METTICI IL CUORE! Cos’è e come creare la realtà. Dal Vangelo secondo la scienza (Vol. I)

Un nuovo paradigma scientifico sta salendo in cattedra, e mai come questa volta le sue implicazioni sono così rivoluzionarie anche nella nostra vita comune

Un’importante fanalino del cambiamento sociale di questa nostra epoca sembrerebbe provenire proprio dalla scienza: ancor di più dalla fisica quantistica. Un nuovo paradigma scientifico sta di fatto salendo in cattedra, e le sue implicazioni sembrerebbero essere a dir poco rivoluzionarie per la vita comune della gente. Alla luce di questo vogliamo qui argomentare un punto di vista davvero interessante… Uki è felice di condividere con i più curiosi e gli appassionati del “genere” un dato di fatto: il primo organo a formarsi nell’embrione è il cuore. E sappiamo bene che la Natura non lascia nulla al caso. Questo sarà il nostro punto di partenza per parlare, in sostanza, della nostra esistenza. Tutto ciò sembrerebbe portare a considerare la questione in questo senso: si pensa sempre che sia il cervello a regolare l’attività mentale, e invece, come insegna la medicina cinese, è il cuoreÈ l’attività pensante che è programmata per corrispondere al cuore non il contrario… ebbene, queste nuove scoperte potrebbero portare a nuove Visioni del Mondo e della realtà che ci circonda.

 

Vi ricordate di quanto si è parlato qualche anno fa della Fine del Mondo? Già… una boiata pazzesca! Più probabile è la distopia, semmai l’estinzione. I Maya sono stati strumentalizzati ne più ne meno dei terremoti durante le campagne elettorali.

La Fine del Mondo è condizionata dalla nostra Volontà e dalla nostra Paura, così nel caso la nascita di una Nuova Era. Il Solstizio d’Inverno del 21 dicembre 2012 è stato solo un “punto di partenza” al centro di un “intervallo di tempo”, inteso come tempo cosmico, attraverso il quale l’universo cambia -ciclicamente- frequenza della sua vibrazione energetica di base. Si cambia “onda” ragazzi, altro flusso, è questione di energia che si respira nell’aria a cui inevitabilmente verremo sintonizzati -e questo non è un processo che scatta in una data precisa come un orologio, si tratta solo di un passaggio focale nel mezzo di un lento processo già iniziato e che abbisognerà di molto altro tempo ancora ..finanche solo per manifestare i primi segni.. Fin qui, lo dimostrano anche i rilevamenti scientifici.

Il cambiamento di ciclo sembra davvero aver avuto luogo, ma gli umani naturalmente si aspettavano dei miracoli, dei miracoli anche in loro stessi. In realtà, il vero miracolo sta solo nel riuscire a capire davvero qualcosa di voi stessi: la vostra più autentica natura e quello che dunque farete di voi stessi, il punto sta nella consapevolezza che stillerete in voi stessi! Ad ogni modo, già potreste percepire questo risveglio se solo aveste ‘occhi e orecchie per intendere’, se fate attenzione potreste cogliere questo cambiamento in certe cose che accadono nel corpo, potete percepirlo ad esempio nell’emotività a tratti un po’ squilibrata, potete percepirlo anche in tutte le domande che vi fate su di voi e alle quali fino ad oggi non davate troppa rilevanza.

Oltretutto c’è la teoria secondo la quale se non ci sintonizziamo su nuove “forme pensiero” finiremo per “decadere” presto: come tanti “luciferini” cominceremo a vibrare secondo frequenze bassissime fino a collassare, per essere poi risputati nei tempi cosmici esattamente nella frequenza contraria a quella con cui ci siamo suicidati. Infatti l’energia non perisce, si trasforma. E anche questo è inoppugnabile, è una legge di natura, esaurito un polo ci si ri-esplode all’opposto, come fossimo rimbalzati da uno specchio. Saremmo sempre noi ma in un’immagine al contrario. Non si scappa, almeno non prima di aver collassato nel proprio vomito.

I Maya usavano la parola “Terra” per rappresentare metaforicamente un piano che si formava collegando i quattro punti dell’anno, segnati dagli equinozi e dai solstizi: gli stessi quattro punti che corrispondevano alle costellazioni e che sorgevano insieme al sole in seno a dinamiche stellari. I Maya non hanno mai parlato di “Fine del Mondo”, semmai del passaggio del sole da Costellazione in Costellazione dove ogni nuova “posizione” era una nuova Terra -un “pianometaforico- appunto. Nondimeno, poiché i campi magnetici delle stelle e dell’universo influenzano ed interagiscono con quello del nostro pianeta e del nostro corpo, questi movimenti stellari influenzano anche le nostre onde cerebrali. Questo passaggio quindi si riferisce al mondo come lo immaginavano loro, cioè una particolare era in cui esistevano particolari interazioni tra natura organica (comprendente l’uomo, i suoi campi magnetici e onde cerebrali) e specifici piani stellari: per questo motivo si trattava in verità di una “Visionedi un’Era (lo “Spirito del tempo” per capirci..), che poi non è altro che una particolare vibrazione in “forma pensiero”.

