Scandalo uova infette: gli allarmi, la contaminazione, il Fipronil e i suoi fratelli…

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Passato Agosto in graticola, eccoci a fare delle osservazioni sugli scandali del momento, a parlare dal cibo.
Faccio parte di un’Associazione per la Difesa dei Consumatori e sono stato quindi convocato dal Ministero della Salute alla Consulta per la Salute Alimentare.. Voglio allora riportarvi quello che ho capito sulle contaminazioni da Fipronil e dei suoi mortali fratelli.
Il 7 Settembre ci hanno mostrato una serie di slide, spiegandoci che la questione delle contaminazioni, almeno inizialmente, non era italiana, e che da parte dei Ministeri dei Ros e dei legislatori è stato fatto tutto il possibile.
Ciò nondimeno, dal mio punto di vista non è proprio così. E vi dico perché.

Il 20 di Luglio, attraverso una rete di comunicazione interna, il Belgio comunica alla Commissione Europea e agli Stati membri che si sospetta una contaminazione di Fipronil sulle uova di categoria A, cioè quelle destinate al consumo alimentare umano. Pertanto suggerisce di prendere accorgimenti su eventuali uova provenienti dal loro Paese e dalla limitrofa Olanda.
Il Fipronil è un insetticida a lento rilascio inibitore dei centri nervosi che, in dosi massicce (0,72mg per Hg), è tossico. Il limite di contaminazione ammessa almeno in Italia è di 0,05 mg per ettogrammo. Sulle dosi consigliate dalla Basf per il loro prodotto “Goliath Gel” a base di Fipronil è 0,5%, cioè 0,75 mg, che è sufficiente a disinfestare 2.000 mq (fonte)
Il Fipronil, o Fluocianobenpirazolo, o semplicemente C12H4Cl2F6N4OS, è un insetticida ad ampio spettro, indicato spesso per la lotta agli scarafaggi o come antiparassitario degli animali. Fa parte della famiglia di insetticidi il cui effetto si basa su un’eccitazione non coordinata delle cellule nervose seguita dalla morte. È un fluoruro di solforite, SO2F2, utilizzato spesso come antiparassitario tant’è che in piccole dosi è spesso presente anche sui collari degli animali domestici. È in sostanza un veleno, molto diffuso, e per quanto è stato indicato come poco tossico dalla OMS, alcuni studi evidenziano che il quantitativo medio diffuso in un anno nel mondo sia pari a circa 2.000 tonnellate.
Ebbene, il 24 Luglio la Polizia Belga comunica ai Ministeri della Ue che sta indagando sull’accaduto. Informa i Paesi confinanti che la contaminazione risulterebbe avvenuta attraverso un altro prodotto ritenuto sicuro: il DEGA16, che è un detergente vegetale di estratti dall’eucalipto e dal mentolo, consentito per detergere anche negli allevamenti biologici e Bio farm…
Sino al 31 luglio la Commissione Europea minimizza l’accaduto.
Poi il 2 agosto ci ripensano e scatta l’allerta. In Germania, Olanda e Inghilterra sono già partiti i sequestri. Da noi il Ministero della Salute, attraverso le Regioni, fa partire i controlli previsti inizialmente per 40 (poi divenuti 115) allevamenti campione. In Inghilterra intanto è già allarme pieno… il 10 Agosto verranno sequestrate 700.000 uova. Date un’occhiata a questa rivista per allevatori inglesi… molto british, molto industriale: ma se riportano loro di questo scandalo figuratevi se non è davvero un serio problema..
Da noi in Italia invece, sono stati effettuati al 6 di Settembre solo 11 ritiri (per campioni a rischio) con dosi minime al di sotto della soglia di tolleranza – 0,005mg per Kg. Solo in un caso si è superata la soglia minima del 0,005mg… ed erano campioni che risultavano essere tutti di provenienza estera.
Quindi la contaminazione partita dal Belgio e passata in Olanda, Germania, Romania (da cui proveniva la partita sequestrata in Italia) e in Uk, dove ne hanno sequestrate oltre 700mila, e passata pure, si suppone, per altri Stati membri, non era un problema italiano (aveva ragione il Ministero quindi..). Tuttavia, ecco che il 31 Agosto a Malta viene sequestrato un carico di uova contenente Fipronil proveniente dalla Sicilia. E per me è stato il panico, perché non si trattava più di una contaminazione dovuta ad una truffa specifica (quella del detergente) ma, a questo punto, di una contaminazione a cui non si era pensato, e in casa propria!

