Porno Insegnante

Un’insegnante di liceo di Oberon, negli Stati Uniti, si è vista licenziare per una ripresa amatoriale hard

Con l’iperesposizione delle nostre vite alla registrazione video e audio digitale, la pornografia ha allargato i propri confini, fino alle stanze da letto.

Ogni filmatino fatto con un cellulare da pochi euro può diventare potenzialmente un video hard di successo, e non solo la voglia d’imprimere quel piacevole e godurioso momento per diletto ed eccitazione. Tutto questo lo ha imparato a sue spese un’insegnante di liceo di Oberon, negli Stati Uniti, che la settimana scorsa si è vista licenziare in tronco non appena la ripresa di una propria performance intima è diventata un video virale tra tutti gli studenti della scuole prima, e un caso nazionale poi.

A complicare la questione sta il fatto che l’altro protagonista del video è un suo ex studente, con il quale intrattiene una relazione da qualche anno. Come prevedibile, i genitori, scandalizzati e offesi, hanno riversato la propria ira sui dirigenti scolastici che hanno provveduto a rimuovere l’insegnante e fatto aprire un’inchiesta dal Dipartimento dell’Educazione.

L’ex studente, intervistato da un giornale locale si difende così: “Siamo degli adulti consenzienti, e abbiamo una relazione stabile”.

Ma questo non è bastato a normalizzare la situazione, tanto che è stato costretto a chiudere il proprio account Facebook per le migliaia di richieste di amicizia e messaggi di solidarietà recapitati in poche ore.

Paradossalmente l’insegnate era particolarmente apprezzata (anche dai genitori che adesso la additano come una strega con tre teste) tanto che un gruppo di ex studenti si è mobilitato per ribadire che: “era una grande persona, e sarebbe una vergogna proibirle l’insegnamento a causa di questo episodio”.

… Come la solito, il porno è sotto agli occhi poco indiscreti di tutti, ma guai a dire che è così…

Marco Caponera

Share Button
Written By
More from Marco Caponera

L’uomo che aveva previsto la Crisi..

Paul Willmott: «Per me è naturale pensare che ci sia qualcosa di...
Read More

3 Comments

Rispondi a Sandro Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.