Qualcosa da dire per Claudio Messora

Egregio Claudio Messora,
In qualità di docente di Economia e di redattore libero seguo spesso con grande interesse le tematiche affrontate sul canale YouTubeByoblu”. Devo farti i complimenti per aver dato voce a tante persone capaci e dalla grande professionalità, dalle quali molte volte ho tratto ispirazione per articoli e post. Poiché tengo alla credibilità e non mi piace parlare a vanvera voglio dirti che sono davvero felice di aver visto Enzo Pennetta comparire sul tuo canale, come allo stesso modo ho apprezzato molto l’intervento del giovane scienziato Achille Damasco.

Prima di rivolgerti alcune piccole critiche o, se non altro, alcune domande circa talune mie perplessità, voglio assicurarti che anche io, in quanto blogger, ritengo che l’informazione debba essere libera e non vincolata e/o vincolante.
Proprio partendo da questo punto però vorrei iniziare a porti qualche questione.
Innanzitutto non credi che dare spazio a tutto, troppo, possa compromettere la capacità di giudizio libero dei tuoi lettori e dei tuoi spettatori?
Sono certo che tu scelga con cura chi debba o meno essere da te intervistato e, a dirtela tutta, è in qualche misura questo che mi preoccupa…
Cerco di spiegarmi meglio: Comprendo a pieno la tua voglia di “controinformazione” o di informazione libera, che dir si voglia, ma, allo stesso tempo, mi chiedo se tal volta questa voglia, questo desiderio di informare non si spinga oltre, nell’intento (certamente benevolo) di andare comunque contro ilmain”, contro l’ordinario. Sappiamo benissimo che tra i video del tuo canale possiamo trovare persone super competenti ma anche persone dalla professionalità piuttosto discutibile; sia chiaro, io non voglio puntare il dito contro nessuno e non è mia intenzione offendere, dunque lascio alla tua lucida capacità di disamina il compito di capire a chi mi riferisco.
In seconda istanza ho notato che hai voluto dare spazio, soprattutto per quanto concerne le materie economiche, in maniera piuttosto evidente a voci cosiddetteantieuropeiste” (sebbene sappia che tra i tuoi video si può trovarne uno intitolato “Europeisti Vs Antieuropeisti”) e, sarà un caso, ma almeno due di queste voci sono poi state elette con la Lega Nord (insisto sul fattore Nord perché sappiamo benissimo entrambi che l’elettorato leghista è così che vede il proprio partito). Ora, mi chiedo: non credi di aver spinto un po’ troppo su certe tematiche o, se non altro, sostenuto direttamente o indirettamente la Lega Nord? Perché ad un certo punto il canale Byoblu sembrava diventato “canale padania”.

Certo, devo dire che su molti temi di natura economica mi trovo d’accordo con te e con molti dei tuoi ospiti; ad esempio su ukizero.com stiamo per uscire con uno speciale a puntate sul debito che spero avrai il piacere di leggere. D’atro canto però ho notato una presenza insistente di personaggi (non detto con accezione negativa) come Alberto Bagnai che, nonostante la sua grande preparazione, non si è limitato ad affrontare i problemi economici dal punto di vista tecnico, ma ha certamente approfittato della visibilità per operare in senso politico. Lo stesso si può dire per Claudio Borghi che durante i suoi interventi, sebbene in maniera implicita, ha agito come politico e non come tecnico. Diverso è invece il profilo di Valerio Malvezzi, che da grande professionista si è sempre distinto per la competenza e non per la propaganda.

Ti scrivo questo perché mi chiedo se tu ti renda conto del grande disastro che in Italia si sta verificando.
Mi chiedo se tu percepisca lo sdoganamento di alcune tematiche che fino a poco tempo fa le persone preferivano tenere fra le mura domestiche. Mi riferisco al razzismo che, al di là delle patetiche e ridicole esternazioni e reazioni del Partito Democratico (che parlando non fa altro che far danno a chi il razzismo lo combatte veramente), effettivamente, sembra trovare sbocco grazie anche ad un linguaggio che certi “leader” hanno voluto imprimere alla campagna elettorale e che tutt’ora hanno deciso di perpetrare.