Vengono quindi convocate le Associazioni di categoria dei produttori che si offrono di aumentare i controlli e le certificazioni, e infine le Associazioni Consumatori per avere lumi.. Gli allevatori intendono realizzare con il Ministero un protocollo di intesa dove a suon di autocontrolli si propongono di far controllare a loro spese le uova dalle contaminazione. Il Protocollo è una proposta in corso di definizione e chissà magari verrà approvata, ma se vi dico che il DEGA16 è un detergente che può essere usato in ambito biologoco, quella non è già una forma di importante autocontrollo?
In Italia al 7 Settembre su oltre 800 controlli di allevamenti medio grandi, sono stati rilevati 11 casi di contaminazione tutti a bassa tossicità, con un 20% di esiti ancora in attesa. Oltretutto, per ammissione obtorto collo, non è più solo una, ma sono ben 12 le molecole vietate e ricercate nelle uova.
Una di queste è sicuramente l’Amitraz.. come ha incautamente spiegato alla Stampa la Regione Umbria e ammesso la Direzione Generale del Ministero della Salute, mantenendo il “no comment” sugli altri 11 sequestri? L’Amitraz, o chimicamente C19H23N3, uccide gli acari delle api: non esiste nessun studio sulla trasmissione negli ovipari negli asseri umani, tuttavia, alcuni studi sottolineano che alla riduzione negli alveari dell’acaro Varroa viene a sostituirsi più di frequente la Nosema. Ma che cosa c’entra tutto ciò con le uova? Non lo so davvero.

Cosa ne deduco?
Che le modalità di lotta e contrasto alla frode alimentare, e alle contaminazioni chimiche da pesticidi e insetticidi, sono un disastro… perché avvengono a posteriori e per caso fortuito. E la comunicazione di rischio in Europa è ancora farraginosa e lenta, infatti, ci sono voluti venti giorni per i primi sequestri.
Ad ogni modo, indipendentemente dal Dega16 o dalla fata turchina, la contaminazione c’era e c’è comunque? Sempre per ammissione del Ministero si stanno ancora cercando eventuali contaminazioni anche nel cibo derivato, tipo impanatura o cotolette…
Oltremodo, c’è un limite nella questione di ragionevolezza.
L’agente inquinato, nel caso Belga, era un prodotto consentito per l’allevamento negli allevamenti Biologici, il ché significa che non solo ha prodotto un danno grave alla salute umana, ma anche un danno all’immagine delle certificazioni BIO tout court (e poi magari ne parliamo perché non sono questa meraviglia che si crede). Insomma, l’atto disonesto di contaminare un detergente non può causare un danno in trenta Paesi e passare per una ragazzata o per una frode in generale! I costi chi li paga? Il danno causato, indipendentemente dai morti, è paragonabile al terrorismo e non ad una frode: il reato è tentata strage!
Se di superficialità si parla (come ha sottolineato un rappresentante della Regione Piemonte: si tratta di superficialità, di ignoranza… la sua!), perché non portare i controlli direttamente a chi produce la chimica tossica e i regolamenti? Non mi basta che venga giustificato in qualche modo il fatto o che quattro idioti giochino in questo modo con la chimica e con la salute nostra e dei nostri figli! Perché anche i produttori non leggono l’etichetta? Prodotti come il Fipronil e l’Amirez (anch’esso inserito in altre 12 molecole tossiche) sono acquistabili in qualsiasi consorzio Agrario e da chiunque. Ma perché ne sono ammessi l’uso in esterno sulle piante o quant’altro??? I dati sugli effetti nocivi di questi prodotti sono sempre in attesa di riscontro reale; l’OMS definendoli “veleni a basso rischio” non dice certo che lo puoi spalmare su un panino! Eppure scrivere sull’etichetta “l’assunzione può causare danni” o “…recarsi al centro veleni” non ne impedisce l’uso al primo deficiente o ad un analfabeta! Mi sembra nondimeno evidente che per disinfestare qualcosa si rischia di uccidere anche qualche umano o qualche animale domestico… Non sarebbe meglio, allora, agire diversamente?

