Se questo è un “genere”

Quanti di noi avrebbero lo stesso coraggio di essere se stessi

M  iss Universo e Jenna Talackova. La prima, sicuramente almeno una volta nella vita l’abbiamo sentita nominare. È la celebrazione della bellezza universale, il più importante concorso di bellezza del pianeta. Mentre chi sarebbe Jenna Talackova? A prima vista, una semplice carneade. In realtà, un simbolo dei tempi che, a mio avviso per fortuna, stanno cambiando ma neanche troppo velocemente.

In un mondo infatti in cui il diverso ci fa ancora paura e siamo inconsciamente (o forse no) guidati dal sospetto verso il prossimo vorrei un po’ approfondire un argomento che a quanto pare anche tra chi accetta l’omosessualità è un tabù.

 

Jenna Talavkova ha 23 anni, è canadese ed ora è la nuova eroina di gay, lesbiche ma sopratutto dei transgender.

A soli 14 anni ha iniziato le cure ormonali per cambiare sesso, viaggio conclusosi a 19 anni quando dopo un’operazione anche sul suo documento oramai risulta essere di sesso femminile.

La storia di Jenna fin qui non ha nulla di particolare se non fosse che lo scorso anno partecipò alle selezioni per Miss Mondo ma venne scartata in quanto non nata di sesso femminile. Jenna non mandò giù questa sconfitta e, come un vero guerriero o sarebbe meglio dire come un’amazzone, ha intrapreso una battaglia contro il comitato organizzativo del concorso spalleggiata da varie associazioni pro gay; la parola fine è stata messa da Paula Shugart presidente di Miss Universo che ha permesso nell’edizione 2013 di aprire le selezioni anche ai trans.

In qualunque modo si veda questa faccenda non si può non considerarla una vittoria; volendo però fare la parte del grillo “sparlante” mi domando se veramente ci sarà qualche concorrente, o addirittura una vincitrice transessuale… solo aspettando la prossima edizione potremmo saperlo.

 

Abbiamo detto che Jenna è una trans, la parola transgender è di origine inglese, ma il suo prefisso trans ha origini ben più antiche, infatti, in latino, trans significa “dal lato opposto“, “oltre“, “al di là“, “attraverso“.

I transgender sono uomini e donne che non sentono di appartenere al sesso con cui sono nati. Questa semplice definizione non è una faccenda banale, ma tormenta in maniera profonda la persona che si sente come intrappolata in un corpo non proprio.

 

È noto che l’omosessualità non fosse così spaventosa al tempo degli antichi. Illustri nomi di condottieri, di Re e di scienziati praticavano l’omosessualità.

La Chiesa nel Medioevo però introdusse il pensiero che l’omosessualità fosse uno “stuprum“, una vergogna, una pratica contronatura ed ancora oggi esiste chi dà la colpa dei mali del mondo all’omosessualità.

Nonostante le rispettabilissime opinioni personali di ognuno di noi vorrei solo parlare del disagio che proviamo davanti ad una qualunque Jenna senza alcun tipo di elucubrazioni storiche o politiche.

 

I transgender sono uomini e donne che si travestono, che come Jenna affrontano dolorose operazioni, esistono negozi e shop on line che vendono ogni tipo di protesi per aiutare queste persone a vivere più serenamente la loro vita.

Credo che ciò che ci spaventi sia il fatto di non riuscire a collocare i transgender in una classe; noi uomini moderni abbiamo spesso bisogno di collocare le idee, le persone, le opinioni in determinati schemi, siamo maniaci del controllo e i transgender sfuggono a questo nostro controllo.

Anche se mi viene in mente il disorientamento, oggi inspiegabile, davanti ai primi televisori; magari tra 50 anni reagiremo diversamente così come abbiamo accettato gli schermi ultrapiatti. Oggi, come 70 anni fa davanti ad un televisore, ci fa paura ciò che non conosciamo, siamo diffidenti verso ciò che non sappiamo gestire, invece di colmare questa nostra “ignoranza” rimaniamo inermi, mimetizzati nella massa e spaventati.

Ammiro il coraggio di Jenna o di chiunque viva una condizione di disagio con se stesso, per stare meglio uno psicoterapeuta non è sufficiente o forse non è necessario. Queste “Persone“, nel senso più alto del termine, hanno semplicemente bisogno di far vivere il proprio vero Io ed essere se stesse, come ognuno di noi. Loro lo fanno e lo faranno nonostante le critiche e le violenze. Come Jenna noi siamo davvero in grado di essere realmente noi stessi?

Marilena Grasso

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