Cerco ancora di spiegarmi meglio:
Il fatto che ci sia necessità di chiudere o socchiudere i porti (a parte il fatto che dopo il primo stop gli sbarchi hanno continuato a verificarsi) probabilmente non è contestabile, potrebbe essere una necessità improrogabile. La cosa macabra è che il popolo leghista e parte di quello pentastellato possano prendere tali manovre come una vittoria e non come una palese sconfitta. Essere una Nazione tanto mal messa da non poter aiutare quattro disperati è palesemente una rovinosa caduta. Certo questa situazione non è (ancora) attribuibile ai 5S mentre, al contrario, la Lega Nord è tanto responsabile quanto lo sono Partito Democratico e PDL. Il linguaggio utilizzato poi dal Viminale non fa altro che confondere le idee al popolo rispetto a quanto ho detto sopra, ovvero rispetto al fatto che la chiusura dei porti altro non è che il palesarsi di una debolezza sistemica del nostro Paese. Un Paese organizzato e forte non ha problemi nel gestire, in un modo o nell’altro, i flussi migratori. Di conseguenza utilizzare frasi come “la pacchia è finita” non fa altro che distorcere la percezione degli eventi e ipnotizzare il popolo.
Mi chiedo se in questo brutto scenario tu non ti senta un po’, solo un po’, corresponsabile. Anche io spero che l’Italia possa andare meglio, ma non sono disposto, in cambio di un po’ più di benessere, in cambio di qualche euro in più in tasca, ad accettare atteggiamenti di xenofobia e razzismo dilagante. Se essere parte di una nazione significa essere semplicemente stupide pecore poste all’interno di un recinto, be’, allora, cominciamo per favore a ragionare sul concetto stesso di Nazione. Da quando Matteo Salvini ha preso potere come Ministro degli Interni, sul web e non solo si stanno manifestando in maniera sempre più costante ed assillante episodi palesi di razzismo ed è inutile continuare ad assecondare il filtro cognitivo, a far finta di nulla e nasconderci dietro un dito; quello che si sta palesando è senza ombra di dubbio razzismo, ed è una cosa vomitevole. Ed allora mi chiedo se non abbiamo sottovalutato la pericolosità di alcuni individui e di un determinato linguaggio. Si sta legittimando un pensiero che per fortuna da decenni sembrava essere ridotto alla estrema marginalità in cambio del consenso.
In tal senso i comunicatori di rilievo come te dovrebbero fare marcia indietro ed interrogare direttamente i propri seguaci in relazione ad una serie di questioni. In primo luogo dovremmo chiedere al popolo leghista cosa pensa potrebbe cambiare in Italia se domani tutti gli immigrati sparissero. Ragioniamo; se anche questo avvenisse ci ritroveremmo comunque faccia a faccia con i problemi di sempre: mafia, corruzione, tangenti, “femminicidi”, stupri, violenze domestiche, evasione fiscale, concussione, appalti truccati, ignoranza, basso tasso di alfabetizzazione, basso tasso di scolarizzazione, clientelismo, sanità pubblica allo sfascio, scuola allo sfascio, ricerca allo sfascio, industria allo sfascio, settore tecnologico ai livelli di Macao, degrado ambientale, cementificazione selvaggia, condoni edilizi, condoni fiscali, droga, alcol, cultura azzerata, musica di bassissimo livello, televisione pubblica peggiore di quella privata, lavoro precario, nessun investimento, ecc… Dunque mi chiedo se non ti senta un po’ responsabile (perché io così mi sento) di aver contribuito a creare questa retorica per cui gli italiani, nonostante quanto appena elencato, si debbano sentire legittimati a pretendere senza mai dare e, proprio come ai tempi della Germania nazista, a trovare capri espiatori senza nessun ritegno.

Grazie per l’attenzione.

 

Leonardo Pierri

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11 Comments

  • seguo da molto tempo byoblu. lo trovo un canale importantissimo per l’informazione libera nel nostro paese. quindi mi aggiungo agli attestati di stima di Pierri ma anche ai suoi dubbi, infatti anche io sono preoccupato dalla univocità con cui vengono trattati gli argomenti. ormai va a senso unico!

  • e’ pericoloso per la solo uniformità del punto di vista . c’ e’ bisogna di gente come Messora ma sarebbe meglio tenersi svincolati anche dal mercato dei complottisti o anche solo da un unica soluzione

  • NON TANTO PER I CONTENUTI, CHE SONO ANCHE CONDIVISIBILI, MA APPUNTO PER L’ UNIFORMITA’ DI VEDUTE CHE SONO SOLO FUCINA DI ALLARMISMI DA TASTIERA

  • la controinformazione che diventa radio padania e’ il colmo
    complimenti a Leonardo, ormai ti seguo sempre con interesse

  • Amici ma dai!!!
    Per una volta che abbiamo un partito operativo e fattivo ! Non rompete le palle ! La situazione va bloccata!

  • Sappiamo benissimo che tra i video del tuo canale possiamo trovare persone super competenti ma anche persone dalla professionalità piuttosto discutibile; sia chiaro, io non voglio puntare il dito contro nessuno e non è mia intenzione offendere…

    ma lo stai facendo! o parli o stai zitto! non insinuare!

  • Forse lo scrivente vive dietro un monitor, ma per chi esce di casa, nella perfetta ed educatissima Svezia (che ormai viene presa in giro dalle confinanti)… la situazione e’ la seguente:

    https://www.youtube.com/watch?v=Qk35-_t0S0E

    Invito lo scrivente a farsi un giro nei ghetti (volontari) di stoccolma come rinkeby.

    E Stoccolma ha fatto di tutto per integrarli.
    Ma non c’e’ nessun peggior sordo di chi non vuole sentire!

    Invito lo scrivente, qualora non abbia i soldi per un volo aereo per la Svezia, di recarsi venerdi’ e e sabato dopo le ore 23 o 24 nelle periferie della sua citta’!

    • Ciao Alessandro,

      Lieto che tu mi abbia letto e commentato.
      Io però vivo a La Spezia non a “La Svezia” e non so come sia gestita nello specifico, la situazione svedese.So però che la Svezia, sebbene perfetta ed organizzatissima, ha difficoltà a gestire anche l’altissimo tasso di suicidi. Dunque io non parlo di organizzazione apparente o di perfezione estetica, bensì di un processo di integrazione attiva. Certamente i flussi migratori hanno un grosso impatto sulla gestione dello stato e non di meno si possono riscontrare difficoltà anche nel caso di uno stato super efficiente. Ti assicuro che non vivo dietro la scrivania ma, effettivamente, non vivo nemmeno nella periferia di una grande città italiana (almeno non oggi). In passato però ho vissuto in una zona di Torino non proprio centralissima e, nonostante il tasso di immigrati fosse piuttosto alto in quella zona, non mi sono mai accorto né mai ho sentito di episodi di pericolosità di particolare entità, se non nella misura propria di quanto una grande città può “rilasciare” per variabili endogene.
      Detto questo, ti assicuro che non ho avuto intenzione, né a tutti gli effetti, ho offeso nessuno. Se l’avessi fatto il direttore non mi avrebbe certo permesso di pubblicare.
      Grazie mille per la lettura e per i commenti, comunque interessanti e stimolanti.

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