Ora e sempre resilienza [Roma 3 luglio 2015]

Una conferenza sulla solita situazione paradossale in cui le colpe sono ribaltate e di conseguenza chi dovrà ripagare o farsi carico degli effetti...

Bello il titolo della conferenza, poi bella la struttura scelta (la casa dell’architettura con il suo stile liberty), anche interessante il tema…
Resilienza: la capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici da parte delle città e delle comunità. Detto in poche (pochissime) parole.

Poi tantissimi interventi, tutti politico-istituzionali, dall’apertura affidata a Erasmo D’Angelis (neodirettore dell’Unità, ma anche sottosegretario, presidente di questo ecc. ecc., visto che accumulare le poltrone è specialità nazionale) fino al rivoluzionario Sindaco di Messina Renato Accorinti (l’unico che sembrava dire cose estremamente interessanti).

La conferenza è stata una maratona che ha visto innanzitutto la diserzione del Ministro dell’Ambiente, non un bel segnale, e interventi vergognosi per banalità e atrocità; ne segnalo uno che veramente è stato il simbolo del perché il mondo va alla deriva, Barbara Degani, Sottosegretario Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che è riuscita a dare un dato incredibile, ossia che i comuni italiani sono 73000 anziché 8100 e se considerate che le comunità e le amministrazioni locali venivano messe in risalto nella conferenza, si capisce perché un dato così assurdo debba risaltare. Tra l’altro la Degani è riuscita a leccare il culo sull’Expo (prendendosi dei meriti), a Renzi e a La Buona Scuola. Veramente, questa ha detto solo cose confusionarie e di cui non si è capito nulla, senza nesso, le uniche cose nitide sono state quei complimenti. Evidentemente si diventa sottosegretari così.

Poi ci sono stati interventi al limite dell’incredibile (il limite alto, perché quello basso è stato superato di slancio) come quello del Sindaco di Genova, Marco Doria che dice di quanto siano stati bravi a Genova, di come lavorino bene, di come la comunità, blablabla… io volevo dire: “Si, scusate, ma il Bisagno? Come lo giustificate?”… però poi in maniera confusa ne parla e ovviamente non era colpa di nessuno, non ci si poteva fare niente, con tutto che loro sono proprio bravi e così via. Mi sono guardato intorno perché mi aspettavo come minimo uscissero le tartarughe ninja e facessero giustizia.
Vabbhè, purtroppo non sono arrivate, nemmeno Splinter.

Poi sono successe altre cose, gente dell’ONU, gente di strutture governative, tutti nomi e stipendi altisonanti che fondamentalmente hanno detto la stessa cosa: «Ai cambiamenti climatici devono pensare i cittadini, che devono lavorare con le amministrazioni locali, che devono fare azioni per tamponare o fermare il fenomeno». E su questo erano tutti d’accordo.
E nessuno che chiedeva una domanda molto semplice (non si poteva chiedere perché non hanno concesso lo spazio per le domande) ossia:
Chi ha causato il cambiamento climatico?
No, perché a logica, se la temperatura del globo si alza di 2 gradi centigradi e tutti rischiamo l’estinzione, allora forse sarebbe il caso di chiedersi come siamo arrivati a questo punto.
Quindi forse si dovrebbe chiedere conto all’industria, all’allevamento intensivo, alla deforestazione, all’urbanizzazione (cementificazione) selvaggia, alla riduzione di biodiversità.
Come al solito ci troviamo nella situazione paradossale in cui le colpe sono ribaltate e di conseguenza chi dovrà ripagare o farsi carico degli effetti.

E tutto questo avviene nel disinteresse totale, perché nella sala non c’era la gente “comune” ma solo istituzioni e qualche addetto ai lavori, e tutta una schiera di profusioni e piaggerie.

 

Personalmente credo che la questione ambientale sia estremamente preoccupante e penso che ne manchi la consapevolezza (anche se due domande bisognerebbe farsele se ogni estate è sempre la più calda…).
Però sarebbe il caso anche di smettere di farsi prendere per il culo e di prendere esempio dagli islandesi.
Per il clima?
No, per far pagare i colpevoli. La crisi economica c’è stata, ma in Islanda hanno detto: “L’hanno causata le banche, paghino le banche”. Ecco, dovremmo iniziare a fare così anche noi, se magari gli abusivisti andassero in galera e si buttassero le chiavi allora forse ci sarebbe un po’ di paura nell’infrangere le regole e nel devastare il territorio, ma se si fanno gli ecomostri sapendo già del condono… e poi le colline si sgretolano, i corsi d’acqua sono deviati o non riescono più a scorrere come devono, e poi succedono i disastri alla prima pioggia abbondante. E gli esempi potrebbero essere estremamente numerosi.

