The Madicine Screwdriver Cub: “Take Madicine Spin Conscience” è il sorprendente Ep electro-rock!

Un duo sperimentale capace di coinvolgere tra spunti elettronici e granitici fondamenti rock

Di “britishness” non si ha mai abbastanza. La scuola inglese dai primi anni ’90 ad oggi (dai Primal Scream, passando per gli Oasis ed arrivando ai più recenti Muse e Kasabian) continua a riscuotere un successo strepitoso, e ad ispirare nuove generazioni di musicisti a produrre nuovo materiale. Appunto a questi gruppi si ispirano i The Madicine Screwdriver Cub, duo elettro-rock di Roma, per il loro primo EP autoprodotto, uscito lo scorso 28 febbraio.

La musica proposta da Matteo Madafferi e Matteo De Cubellis riesce perfettamente nell’intento – niente affatto scontato, invero, considerando come già menzionato lo sterminato numero di band che si ispirano ai modelli della “Perfida Albione”- di risultare fresca e godibile, complice un lavoro certosino in fase compositiva: voci effettate, efficacissimi pattern ritmici di batteria acustica ed elettronica ed anche un’ottima pronuncia della lingua (dato, anche questo, da non sottovalutare) guidano con sicurezza i brani in tutta la loro durata.

Non ci sono riempitivi: ogni pezzo è ottimamente composto, e si fa riascoltare volentieri, sebbene le influenze emergano abbastanza prepotentemente tra le righe dei singoli brani.

Ogni traccia è ottimamente studiata, dal basso arrogante e distorto di “You gotta scream it”, all’orecchiabilissima (e Kasabian-oriented) “I’m on fire”, fino alla potente “The king is back” (la preferita di chi scrive) e alle tentazioni quasi lisergiche della famigerata “Interstellar overdrive”.

Si tratta dunque di un buonissimo EP, che può rendere al meglio in sede live (dove il duo diventa trio, con l’aggiunta di Francesco Sciarrone). L’ispirazione c’è ed è davvero molto buona, e le potenzialità sono ottime. L’unico appunto che si potrebbe fare ai M.S.C. è un legame ancora troppo forte con i loro “padri putativi”, ma per questo basta soltanto suonare tanto dal vivo, al fine di lasciare che il flusso creativo personale abbia la meglio.

Ad ogni modo, da questo punto di vista, decisamente nessun problema per il futuro: questi ragazzi sanno davvero il fatto loro. Come diceva la buonanima di Tom Petty, “The sky is the limit”; e noi, gli auguriamo di superarlo.

Voto: 7,5

.

Federico Ciampi

> SPOTIFY
> FACEBOOK

Share Button
Written By
More from ukizero

Il figlio della Rivoluzione

Teofilo Stevenson: tra regime e ideale
Read More

4 Comments

Rispondi a Roy83 Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.