 

Abbiamo letto centinaia di articoli sulla fisica quantistica, sul fatto che tutto è energia, sul potere della mente e sulla possibilità che i pensieri possano creare la realtà… ma nonostante ci siamo sforzati fino a sembrare dei perfetti imbecilli di “pensare” un futuro migliore per noi stessi, alla fine sembriamo sempre solo dei criceti sulla ruota di una gabbia. Questo accade perché ancora una volta ci siamo dimenticati di tenere in considerazione il fatto che, l’uomo, separato dal suo contesto ambientale-naturale, non è nulla. Dobbiamo onorare innanzitutto noi, certo, ma di conseguenza anche ciò che ci circonda. In sostanza, il pensiero crea solo una specie di illusione interpretativa… esso non è la realtà, e benché meno la crea. Semmai, l’unica cosa che crea sono tutte le credenze socio-culturali di cui siamo vittime. L’oggetto che i nostri sensi percepiscono è la realtà (io vedo un oggetto..), la descrizione di quell’oggetto è invece intellettualismo: ha a che fare col pensare, purtroppo quasi sempre con la sola razionalità, quasi mai coadiuvata dall’intuizione immaginativa. Ecco che l’immagine dell’oggetto invece è la sua luce (fotone=energia) creata attraverso le sinapsi e le connessioni elettromagnetiche, oltreché chimiche, all’interno del nostro sistema cerebrale. E così partendo dal presupposto che tutto è energia, dobbiamo sapere che sono innanzitutto le sensazioni, in connessione coi pensieri, ad essere le onde vibratorie più importanti di tutto, sono necessarie, le sole in grado di connettere l’influenzabilità della coscienza umana all’ambiente che lo cinge: sono di fatto le emozioni ad essere più auspicabili e idonee a questo ruolo..

Ad eccezione dell’uomo, nessun essere si meraviglia della propria esistenza, possiamo perciò essere d’accordo con Schopenhauer, oggi avallato dalla scienza, che l’oggetto esiste perché vi è un soggetto che lo prende in considerazione nella rappresentazione che egli ha del mondo manifesto, e allo stesso modo il soggetto prende coscienza di sé proprio tramite il suo rapportarsi con gli oggetti. In ogni caso, noi esistiamo solo come contrapposizione di fronte un altro essere, l’essere umano non conosce se stesso se non come una cosa tra le altre cose, come un organismo corporeo tra gli altri corpi. Anche il fotone crea la luce nella materia autoriflettendosi. E perciò, seguendo sempre l’insegnamento di Schopenhauer: per poter giungere all’essenza della realtà, quella vera, non si può quindi percorrere la strada della conoscenza razionale, visto che è relegata alla sfera della rappresentazione che, in base al quadruplice principio di ragion sufficiente, ci mostrerà sempre un mondo totalmente determinato e prettamente materiale, cosa questa che non quadra con il fatto che la materia, fin dal livello subatomico, è in realtà pura energia. E sta proprio qui il gap sulla razionalità, quando da “Ragione” si tramuta in una smodata “logica” analitica, perdendo dunque l’intuizione emotiva.

 

Cercherò di trasmettervi l’importanza delle implicazioni del campo magnetico del nostro sistema cardiaco, soprattutto riguardo la sua influenza sulla realtà manifesta, il tutto avallato da alcune informazioni “scientifiche” riprese da diversi libri da me studiati –in calce troverete le fonti. Qua e la ho inserito anche alcuni frammenti presi dalla rete. In ogni caso, questo non intende essere un articolo scientifico e io non sono uno scienziato, sia chiaro.. sono solo uno che sperimenta su se stesso quello in cui crede.

 

L’essere umano è composto da tre importanti campi elettromagnetici generati dai nostri “tre cervelli“: il cervello della testa, quello del cuore e quello della pancia.

Noi non li possiamo vedere, eppure esistono. Fanno parte della nostra struttura, così come le ossa. Oltre alla testa di cui sappiamo tutti, dovete sapere che l’apparato gastro-intestinale è il “sistema” che contiene più centri nervosi dopo il cervello, ecco perché si dice che la pancia è la nostra seconda testa/cervello. Quando siamo stressati si dice che “abbiamo la bile” non a caso, è l’ulcera o la gastrite ad esempio che ci tormenta quando siamo arrabbiati. Le “impressioni” passano anche da qui.

Allo stesso modo, il sistema cardiaco è ricco di centri nervosi. Ed è proprio su questo “sistema” che porremo l’attenzione con questo Speciale. Questi sistemi nervosi trasmettono e ricevono informazioni, vale a dire ogni genere di informazione che nasce da: pensieri, emozioni e movimento (gesti).

Queste informazioni influenzano innanzitutto le nostre cellule ed interagiscono, mischiandosi, con i campi elettromagnetici circostanti con cui ogni essere vivente entra in contatto: quelli collettivi, divenuti “autonomi”, generati dall’emissione di informazioni dello stesso tipo, e il campo magnetico terrestre.

Di fatto l’uomo riceve informazioni energetiche anche dai pianeti e dal Sole (per questo gli antichi studiavano l’Astrologia). Ebbene, il risultato di questa “interazione”, signori e signore, è: l’intera manifestazione della realtà che ci circonda!

 

Per sottolineare un fatto rilevante alla luce di tutto questo discorso, uso le parole del dot. Thorwald Dethlefsen: « Ogni persona può percepire solo quegli aspetti della realtà per i quali possiede capacità di risonanza. Questo non vale soltanto per il campo della percezione puramente sensoriale, ma per tutta la percezione della realtà. Dato che tutto ciò che si trova fuori dalla propria capacità di risonanza non può essere percepito, per la persona in questione non esiste affatto. Per questo ognuno crede di conoscere tutta la realtà e che al di fuori di quella non ci sia niente. Se uno legge un libro, crede di averlo capito fino in fondo, sebbene di quanto legge possa percepire solo quello che si trova in armonia col suo stato di coscienza del momento. Che le cose stiano così, lo si capisce quando si rileggono certi libri dopo anni. La coscienza in questi anni si è ampliata, e quindi si capisce il libro “ancora meglio”».

Seppur in modo inconscio l’uomo è un co-creatore del mondo, infatti quando pensa, parla, desidera, soffre, gioisce, ecc…, crea delle strutture energetiche attorno a sé che saranno tanto più potenti e resistenti quanto più forti sono stati appunto i campi elettro-magnetici dei pensieri, i sentimenti, i desideri e le emozioni che le hanno generate. Allo stesso tempo, la sua coscienza vive di solo quelle “esperienze” da lui conosciute ed interiorizzate.

