Peter Broderick: “Colours of The Night” (Recensione)

Un viaggio introspettivo di uno degli artisti più talentuosi e irrequieti del panorama musicale attuale

P eter Broderick è sicuramente uno degli artisti più talentuosi e irrequieti del panorama musicale attuale. Dopo aver imparato, nell’infanzia, un numero sorprendente di strumenti, tra cui il pianoforte, il banjo e la musical saw, arriva a Copenaghen, dove nel 2007 entra a far parte del gruppo alternative-rock Efterlang. Nello stesso anno comincerà a lavorare anche al suo  progetto solista che interromperà prematuramente nel 2012.

Il 2015 è l’anno del risveglio.

Colours of The Night” infatti è il titolo ideale per il nuovo album di Peter Broderick, che segna dopo tre anni il suo ritorno discografico con Bella Union. L’album, registrato in Svizzera con l’aiuto di musicisti locali, è un viaggio introspettivo nella mente dell’artista in cui le canzoni non sono solo concepite dal punto di vista della scrittura, ma in particolar modo dagli arrangiamenti che ne delineano il tratto sognante. Broderick, come un novello Mark Rothko, riesce a creare dei veri e propri quadri delle sue emozioni più nascoste giocando con una vasta gamma di colori e strumenti.

La musicalità dell’album è molto influenzata dalle innovazioni sonore portate in auge da songwriter come Peter Gabriel, Mark Hollis, Paul Simon e Nick Drake. Infatti sin dalla prima canzone, “Red Heart“, si sente l’influenza di quest’ultimo. La title track inizia in modo quasi parlato e sussurrato e si evolve in un mantra ciclico segnato da scelte personali e originali. “If I Sinned” è arrangiata per sole voci, ricordando la teatralità religiosa di un gospel. “One Way” è sicuramente il brano più accattivante e sperimentale dell’album. Ricordando lo stile del compianto Nick Drake, l’artista, riesce a contestualizzarlo nel ventunesimo secolo con un uso molto originale e innovativo della ritmica. “More and More” si lascia trasportare dalla partitura per fiati e tromba solista. “Rotebode“, brano conclusivo, è contraddistinto dal suono del pianoforte, che sembra suonato in un grande salone accompagnato dal rumore di una pioggia battente.

Colours of The Night” è il viaggio introspettivo di un autore che riesce a raggiungere la sua massima espressione quando è libero di muoversi come vuole, nella sua genialità e irrefrenabile creatività.

 

Federico De Feo

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