Món @ Monk Club (Roma) – 05/2018

Un gruppo italiano dalle aspirazioni internazionali come una nuova e profonda boccata d'aria rispetto al panorama indie italiano... un progetto innovativo tra trasporto emotivo ed intimità poetica

.(Al concerto con amici) – Cosa io penso:
Metaforica, calda, trascinante e avvolgente, dalla musica sinuosa e potente allo stesso tempo. I Món sono una band in utero. Tutti ben diversi, con personalità ben distinte da meritare carriere soliste, ma perfettamente coordinati e coinvolti. Sul palco del Monk, i Món hanno messo in piedi un piccolo e meraviglioso show che ha lasciato tutti i presenti estasiati, come solo le grandi band, o quelle in utero, sanno fare.

Cosa pensa Andrea:
Non me l’aspettavo. La fresca e musicalmente eterogenea band Mòn si è proposta, con sonorità coinvolgenti e un’esposizione artistica viva e al contempo intima. Cullante e portante la voce della cantante, come ricercate ed eterogenee le sonorità create soprattutto dall’interplay del sintetizzatore e delle chitarre. I Món sono italiani, ma dal sapore internazionale, con un progetto innovativo e propositivo in un percorso indie-rock ancora in piena espansione.
La poetica del loro primo album “Zama“, è rivelatoria. Si alternano giochi di suoni di alta intensità e immediato trasporto emotivo a momenti di lento rilassamento, che lasciano lo spettatore completamente coinvolto nel viaggio musicale proposto.

Cosa pensa Tom:
I Mòn sono i Daughter che incontrano gli XX. Il loro sound crea l’atmosfera perfetta per chiudere gli occhi e lasciarsi andare per tutta la durata del concerto.

Cosa pensa Gerry:
Vivevo in una scatola musicale di vetro chiusa. All’interno arrangiamenti minimali e testi ripetitivi e banali. Poi il carillon si è scoperchiato dentro al Monk e sul palco ho visto dei ragazzi con energia viva, tecnica, capacità compositiva e una grande passione per la struttura dei testi. Cose assolutamente non di moda.
In questo senso, nonostante i loro difetti di gioventù (sovrapposizioni al limite del confusionario e pezzi di chitarra matta alla Artic Monkeys) i Mòn sono una boccata d’aria rispetto al panorama indie italiano, in un periodo dove non si cura la scrittura dei pezzi, dove un arrangiamento minimale e poche strofe ammiccanti bastano.

Cosa penso: abbiamo tutti ragione, liMóniAmo.

 

Gabriele Edoardo Mastroianni

> FACEBOOK

Share Button
More from Gabriele Edoardo Mastroianni Read More

4 Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.