In questo modo viene a crearsi una struttura energetica ‘vitalizzata’ che prende il nome di “forma – pensiero”. Questo emerge dagli ultimi studi della fisica quantistica. Ecco che arriviamo a: “il Pensiero Crea la Realtà“, un’affermazione che oggi va molto di moda, ma fallace sia dal punto di vista concettuale che scientifico.

Il pensiero, semmai, influenza l’osservazione e l’interpretazione della realtà, di fatto creandola… ma nel senso di “rappresentazione” e dunque di approccio alla realtà. Ecco perché è importante l’approccio ad un problema, ad una terapia, ad un evento, ad una giornata importante, ad un impegno di qualunque tipo.. Sappiate che oggi la ricerca scientifica ha dimostrato che il 90% di ciò che si pensa, altera e controlla il nostro umore ogni giorno. Basta un solo pensiero negativo al mattino per rovinarci la serenità. Inoltre, è anche dimostrato che oltre il 90% delle malattie sono causate o complicate dallo stress.

Ad ogni modo, è chiaro che ciò che darà un imprinting naturale ben saldato alla nostra “volontà”, ciò che in sostanza ci terrà focalizzati su ciò che vogliamo davvero, saranno in primis le emozioni. Sono loro che possono influenzare la sincronicità della Vita.

 

A ragion veduta, per condizionare in modo positivo le rappresentazioni e le situazioni della nostra vita/realtà, l’uomo deve imparare a distaccarsi dalla frenetica ragnatela mentale che lo stressa quotidianamente, da tutto ciò in sostanza che contamina e confonde l’informazione emozionale pura. Per questo motivo al fine di interpretera la realtà per ciò che è: ogni individuo dovrebbe mettersi in uno stato mentale di calma. Ognuno di noi dovrebbe vivere empaticamente e, prima di tutto, con l’immaginazione intuitiva, la situazione/condizione che desidera per la propria vita… il che significa raggiungere una certa consapevolezza.

Dobbiamo sforzarci di provare, nel profondo, quella sensazione. Nel momento in cui siamo immersi in quella sensazione, di fatto, la stiamo pensando; il pensiero è conseguenziale, anche se contemporaneamente potremmo dire, senza sbagliare, che sembri essere parallelo alla sensazione stessa. Se ci focalizziamo sulla sensazione che vogliamo vivere, la stiamo pensando, o meglio, la stiamo pensando nel modo giusto: è questo il segreto per influenzare la sincronicità quantistica del percorso della nostra vita. Solo in questo modo il nostro Campo magnetico potrà aprirsi alle opportunità da noi desiderate, perché solo in quel modo quelle vibrazioni possono sintonizzarsi -in modo naturale secondo determinate leggi di natura legate alla risonanza– con la funzione d’onda in grado di risuonare con la realtà da noi voluta!

Date un’occhiata a questo video, ci introdurrà in modo chiaro nell’argomento di questo Speciale:

 

Nel nostro modello della cosmometria, il “toroide” è la forma fondamentale di flusso energetico bilanciato che troviamo nei sistemi sostenibili in tutte le scale. Esso è il componente primario che permette un incorporamento frattale di flussi energetici dal micro-atomico al macro-galattico, dove ogni entità individuale possiede la sua identità unica rimanendo connessa con tutto il resto.

Un toroide possiede un asse centrale con un vortice ad entrambe le estremità e un campo coerente circostante. L’energia fluisce in un vortice, attraverso un asse centrale, esce dall’altro vortice e quindi si avvolge su di sè per tornare al primo vortice entrante. Piante ed alberi mostrano lo stesso processo di flusso, ma hanno varie forme e dimensioni. Uragani, tornado, campi magnetici attorno a pianeti e stelle ed intere galassie sono tutti sistemi energetici toroidali. Estendendo questa osservazione della presenza consistente di questa forma di flusso nel “reame” quantistico, possiamo postulare che le strutture e i sistemi atomici sono anch’essi prodotti della stessa forma dinamica.

Ebbene, l’uomo possiede un campo toroidale anche intorno al cuore. Non tutti sanno che nel cuore ci sono molti più neuroni magnetici che nel cervello? Il rapporto è quasi di 1000 a 1. Per gli antichi Egizi, la sede del pensiero attrattivo non era nella testa, ma nel cuore, loro lo sapevano già..

Recentemente è stata fatta la scoperta di un vero e proprio sistema nervoso all’interno del cuore, che può farsi risalire al 1991, quando dopo lunghe ricerche, uno dei primi pionieri della Neurocardiologia, una nuova disciplina che ha fornito importantissime informazioni sul sistema nervoso nel cuore e su come il cervello e il cuore comunichino tra loro tramite il sistema nervoso: il Dr. J. Andrew Armour, ha introdotto il concetto di un “cervello del cuore”.

I neuroni quindi esistenti nel cuore, lo abilitano ad agire indipendentemente dal cervello, per imparare, ricordare, scegliere e persino avere sensazioni. Il libro recente “Neurocardiologia” del Dr. Armour e del Dr. Jeffrey Ardell, fornisce una panoramica della funzione del sistema nervoso intrinseco del cuore e del ruolo dei neuroni autonomi centrali e periferici nella regolazione della funzione cardiaca. Il sistema nervoso del cuore contiene circa 40.000 neuroni, detti neuriti sensori, che rilevano gli ormoni circolanti, le sostanze neurochimiche, la frequenza cardiaca e la pressione, che invece il cervello non ha. L’informazione ormonale, chimica, della frequenza e della pressione viene tradotta in impulsi neurologici dal sistema nervoso del cuore e inviata dal cuore al cervello tramite diversi percorsi. È sempre tramite questi percorsi nervosi che i segnali di dolore e altre sensazioni vengono inviate al cervello.

Questi segnali arrivano anche ai maggiori centri cerebrali, dove possono influenzare la percezione, le decisioni e altri processi cognitivi.

Il cuore insomma, comunica con il cervello in un modo che influenza significativamente come noi percepiamo e reagiamo al mondo. Il cuore sembra mandare chiari messaggi al cervello ai quali non solo esso risponde, ma obbedisce.

