Salone Internazionale del libro (Torino 2014)

Tra confusione e speculazione: tanta cultura (?)

Al salone del libro di Torino, nell’edizione 2014, il bene era protagonista e la Santa Sede era l’ospite speciale. Tra tanti stand di libri, qualche offerta fiera e conferenze, si repirava aria di cultura e c’era più gente di quanto si potrebbe pensare!

 

Tutto comincia un sabato mattina. Chi vi sta parlando è arrivato a Torino il venerdì sera ed il sabato mattina è andato in fiera. Primo impatto: fila lunghissima.. ma non hai fatto i biglietti online? Certo che li ho fatti! E c’era anche scritto “salta la fila”, ma la fila c’era ugualmente. Fortuna: la fila scorreva velocemente e quindi in 5-10 minuti ce l’ho fatta ad entrare.

Il salone si divide in diversi saloni e in ognuno di questi ci sono piccole o grandi aree conferenze in cui intervengono gli oratori e gli ascoltatori possono sperare di trovare posto. La conferenza guida della giornata (di chi vi sta parlando): “La twitteratura e la didattica della letteratura attraverso twitter” (potrete trovare qualche tweet cercando l’hashtag #twitteratura). In ultimo c’è stato anche un dibattito sul rapporto, a monte, fra social network e letteratura. Le domande erano: è possibile fare letteratura attraverso i social? È possibile fare lezione di letteratura attraverso i social? La risposta è stata univocamente “no!”, anche a parere dell’illustre critico letterario Piero Dorfles.

Lo scopo del progetto twitteratura infatti non è quello di spiegare o fare letteratura, ma semplicemente spingere a riscrivere un testo letterario in modo creativo, attraverso un tweet composto da 140 caratteri. Questo spinge lo studente, il progetto era rivolto in primis alle scuole, a rileggere l’opera in maniera critica, per poi poterla riproporre. Questo porta ad un passaparola, inevitabile su Twitter, che può portare altri a leggere grandi opere. Nello specifico parliamo dei “Promessi Sposi“, “Favole al telefono” di Rodari e di “La Luna e i falò” di Cesare Pavese.

 

Le conferenze, i dialoghi e le presentazione dei libri erano davvero tante ed erano rivolti tanto ai lettori tutti, quanto alle scuole. Ad ognuno il suo, per così dire. Potevate scegliere di partecipare alla presentazione di libri, all’intervento di personaggi famosi come Ferzan Ozpetek, che presentava il suo libro, o a conferenze e dialoghi come quelli sulla twitteratura e rapporto letteratura-social network.. oppure andare alla ricerca di quegli stand da veri nerd che proponevano fumetti, action figures o ambientazioni tipo Star Wars.

 

Ma siamo in Italia, la patria del mangiar bene e delle specialità culinarie. Poteva mai mancare un intero grande stand dedicato alla cucina? Ovviamente no! Ed eccoci allora catapultati davanti a dei fornelli mentre cuochi e scrittori si destreggiano tra taglieri ed ingredienti per le loro ricette. Infatti il libro di cucina veniva presentato in concomitanza e contemporanea con la preparazione di una delle ricette presentate nel libro.. a questo seguiva anche una possibile degustazione, distribuita tra gli spettatori, della pietanza preparata, il che non è male! Ovviamente sia gli amanti del salato che quelli del dolce potevano trovare sodddisfazione!

 

In sostanza tante, probabilmente troppe, le conferenze a cui partecipare: se si decideva per una, se ne perdeva un’altra. E il tempo per visitare gli stand quando si trovava? In verità vi dico: le offerte non erano tantissime. Soprattutto i grandi editori conosciuti da tutti difficilmente proponevano qualche sconto, ma c’erano anche tanti piccoli editori che proponeva sconti o combinazioni convenienti e proponevano libri che vi sarebbero sfuggiti di vista in libreria, quasi sicuramente, quindi valeva la pena di farsi un giro attento.

 

Ovviamente sono manifestazioni per le quale vale la pena di essere pronti! Non poche erano le persone che andavano in giro col trolly. Quando si dice il peso della cultura! E come c’era da aspettarsi, la speculazione su cibi e bevande. Come far morire disidratata una  persona che non accetta di comprare per € 1.50 una  bottiglietta d’acqua naturale!

Roberto Morra

 

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