Terzo giorno di messaggi

D’amore tra i vetri e primavere vaghe. Un cammino nell’isolamento.

. – Sono molto belli
i tuoi spunti riflessivi
forse un po’ prolissi,
ma mi hanno permesso,
finalmente,
di guardarti.

Tu hai fatto notte?
hai smontato alle otto? –
– Si, e per tornare a casa ho fatto
la strada più bella
Via delle Moline, c’era poca gente
nessuno, praticamente,
ma verso Via Piella
c’era il suono del torrente,
mi è entrato nelle cuffie
e cantava “L’appuntamento”.

Tu avevi teatro stasera, vero? –
– Ho abbracciato i miei compagni,
su Skype,
vero teatro non era,
ma è stato bello rivederli
e questo stato una lezione
ce la concede,
un’ occasione
per lavorare in modo diverso
sulle parole, sul testo,
per stimolare il pensiero,
l’ immaginazione –

– Ma per caso mi stai usando
come esercizio di finzione?
Una ragazza bella e dolce
che canta con una voce
fuori dal comune
stai interpretando,
siamo al terzo giorno di messaggi
e mi sto già innamorando –

Una donna camminava
sull’altro lato della strada
ho pensato “avrà smesso di leggere
l’ultimo articolo, e di scegliere
l’ennesimo film, ed è scesa
da casa
senza foglio,
di fretta.
– Signorina, dov’è diretta?-
Deviò l’interrogazione
– Signor Maresciallo,
ho una buona spiegazione;
ma non vede che su questa strada
siamo Io,
Lei e la Primavera? –
-Ha ragione, meglio andare via
o potremmo innamorarci,
ma domani a quest’ ora
sarò di turno
e sarà facile ritrovarsi.
– Al futuro prossimo ti rimando
a quest’ora;
dopotutto, a fine Primavera
farà caldo
e prepotente arriverà Luglio
e ci spoglieremo
di maschera e foglio
e veloci avremo dimenticato
questo mese,
come Giugno e Maggio,
e fingeremo
da bravi attori
di non amarci
fin dal primo messaggio –

Alfredo Cannizzaro

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