 

Abbiamo già accennato al fatto che nell’embrione il primo organo a formarsi è il cuore.  Di fatto, è il cuore che regola finanche l’attività mentale. Come abbiamo accennato le ultime scoperte scientifiche dimostrano che è l’attività pensante che è programmata per corrispondere al cuore e non il contrario.

Si sa… il cervello (e la sua area pensante: la mente-intelletto-logica) crede di essere il capo (da qui anche il nome di testa=capo) e vorrebbe sempre tener testa. Tuttavia è il cuore la più ampia area ritmica che accoglie la nostra intelligenza intuitiva, è il cuore il “governatore“..

Il cuore fisiologico è l’organo più sonoro del nostro corpo, il suo ritmo scandisce il contrarsi e l’espandersi del movimento energetico della vita in ogni punto nodale dell’organismo. In questo senso tutto il corpo pulsa nel Cuore, anche se a una prima occhiata distratta potrebbe sembrare che sia il cervello il centro di comando. In verità siamo di fronte ad un naturale sistema cibernetico.

Il cuore possiede anche un sistema nervoso autonomo, per più della metà è costituito da neuroni e può diminuire e accelerare i propri battiti senza ricevere impulsi dal cervello.

Lo sviluppo evolutivo del cervello che si è dimostrato progressivo e plastico sembra richiedere ora più che mai il coinvolgimento del cuore.

 

Ebbene, le emozioni e le sensazioni non solo sarebbero alla base del processo di memorizzazione delle esperienze, ma sarebbero responsabili della maggior parte dei meccanismi neurofisiologici che regolano o bloccano il funzionamento dell’intero organismo vivente.

Da differenti esperimenti e ricerche emerge che il cuore, da sempre sede delle emozioni, e il sistema limbico, vero “cuore del cervello”, costituiscono il centro della complessa unità psicosomatica.

Uno dei maggiori contributi alla riunificazione della dicotomia umana in medicina è dovuto al lavoro e alla visione pionieristica di Candace Pert.

La Pert, neurofisiologa, direttrice del centro di biochimica cerebrale del NIMHNational Institute for Mental Health, è una delle più importanti figure nell’ambito della ricerca internazionale sul cervello: ha infatti scoperto le endorfine e un vasto numero di neuropeptidi, le molecole che trasmettono le informazioni nel sistema nervoso.

Pert ha evidenziato che i neuropeptidi sono i mediatori sia delle informazioni, sia delle emozioni, e sono attivi praticamente in tutte le cellule del corpo, nel sistema nervoso, ma soprattutto nel sangue, nel sistema immunitario e nell’intestino. Queste scoperte l’hanno candidata al Nobel per la medicina, ed hanno creato -come spesso accade in questi ultimi anni- una sorta di rivoluzione nel modello di essere umano della medicina ufficiale.

Come l’editore John Maddox ha riportato su “Nature“, le persone più esperte in questo campo sostengono che ogni stato d’animo è fedelmente riflesso da uno stato fisiologico del sistema immunitario (ecco dunque l’importanza della psicosomatica).

Ma torniamo ai nostri neuropeptidi, che a quanto pare secondo gli scienziati dovrebbero essere considerati delle molecole psichiche“, in quanto non trasmettono solo informazioni ormonali e metaboliche, ma “emozioni” e segnali psicofisici: ogni stato emotivo (amore, paura, piacere, dolore, ansia, ira…), con le sue complesse sfumature chiamate sentimenti, è veicolato nel corpo da specifici neuropeptidi.

Questo significa che l’intero corpo “pensa“, che ogni cellula o parte del corpo “sente” e prova “emozioni”, elabora le proprie informazione psicofisiche e le trasmette ad ogni altra parte attraverso una fittissima rete di comunicazioni di estrema varietà comunicativa.

 

Tutto il corpo è vivo, intelligente e cosciente, ogni cellula prova piacere e dolore ed elabora strategie metaboliche per il benessere collettivo. Finalmente la medicina scopre che il corpo non è una macchina! Su queste basi teoriche e sperimentali, Candace Pert parla dell’essere umano come di una complessarete di informazioni” e dichiara che l’antica divisione tra mente e corpo non ha più ragioni di sussistere: al vecchio concetto bisogna sostituire quello di psicosoma (bodymind), in cui ogni aspetto psicofisico umano è visto come parte di un’unica organica realtà.

 

La psiconeuroimmunologia -lo studio di come la psiche, il sistema nervoso centrale e il sistema immunitario si influenzino vicendevolmente- sta diventando una delle branche più interessanti e in rapido sviluppo dell’intera medicina moderna. Questa nuova scienza attira l’interesse di psichiatri, endocrinologi e biologi molecolari.

Sin dai tempi dei Greci, filosofi e medici avevano discusso e dibattuto sulla supremazia del cuore o del cervello come centro dell’identità degli organismi viventi. In India il cervello è la sede dell’Atman, la coscienza superiore, il cuore è la sede di Jivatman, la coscienza vitale. Nelle medicine antiche, come la medicina taoista, ogni organo era considerato sede di una certa anima o emozione: lo Shen. Il cuore tuttavia veniva considerato come l’imperatore dell’intero dominio che è il corpo fisico. Cuore come centro di coscienza e di benessere, ma soprattutto della gioia e dell’amore di vivere che permettono la nostra stessa esistenza. Le recenti scoperte di psiconeuroimmunologia, in accordo con il paradigma olistico-sistemico, evidenziano una profonda interrelazione tra cuore e cervello. L’antica saggezza ora riemerge proprio in seno ad una delle branche più avanzate della ricerca medica.