Se proprio la comunità deve fare qualcosa, allora forse deve prendere coscienza ed esigere una presa di responsabilità da parte di chi ci dirige.
E dovrebbe richiedere leggi e il rispetto delle leggi, altrimenti che si legifera a fare?

 

Comunque per chi volesse vedere il video di questa buffonata, eccolo qui:

Per la cronaca, secondo voi, chi ha pagato per questo evento e tutte le sue spese?

 

Nicholas Ciuferri

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[L’ipocrisia del “New Climate Economy“]

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15 Comments

  • splendido post di nicholas c. , complimenti! da mandare tutti a casa quelli della conferenza invece …che manteniamo noi. vergognoso!

  • non è possibile che si spendano soldi nostri per inscenare queste buffonate…ma davvero accade questo in questi meeting? ipocrisia allo stato puro. parlano,parlano con la bocca piena di argomenti che potrebbero portare a rischio l’intera vita sulla terra senza rendere conto ai responsabili! Certo! Sanno che i responsabili sono loro. e allora? quindi? cosa sono queste buffonate?
    scusate lo sfogo.
    complimenti a ciuferri…. sempre interessante

  • sono allucinanti… giustificano il loro male, buttandola sulla condivisone civica del “mutamento climatico”… maledetti come se fosse ineluttabile tutto ciò e non pilotato e causato da organismi VIRALI chiamate megalopoli… e nemmeno un accenno alla manipolazione VOLONTARIA DEL CLIMA… bhà

  • Non vorrei essere io a sottolineare che la situazione è molto peggiore di quella che lasciano trapelare, altro che Resilenza! C’è qualcosa che non va, che non torna, riguardo all’inquinamento atmosferico, e non c’è nessun progetto in proposito per iniziare ad agire in questo senso. La natura maligna di questo fenomeno è già presente e si manifesta in modo sempre più grave. Certo che pagheranno i cittadini, quando il cielo manderà giù le cosiddette ” bombe d’acqua ” o le trombe d’aria, cicloni spaventosi e così via. Pagheremo con la nostra vita, perdendo tutto, casa e il supporto economico per poter vivere. Nessuno di noi è al sicuro.
    Chi ha viaggiato in aereo ultimamente?
    In cielo si è formata una coltre biancastra diffusa in tutta la superficie, l’aereo, sia nel decollo che nell’atterraggio l’attraversa come se tagliasse del burro, che cosa è questa barriera fatta di vapore condensato?
    Quando inizierà la gente a rendersi conto che deve iniziare a prendere coscienza di ciò che succede? Forse i figli di questa generazione non valgono la pena di combattere per il loro futuro?
    Grazie UkiZero! Buona serata!

    • sulla Terra​ moltitudini immense di persone vivono senza la benché minima consapevolezza dell’importanza cruciale di rispettare e preservare l’equilibrio biologico dell’ambiente…. temo che futuro non sarà roseo da questo punto di vista… quando vedo in che condizioni assurde si “vive” in una metropoli come Pechino per es. divento molto pessimista, un grande cambiamento sociale cmq non può che passare attraverso i comportamenti quotidiani di ognuno di noi. buona serata Emma 

      • Ciao Paola. mi piace molto la tua concretezza! Andare al dunque per poter proporre una soluzione è il cammino da fare! Siamo tutti responsabili! Ci piace la plastica e usarla in modo indisciplinato, ci piace ogni sorta di comodità senza voler sapere cosa bisogna sacrificare per ottenerla. Le città sono ad un punto di rottura! Dopo aver visitato New Delhi ho capito che ci sono poche speranze per il prossimo futuro! Buona serata a te Paola 

        • il potere politico ha enormi responsabilità. … e chi vota dovrebbe poter conoscere nel dettaglio i programmi su questi punti e pretendere che vengano rispettati…. però mi spiace dirlo ma nell’insieme ho la brutta impressione che a molta gente non importa granché del futuro dell’ambiente. Io abito in un piccolo Comune premiato tra quelli più “ricicloni” d’Italia ma ti assicuro che è tutto partito dalla nomina del nuovo Sindaco che ha realizzato ed imposto alla popolazione la raccolta porta-a-porta….e ti assicuro che ha dovuto superare superare contrapposizioni e resistenze non leggere. Insomma “strucca strucca” nella realtà non c’è tra la gente tutta questa voglia di non danneggiare l’ambiente ed è quindi determinante l-azione politica … come hai detto in altro post : siamo degli “sporcaccioni cosmici” ( espressione che mi ha fatto sorridere non poco!!!!!)

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