I numeri dei controlli del Ministero della Salute (a cui si aggiungono quelli dei Nas) sono impressionanti.. Nel 2016 sono stati 98.995 per campioni alimentari. Un lavoro enorme, costoso, ma che osserva solo alcune delle eventuali contraffazioni o nocività, non tutte! «È impossibile verificare tutta la gamma di agenti inquinanti su tutti i casi» dice il Ministero. In un rapporto tra costi e benefici, dal mio punto di vista, ripeto: dal mio punto di vista, sarebbe meglio bloccare il commercio libero di prodotti nocivi alla salute oppure riservarlo su espresse richieste e autorizzate dal Ministero – in quel caso infatti sarebbe più semplice il controllo, riservandolo solo alle aree attigue il pesticida. Una sorta di ‘patentino di inquinatore’ a chi usa prodotti nocivi… se li vuoi comprare fallo ma dimmi chi sei! E tra il ‘fare un divieto di utilizzo’ e un ‘rilascio di autorizzazioni all’uso di specifiche sostanze’… ne guadagneremmo in salute tutti noi, oltre che in costi di Stato… che alla fine siamo sempre noi.

Rimane comunque un dubbio aperto, per me, dopo il caso siciliano e soprattutto quello inglese. Si è dimostrano che non è un problema di un detergente ne tanto meno di controlli (quelli almeno ci sono stati)… ma di regole. Il Fipronil è vietato; ma l’Amirez no… lo si dà alle api. E allora gli altri inquinanti? La diossina? Il caso dell’incendio della Bertè a Mortara (qui l’articolo dell’11 settembre)? Oppure il rogo a Maggio della ECOX di Pomezia? O la tristemente nota “Terra dei fuochi”?

I controlli ci sono, e anche i controllati, ma io dico: un cambio di regime per evitare le stupidaggini o le ragazzate di tentare di avvelenare duecento milioni di persone non si potrebbero considerare una strage? Non si parla di allevatori disonesti? O di farmaceutici e sostanze chimiche su depositi di rifiuti specializzati usati nell’ambiente? Perché far pagare agli allevatori i controlli e allo Stato l’onore della verifica? Che li paghino la Bayer o la Basf! Visto che sono loro che utilizzano prodotti chimici nocivi!

 

Daniele de Sanctis

 

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6 Comments

  • Certo che puo’ essere tentata strage! Eccome! E’ proprio da questa superficialita’ che inizia tutta l approssimazione del mercato , che mi pare sempre meschina !!!
    Bravo Daniele De Santis !!

  • sono dei bastardi…compresi quelli del rogo di pomezia, ecc…come ben detto da Daniele. Sanno che c’è contaminazione tossica,eppure non fanno nulla….peggio ancora chi già lo sa e mette tutto sul mercato. certo che è strage….. se fosse successo davvero qualcosa di peggio ????
    Bell’articolo !

  • Io vado sul sicuro…pollaio con 17 uova fresche tutti i giorni, orticello seppur piccolo per verdure di stagione, acqua rigorosamente di sorgente che mi esce sul cortile di casa, olio d’oliva comprato dal contadino vicino, il latte intero fresco idem, vino comprato dallo zio piemontese assolutamente non modificato dove la cosa più inevitabile che si può dare all’uva è il verde rame e pizza e pane fatto in casa…per tutto il resto credo che non posso fare a meno di acquistarla ma sempre con un occhio di riguardo! Buona mangiata a tutti

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