 

La maggior parte della gente vede la comunicazione sociale solo in termini di segnali palesi espressi attraverso il linguaggio, le qualità vocali, i gesti, le espressioni facciali e movimenti del corpo. Tuttavia, vi è ora la prova che una sottile, ma influente energia elettromagnetica o sistemaenergetico comunica e opera anche attraverso la nostra consapevolezza dell’Essere. Interazioni energetiche possono contribuire alle “attrattive magnetiche” attrazioni o repulsioni che si verificano tra gli individui, situazioni e rapporti, influenzando anche gli scambi e le relazioni sociali. Oltretutto sembra che il campo del cuore giochi un ruolo importante nel comunicare informazioni fisiologiche, psicologiche, e sociali tra individui.

Gli esperimenti condotti presso l’Istituto di Heart Math hanno trovato notevoli prove che il campo elettromagnetico del cuore è in grado di trasmettere informazioni tra le persone. Nell’esperimento sono stati in grado di misurare uno scambio di energia del cuore fra individui fino a 5 metri di distanza. Hanno trovato che le onde cerebrali di una persona in armonia con il proprio campo toroidale auto-organizzato può sincronizzare il campo magnetico del cuore di un’altra persona, portandolo in uno stato di salute e di equilibrio. Quando un individuo genera un ritmo cardiaco coerente attraverso la sintonizzazione con i sentimenti di amore, gratitudine e realizzazione, crea una sincronizzazione delle onde cerebrali fra le persone vicine, portando il battito cardiaco di queste nello stesso stato di coscienza coerente. Questi risultati hanno dimostrato di avere implicazioni interessanti in molti aspetti della vita degli esseri umani e non solo, il che suggerisce che gli individui che sono in uno stato di coerenza, attraverso l’utilizzo del sistema toroidale auto-organizzato, permette di far diventare più consapevoli delle informazioni codificate anche coloro che li circondano, attraverso il magnetismo del campo del cuore.

I risultati di questi esperimenti hanno portato alla deduzione che il sistema nervoso centrale e periferico è come un ‘”antenna”, che si sintonizza e risponde a questi campi elettromagnetici prodotti dai cuori degli altri individui.

 

Per comprendere tutto ciò, e come la scienza oggi lo dimostri, c’è bisogno di abbracciare un’emergente visione del mondo del tutto nuova.

A quel punto, capiremo anche che esiste questo sottile “dettaglio” che spesso trascuriamo perché deposto dalla disinformazione, e che sembra non esserci ben entrato nella zucca: quello cioè che il linguaggio che il campo quantico comprende e a cui risponde per modificare la realtà che desideriamo: è, in primo luogo, quello delle vibrazioni che contraddistinguono le sensazioni, e dunque le “emozioni”! Da anni ormai non si fa che parlare di “pensieri positivi” come fossero la manna dal cielo… È chiaro che il pensiero è importante, ma se le nostre emozioni sono in contrasto con i nostri pensieri, sono le prime a prevalere. Ficcatevelo nella testa!

 

Pertanto, facciamo alcune considerazioni.

 

In seguito al fatto che anche nella scienza l’oggettività assoluta ha perso fondatezza (fatevene una ragione!!!), l’epistemologo Thomas Kuhn ci ha infatti confermato che essa è influenzata più che altro dalla complessità socio-culturale: la presunta validità di una “teoria” dipende dal solo consenso della comunità scientifica ed è relativa al bagaglio di conoscenze da loro posseduto, in quel momento storico. Già Friedrich Nietzsche affermava tempo prima: «Non esistono i dati, solo interpretazioni!».

Quando una teoria inizia a presentare delle anomalie, allora scatta la “battaglia intellettuale” tra scienziati per l’affermazione di un nuovoparadigma scientifico”.

Niente di assolutamente oggettivo dunque, tutto dipende dalla soggettività e dal “punto di vistadei ricercatori, così come dai trend culturali della società stessa. Come afferma Anthony Giddens, ogni sforzo di fondere il razionalismo scientifico sulla struttura della scienza in quanto tale, si chiude in un circolo logico, e come vi spiegherò più tardi, questo circolo logico è il buco del culo dell’inganno diabolico, hem… scusate..

Durante un meeting annuale di premi Nobel, svoltosi a Lindau nel 2004, il Premio Nobel per la Fisica Brian David Josephson, esperto di superconduttività, padre delle oramai notissime “giunzioni Josephson”, e professore presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Cambridge, tenne un intervento chiamato “Pathological Disbelief” (Incredulità Patologica), con ovvio riferimento all’ormai abusata espressione di “Pathological Science” (Scienza Patologica). Il termine Scienza Patologica, ritornato di moda negli ultimi anni, fu coniato mezzo secolo fa dal chimico-fisico statunitense Irving Langmuir (1881-1957, premio Nobel per la Chimica nel 1932) in una sua conferenza del 1953, presso la “General Electric“, nei cui laboratori di ricerca aveva lavorato per la maggior parte della sua carriera (il testo fu poi divulgato dalla General Electric soltanto 15 anni dopo, nel 1968). Langmuir cita una serie di esempi, in cui, malgrado la perfetta onestà e l’entusiasmo dei protagonisti, si genererebbe un fenomeno psicologico che si può chiamare “autoinganno”, che condurrebbe avederedati sperimentali e fenomeni nuovi laddove non ce ne sono. Un fatto questo rivelato anche da altri scienziati nel passato.

La scienza è impresa umana. I requisiti di oggettività scientifica quali la “correttezza” degli asserti, la “controllabilitàpubblica dell’esperimento e la “ripetibilitàdelle procedure sono caratteristiche di un agire umano intenzionale certamente proprio della cultura occidentale, nella sua evoluzione storica. Lo stesso Einstein affermò che le teorie sono libere creazioni dell’intelletto; l’oggettività dunque dipende dal consenso della comunità scientifica: un ‘mondo’ a parte! (spesso diverso, come sappiamo, da quello religioso o del senso comune ad esempio..). Esistono poi influenze socio-culturali: “mode” capaci di rilevanti stravolgimenti logico-concettuali. I “dati” scientifici sono “costruiti”, ma soprattutto: la loro classificazione èorientata”… e questo è quanto!

