Spartito Gastronómico: Riso basmati al profumo d’Oriente, in chiave milanese

Un ricettario di buon gusto con una sinfonia di accordi culinari, Per uno stile CoUKIsound di piatti inediti!

La Rubrica vuole essere un mix di musica e cucina. Questa nasce dal voler accordare la musica alla buona cucina, suggerendo ai lettori dei succulenti brani, facili da ri-comporre e in grado di accontentare/conquistare/accostare l’orecchio e lo stomaco più raffinato. Canteremo di ricette e armonie di ingredienti, capaci di toccare le note di ogni palato. Cercando di raggiungere ogni volta una tonalità più alta. Basterà un rullo di tamburi per vedervi indosso i vostri grembiuli?!

 

Ricordate Silvestri con la sua «Occhi da Orientale che raccontano emozioni…»?
Con questa ricetta, sarà Uki a farvi provare emozioni dal sapore d’Oriente, a suon di piatti, bacchette e tamburi!

E intanto «Lamezia-Milano andata e ritorno, lo spazio in aereo sembra sempre più stretto…», benché alcuni profumi della Cucina Milanese sono diventati così popolari da essere considerati ormai nazionali e conosciuti ed apprezzati ovunque..

E quindi? “Dobbiamo far risuonare a Milano di quanto sia buono il risotto di Uki con le mandorle e lo Zafferano! Se poi lo si arrangia con del pollo speziato, il piatto diventa da cantautorato!” Altro che chef stellato!

Questo piatto è qualcosa che non si può descrivere con le parole. È come quando si ascoltano delle canzoni che ci toccano particolarmente l’anima e vorremmo descrivere le sensazioni che ci hanno suscitato ad un’altra persona. Non si può. Al massimo possiamo sottoporla allo stesso brano, quello che ne susciterà non sarà la stessa emozione ma di sicuro delizierà ugualmente le orecchie (e il palato, in questo caso).

Per dirla con Battisti: «Lo scopriremo solo…” assaggiando!

Il piatto che produrremo con questo spartito, se cantato in solitudine può apparire povero, di basso volume. Basta però aggiungere le giuste note sul pentagramma, per trasformarlo in una vera opera.
Il bello è che si può avere la massima libertà e decidere di dirigere la propria orchestra, creando un assolo oppure un duetto. Mangiare prima il riso e poi il pollo o farlo all’unisono.
Consiglio personale? Fare un po’ è un po’.. Come lo giri lo giri, questo pezzo è da disco d’oro.
Da quando ho scoperto le spezie, i loro mille usi e i benefici che se ne possono trarre, non le mollo più! Le utilizzo per armonizzare ogni piatto, beneficiandone in salute e nel gusto.
Più spezie, meno sale“. È questo il nuovo tormentone della salute.

‘Strumenti’ per il riso:

80 g di riso basmati
1 bustina di zafferano
10/12 mandorle
Sale qb
Olio extravergine d’oliva
Parmigiano

‘Strumenti’ per il pollo:

100 g di petto di pollo
Curry
Paprika
Foglie d’alloro
Sale
Olio extravergine d’oliva

Eseguiamo il pezzo

Prendiamo il nostro coro di mandorle e mettiamole a tostare in forno. Volume a 200 gradi per un tempo di 12 min. circa.
Appena saranno pronte, frulliamole in un mixer e armonizziamole con delle note d’Oriente al sapore di zafferano.

Occupiamoci poi della “voce bianca” rappresenta dal riso, mettendo quindi sul fuoco l’acqua per la cottura. Non appena udiremo il suono delle bolle, tuffiamoci il basmati e cuociamo per 10 min.

Nel frattempo nella sala registrazione per ex pennuti, cuociamo il petto di pollo in una padella antiaderente. Da bravi manager, preoccupiamoci di bagnarlo di tanto in tanto con una sinfonia di guazzetto alla paprika, curry e acqua di cottura.

Aggiungiamo una tonalità di sapore con qualche foglia d’alloro.

Recuperiamo la “voce bianca” nel backstage, scoliamola e riponiamola in una padella con una parte della sua acqua. Ora è giunto il momento di far duettare il riso con le mandorle allo zafferano. Quindi uniamo le due star in padella e mantechiamo.

Prendiamo una piccola ciotola e prepariamo il palco esclusivo per il pollo.
Riempiamola quindi con il guazzetto di paprika, curry e alloro.

Poniamo anche il riso sul “palco” e diamo ufficialmente inizio al Festival delle papille gustative!
«Qui non è Milano, non è Roma nè Berlino…», ma noi ci suoniamo lo stesso questo bel piattino!

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Curiosità sullo Zafferano e sulle Mandorle

Le spezie sono da considerare come vere e proprie regine del sapore. Infatti queste impreziosiscono ogni piatto esaltandone i sapori. Inoltre sono anche delle buone alleate per la nostra salute, in quanto ci consentono di ridurre il consumo di sale.
Fino al Medioevo il nostro Zafferano aveva il nome di croco, poi gli arabi lo cambiarono in za’faran (termine derivato dal persiano Sahafran) in riferimento al colore giallo assunto dagli stimmi dopo la cottura. In Italia la coltivazione dello zafferano è documentata dal XIII sec. (Toscana, Umbria, Abruzzo, Sardegna).
Allo zafferano venivano attribuite virtù afrodisiache già in epoca classica, come testimoniano sia Dioscoride che Plinio, perché capace d’incrementare l’attività sessuale dei maschi e accrescere la cupidigia delle femmine.
Una spezia dal gusto intenso, ricca di sali minerali e dalle mille proprietà benefiche tra cui:
-essere un ottimo regolatore dell’umore;
-aiutare l’apparato digerente;
-potenziare la memoria;
-combattere i radicali liberi;
-ridurre e attenuare i sintomi mestruali e annessi sbalzi d’umore.

Le Mandorle: frutti del benessere, del buonumore e sottovalutata fonte di calcio. Le mandorle sono da considerare come un vero toccasana per il nostro corpo. Ricche di vitamine, in particolare la E, piene di fibre e fonte indiscussa di calcio. Non tutti sono a conoscenza del fatto che questi piccoli e preziosissimi frutti, contengono un’elevata quantità di calcio vegetale. Pensate che 100 g di mandorle possiedono 240 mg di calcio. Altro che latte e derivati!
Come per tutta la frutta secca, la dose giornaliera consigliata da assumere è di 30g circa. Ottimo spuntino dunque per la merenda o spezza fame tra un pasto e l’altro. Ideale per gli sportivi alla fine di un allenamento.
L’elevato contenuto di triptofano, fenilalanina e acidi grassi insaturi, fanno sì che venga migliorato anche l’umore.

Non male, no?

 

Veronica Mochi

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