The Rolling Stones: Circo Massimo da leggenda

“It’s only Rock ‘n’ Roma”... ed è subito storia del rock!

Mick Jagger & soci infiammano gli oltre 70mila fan provenienti da tutta Europa con i classici dei 50 anni di carriera

 

Cronaca di un giorno e di una notte di mezza estate romana. La capitale transennata e chiusa al traffico per far spazio a 71mila fan accorsi da tutta Europa per urlare al cielo assieme ai loro beniamini che da 50 anni rotolano sul palco a tutto rock.

Ieri è stata la serata dei Rolling Stones. Diciamolo subito: cosa vi siete persi! Uno spettacolo roboante, incandescente. Ma quali vecchietti? Mick Jagger e Keith Richards hanno palesato una verve da ventenni, uno smalto sorprendente, una vitalità prorompente.

Una fiammata ha anticipato l’entrata in scena di Keith Richards seguito da Mick Jagger e dal resto della band che hanno dato il via al “014 On Fire” del Tour, e dunque al concerto dei Rolling Stones al Circo Massimo, a Roma: una location suggestiva, circondata dalla Bocca della Verità, dal Lungotevere e con il cupolone a vegliare su tutto.

 

Ad aprire le danze “Jumpin’ Jack Flash”, seguita dal siparietto di Jagger col pubblico: «Grazie. Ciao Roma, ciao Italia», e ancora: «Che bello stare a Roma di nuovo, eh? Che posto meraviglioso», ha detto il cantante dopo “You Got me Rocking”.

 

Rock Mondiale.

Il frontman delle pietre rotolanti ha continuato a incitare i 71mila presenti parlando in italiano e virando su un argomento decisamente caldo: «L’Italia vincerà la Coppa del Mondo, eh? In bocca al lupo per martedì. Penso che la partita finirà 2-1 per Italia». Gli scongiuri del caso ci stanno tutti, ma chissà che il vecchio Mick non sia buon profeta in terra straniera.

«La storia del rock all’interno della storia del mondo». Così li aveva definiti Ignazio Marino, sindaco di Roma. Leggenda è stata. Una serata che si è risolta in un tripudio di telefonini e flash, di birra e abbracci e di grande divertimento che ha contagiato i vecchi fan che sembravano usciti da Woodstock e i più giovani, esaltati dalla vis rockeggiante del frontman degli Stones.

Ci aveva visto giusto il dj Ringo, storico conduttore di “Revolver”, che noi di Uki, abbiamo incontrato poco prima dell’inizio: «È come andare in un ristorante a cinque stelle e ordinare una pietanza elaborata, sono il massimo gli Stones!».

I maxi schermi hanno proiettato per più di due ore (ma anche più contando la band apripista) palle di fuoco, vecchie foto di repertorio, e alternando ora Mick Jagger ora il resto della band, nutrita per l’occasione da fenomenali coriste, sassofonisti, tastieristi.

La scaletta prevedeva anche “Simpathy For The Devil“; ha riecheggiato il riff immortale di “Jumpin’ Jack Flash“. Per continuare col botto: “It’ s only Rock Roll“, “Let’s spend The Night together“, a cui ha fatto seguito un momento intimo e romantico con “Streets Of Love“. Nel mezzo siparietti esilaranti, con Keith Richards e Ronnie Wood intenti a fumare, manco fossero tra amici.  Sono arrivati poi i tormentoni, come “Start Me Up“, “Miss You“, “Honky Tonk Women“, la citata “Sympathy For The Devil“, “Brown Sugar“, “Tumblin’ Dice” e “Gimme Shelter”.

Il finale? Nemmeno a dirlo. Elementare direbbe Sherlock Holmes: “I Can’t Get No (Satisfaction)” manda in delirio la folla e chiude con tanto di spettacolo pirotecnico una serata indimenticabile.

Emanuele Zambon

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