Oggi siamo nel pieno di una nuova battaglia intellettuale per un cambiamento di paradigma. Così attualmente la cosa importante è più che mai l’efficacia e l’utilità che una teoria ha nello spiegare un effettivo realizzarsi di un qualcosa..

Di questi tempi la fisica quantistica sta sconvolgendo l’intera comunità scientifica. Le sue teorie inoltre, sono talmente affini alle scienze sacre delle antiche dottrine esoteriche (come rivelato già da molti filosofi della scienza), che questo passaggio ha assunto oggi tratti a dir poco bellicosi tra chi ancora teme di abbandonare l’obsoleta “visione del mondo” per una strada a loro avviso troppo vicina alla metafisica.

In effetti questo nuovo paradigma riesce ad esprimere in un linguaggio più vicino a quello scientifico tradizionale ciò che in passato e in altre culture veniva comunicato mediante miti, simboli, immagini mistiche, ecc… Non vi nascondo che, sebbene sia perfettamente cosciente di come questi parallelismi siano non poco rischiosi e antiscientifici, a me incuriosiscono molto, nondimeno, è proprio per questo motivo che critico fortemente le forzature teoriche di tutte quelle correnti che oggi la moda racchiude sotto il termine di pseudo-scienzeNew Age ad esempio. Quest’ultima, come volevasi dimostrare, si è subito fiondata su queste nuove scoperte scientifiche come un orso sul miele, iniziando a sguazzarci con esagerazioni senza fondamento, finendo però nel distrarre l’attenzione dalla naturale autenticità di questo “passaggio epocale”.

Anche per colpa della confusione creata da questi ciarlatani, in molti affermano, a prescindere, che alcune delle più ardite teorie quantistiche siano delle stronzate… questo è molto probabile, ma più ragionevolmente, si tratta solo di azzardi teorici di ricercatori che oramai hanno aperto la mente ad infinite possibilità (e ben distanti dalle mode spiritualiste), e che si trovano non di rado di fronte a nuove scoperte e leggi di natura finora neanche lontanamente immaginate.

È assiomatico che tutto questo rischi di produrre fantascienza/pseudoscienza e non scienza, ma non bisogna aver paura di “teorizzare”, se ci si indirizzerà per queste direzioni. Infatti, sarà sempre l’esperimento ad accertare i fatti… questo deve essere chiaro! Molte teorie oggi consolidate sono nate solo come teorie, e solo dopo decenni dimostrate in laboratorio. Molte di esse in principio erano considerate assurde. Non bisogna metter in discussione la razionalità di certe nuove tesi solo perché ci sembrano impossibili (escluse delle palesi boiate), perché l’autenticità della scienza è nel suo farsi, come affermava Kuhn.

Nessuna scoperta arriva a tutti noi se non nel momento in cui si è pronti ad accettarne l’innovazione.

Senza fare roghi su Campo dei Fiori, oggi un nuovo “paradigma sistemico” sta indubbiamente spiegando molte più cose della nostra realtà: esso, entro certi limiti, riesce a conciliare e integrare riduzionismo e olismo, frammentazione e globalità, con la stessa visione atomica della scienza dominante, superandone i limiti attraverso il concetto di interdipendenza e coerenza.

 

LA NASCITA DI UNA NUOVA VISIONE “SCIENTIFICA” DEL MONDO

Oggi l’epistemologia afferma che una teoria, ancor meglio un “paradigma”, può essere considerato scientificamente valido se sa risolvere specifici questioni o problemi. Se la teoria trova una risposta ai grattacapi scientifici, essa sarà “confermata” esatta, utile ed efficace, dunque valida.

La “teoria del campo unificato” (Unified Field Theory) -una serie di equazioni capaci di riunire le varie leggi della natura- fu il sogno di Albert Einstein, che iniziò infatti a studiarla e che ha portato oggi ad una nuova visione sistemica del mondo. Ricordiamo le parole di Einstein: «Il mondo che abbiamo creato è il prodotto del nostro pensiero. E dunque non può cambiare se prima non modifichiamo il nostro modo di pensare».

Ecco che il mondo pieno, sostanziale, della scienza oggettiva e positiva si trasforma, alla luce dei nuovi contributi, in una sottile e immateriale rete di relazioni, in cui lo scambio di informazione -e non più l’interazione meccanica tra corpi– assume rilevanza centrale.

Il paradigma sistemico quindi è essenzialmente un modello di relazione e di informazione globale, cibernetica, che consente di rappresentare validamente il gioco delle interrelazioni tra le parti e il tutto. In fisica quantistica la non-separabilità, ovvero le correlazioni tra quantità fisiche a qualsiasi distanza è definita dal termine entanglement quantistico, fenomeno in cui  due o più particelle che si siano trovate in interazione reciproca per un certo periodo, anche se separate spazialmente, rimangono in qualche modo legate indissolubilmente (entangled), nel senso che quello che accade a una di esse si ripercuote istantaneamente anche sull’altra, indipendentemente dalla distanza in cui si trovano.

Ad ogni modo, mi sento però di chiarire ancora una volta: il “paradigma emergentenon va confuso –come alcuni denigratori troppo frettolosamente hanno fatto– con quelle visioni unitarie e indifferenziate che ritroviamo nel pensiero “magico” di certe popolazioni primitive, nella visione del mondo dei bambini, nell’unità col tutto di cui parlano certi mistici, nella visione medioevale del cosmo e in altre manifestazioni di quella che potremmo chiamare un olismo di impronta pre-razionale e pre-moderna. Al contrario, il “paradigma emergente” va considerato a tutti gli effetti un prodotto post-razionale e post-moderno, che non prescinde dai preziosissimi contributi della scienza riduzionista, ma ne rappresenta piuttosto un’evoluzione che, mediante il concetto di interdipendenza tende a ricomporre quell’intero dalla cui scomposizione è nata la scienza moderna e da cui la scienza post-moderna deve necessariamente affrancarsi, se vuole ulteriormente evolvere.

