, niente dall’allegria, niente dai rumori misteriosi dietro il sipario. Niente li salverà da questa meravigliosa solitudine in cui si racconta, in cui si ascolta.
Tutti con foglio e penna in mano incantati nel gioco del mondo».

Il tempo del tormento, dell’angoscia e di quell’energia che aspetta solo il guizzo giusto per essere incanalata proficuamente è invece affidato al giovane Julio.
Guglielmi, affiancato dai giovani colleghi dello Stabile, dà corpo e voce alle inquietudini di uno scrittore posto di fronte ad una pagina bianca ed alle tante possibilità che offre, talmente tante da paralizzarlo. Ma è qui che entrano in azione i cronopi, esseri frutto della fantasia dello scrittore argentino, che qui suggeriscono al giovane Julio spunti e idee, semplicemente mimando, saltando, schizzando da una parte all’altra della scena come schegge impazzite, proprio come fa la fantasia dello scrittore quando accesa come un fuoco tira fuori un’idea dopo l’altra, rapito dal suo stesso entusiasmo.

Ululuna è uno spettacolo che porta in sé il ritmo del gioco, alternandolo a quello della riflessione, in un equilibrio che somiglia a quello incantevole del “gioco del mondo”.

 

Ilaria Pantusa

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2 Comments

  • Grande nobile personaggio! Grazie Ilaria, approfondirò anche io …. sperando che si avvicinino di più da me. altrimenti si scende a Roma :)))

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