Tutto questo è cominciato quando si è capito che, come ha evidenziato la fisica quantistica (“principio di complementarità” di Bohr), a seconda del modo in cui si osserva, un evento sub-atomico può apparire in modi diversi; ad esempio la luce può essere vista ora come flusso di particelle (fotoni), ora come onde elettromagnetiche. La visione corpuscolare porta a individuare oggetti distinti, mentre la visione ondulatoria rileva processi dinamici (energetici), pertanto la prima porta ad una visione oggettuale e materiale del mondo (quella tipica del paradigma meccanicista dominante), la seconda a una visione processuale e informazionale (quella del paradigma olistico emergente).

Non solo, nell’epistemologia moderna, quella ufficiale e da manuale per intenderci, a sostegno di questa visione possiamo citare, uno su tutti, John Dewey (colui che Bertrand Russell -un suo avversario filosofico- definì: «Il filosofo americano più notevole del XX secolo»). Dewey, che nel suo percorso scientifico si impegnò sempre nel sradicare e cancellare dall’interpretazione dell’uomo e del mondo ogni minima traccia di senso religioso o di senso del Mistero, sviluppò proprio una riflessionesistemica”. Siamo intorno agli anni ’50 (nel pieno del boom delle nuove scoperte della meccanica quantistica), la filosofia della scienza dunque inizia ad abbracciare in modo ufficiale questa inevitabile e nuova Visione del Mondo con argomentazioni scientifiche. La “naturalizzazionedell’intelligenza che Dewey propugna come l’esito di una nuova e definitiva “rivoluzione copernicana”, poggia dunque su una visione antropologica ben definita: Dewey è l’interprete più radicale e coerente del “naturalismo moderno”: l’uomo è in interazione complessa con l’ambiente. Non esiste il dualismo (oggetto/soggetto), nella scienza diventa invece “strumentale” (il nuovo imperativo dell’epistemologia) una prospettiva transazionale, dove esperienza, pensiero ed azione sono un continuum sistemico interagenti.

 

A questa visione possiamo collegarci con una delle teorie più rivoluzionarie degli ultimi tempi, ossia il “principio di indeterminazione” di Heisenberg, secondo il quale per poter determinare con precisione la posizione e la velocità (e quindi l’energia) di un corpo in movimento è necessario che noi non modifichiamo con la nostra osservazione il fenomeno che vogliamo studiare. In poche parole, se noi osserviamo una particella, essa ci appare come una particella appunto, dunque oggettiva, è materia; se invece non la osserviamo, essa si manifesta secondo un’onda energetica, pura vibrazione. Solo se la osserviamo la funzione d’onda collassa (..si dice) e quindi si manifesta secondo particella subatomica (materia).

Questo ha introdotto il fondamento dell’osservazione, e dunque della coscienza soggettiva, nella spiegazione della natura della realtà!

Alla stregua di questo discorso, vi lascio qui un link molto brillante ed interessante per approfondire questo tema (clicca qui).

 

Non solo. Nel 1982 un’equipe di ricerca dell’Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, ha condotto quello che potrebbe rivelarsi il più importante esperimento del XX secolo. Aspect ed il suo team hanno infatti scoperto che alcune particelle subatomiche, come gli elettroni, in determinate condizioni sono capaci di comunicare istantaneamente l’una con l’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa, sia che si tratti di 10 metri o di 10 miliardi di chilometri. È come se ogni singola particella sapesse esattamente cosa stanno facendo tutte le altre. Questo fenomeno può essere spiegato solo in due modi: o la teoria di Einstein, che esclude la possibilità di comunicazioni più veloci della luce è da considerarsi errata, oppure le particene subatomiche sono connesse non-localmente. Quest’ultima possibilità ha aperto le porte per una spiegazione scientifica del fatto che l’universo sia un “sistema cibernetico”, dove cioè ogni sua parte è in interazione con l’altra (vedi la succitata teoria del campo unificato). Questo è quanto.

Tale esperimento è strettamente correlato con le teorie di Bohm, che per spiegare tali scoperte utilizzava questo esempio: immaginate un acquario contenente un pesce. Immaginate anche che l’acquario non sia visibile direttamente ma che noi lo si veda solo attraverso due telecamere, una posizionata frontalmente e l’altra lateralmente rispetto all’acquario. Mentre guardiamo i due monitor televisivi possiamo pensare che i pesci visibili sui monitor siano due entità separate, la differente posizione delle telecamere ci darà, infatti, due immagini lievemente diverse. Ma, continuando ad osservare i due pesci, alla fine ci accorgeremo che vi è un certo legame tra di loro: quando uno si gira, anche l’altro si girerà; quando uno guarda di fronte a se, l’altro guarderà lateralmente. Se restiamo completamente all’oscuro dello scopo reale dell’esperimento, potremmo arrivare a credere che i due pesci stiano comunicando tra di loro, istantaneamente e misteriosamente. Secondo Bohm il comportamento delle particelle subatomiche indica chiaramente che vi è un livello di realtà del quale non siamo minimamente consapevoli, una dimensione che oltrepassa la nostra. Se le particelle subatomiche ci appaiono separate è perché siamo capaci di vedere solo una porzione della loro realtà, esse non sono «parti» separate bensì sfaccettature di un’unità più profonda e basilare che risulta infine altrettanto olografica ed indivisibile quanto la nostra ‘cosa’. E poiché ogni cosa nella realtà fisica è costituita da queste «immagini», ne consegue che l’universo stesso è una proiezione, un ologramma. Il magazzino cosmico di tutto ciò che è, sarà o sia mai stato.

Partendo da questo presupposto si deduce che tutte le manifestazioni della vita provengono da un’unica fonte di causalità che include ogni atomo dell’universo. Dalle particelle subatomiche alle galassie giganti, tutto è allo stesso tempo parte infinitesimale e totalità di «tutto». Il cervello è un ologramma capace di conservare 10 miliardi di informazioni… Lavorando nel campo della ricerca sulle funzioni cerebrali anche il neurofisiologo Karl Pribram, dell’Università di Stanford, si è convinto della natura olografica della realtà. Numerosi studi, condotti sui ratti negli anni ’20, avevano dimostrato che i ricordi non risultano confinati in determinate zone del cervello: dagli esperimenti nessuno però riusciva a spiegare quale meccanismo consentisse al cervello di conservare i ricordi, fin quando Pribram non applicò a questo campo i concetti dell’olografia. Il Dott. Pribram crede che i ricordi non siano immagazzinati nei neuroni o in piccoli gruppi di neuroni, ma negli schemi degli impulsi nervosi che si intersecano attraverso tutto il cervello, proprio come gli schemi dei raggi laser che si intersecano su tutta l’area del frammento di pellicola che contiene l’immagine olografica. Quindi il cervello stesso funziona come un ologramma e la teoria di Pribram spiegherebbe anche in che modo questo organo riesca a contenere una tale quantità di ricordi in uno spazio così limitato.

 

Ma si sa, l’essere umano è complesso, perciò, di fronte a queste rivoluzionarie scoperte, nasceranno immediatamente nuove teorie come popperianefalsificazioni” contro le concezioni quantistiche ed olografiche, miriadi di vecchi scienziati troveranno immediatamente nuovi esperimenti che confuteranno la nuova teoria. Tra i fisici, dove la meccanica quantistica ormai è divenuta una inevitabile rivoluzione, c’è chi ovviamente ha preso per buono le teorie e gli esperimenti più consolidati, ma rimane ancora scettico quando si parla di ologramma, sincronicità, energia della coscienza, ecc… Ma questo è ovvio, bisognerà aspettare un ricambio generazionale prima di vedere una nuova schiera di scienziati in grado di osservare e riconoscere la natura secondo questa nuovavisione del mondo“. Prima di allora, si troverà ancora molto ostracismo tra gli scienziati.

Ad esempio, gli stessi “conservatori” all’interno della comunità dei fisici quantistici, per negare che la coscienza influenza la realtà, hanno fatto un artificio logico a dir poco discutibile (e vediamo come ancora una volta sia una soggettività in pasto alla logica a “decidere” della scienza..).
Lo stesso Bohr volle subito eliminare la figura di un osservatore cosciente, troppo scomoda per una scienza ritenuta puramente oggettiva. Così la cosiddetta “interpretazione di Copenaghen” (ossia l’interpretazione ufficiale usata per spiegare il paradosso della dualità di natura di una particella-onda) fu presto modificata con degli artifici che sostituissero la figura dell’osservatore cosciente. Tale iniziativa si rese necessaria anche per la critica rivolta da Schrödinger con il suo scherzoso “paradosso del gatto“, che per brevità qui non citeremo (per inciso, è singolare che Schrödinger assumesse una posizione critica verso la necessità di un “soggetto cosciente” nella teoria quantistica, mentre invece nelle sue considerazioni filosofiche egli considerava l’intero universo come un “prodotto del pensiero“!).
In pochi anni così fu messa a punto la versione definitiva della “interpretazione di Copenaghendella meccanica quantistica. Secondo la versione definitiva dell’interpretazione di Copenaghen, la realtà quantistica resta in uno stato indefinito enon-oggettivo” (almeno rispetto ai canoni della fisica classica), ma non per questo è necessaria la figura di un osservatore cosciente (anche se nella prima versione essa sembrava indispensabile): è sufficiente che avvenga una “reazione termodinamica irreversibile” affinché lo stato non oggettivo diventi uno stato oggettivo.
Nondimeno, una schiera di nuovi scienziati, affermano invece che il collasso della funzione d’onda per mezzo dell’osservatore avviene nella coscienza dell’osservatore stesso, quindi non è un atto di pura magia a meno che non ci si ostini a fare il solito e pluriargomentato errore di trasferire sul piano oggettivo (che non esiste) concetti che valgono solo sul piano soggettivo.

 

Insomma, è in atto una vera e propria battaglia di fuffa e sproloqui.. di cui, se permettete, non me ne frega un cazzo! Io sento qual è la mia verità.

Chiarito questo, cominciamo sul serio.

«Prima o poi la fisica atomica e la psicologia dell’inconscio si avvicineranno in modo significativo, giacché entrambe, indipendentemente l’una dall’altra e da parti opposte, si addentrano nel terreno trascendentale, la prima con l’idea dell’atomo, la seconda con quella dell’archetipo[…]. Uno stesso schema simbolico rappresenta la discesa nella materia e postula l’identità tra l’esterno e l’interno. La psiche non può essere qualcosa di “totalmente altro” dalla materia, perché come potrebbe altrimenti muoverla? E la materia non può essere estranea alla psiche, perché come potrebbe altrimenti produrla?[…]». Carl Gustav Jung

 

* Riepilogo sulla tradizione esoterica riguardo il “cambio di coscienza” del 21 dicembre 2012

Questo paradigma sistemico ispirato dalla filosofia del “naturalismo moderno“, una Visione del Mondo cioè biocentrica, è ciò che attualmente si avvicina di più all’idea del “cambio di coscienza”, del “salto quantico”, non quello new age, ma quello socio-culturale dell’umanità in questi tempi storici. Se per un attimo ripuliamo dai fronzoli questo fatto sociale, è chiaro che presto l’umanità o si estinguerà, o si dovrà per forza di cose riabilitare in senso naturalistico.

La cosa veramente inspiegabile è come abbiano fatto tutte le civiltà native della Terra ad avere delle conoscenze così avanzate del cielo stellato e dei suoi cicli cosmici. Come potevano conoscere cose di cui la Nasa ha dimostrato l’esistenza solo poche decine di anni fa? Come hanno fatto gli antichi a costruire dei monumenti allineati a particolari configurazioni stellari ed allestiti come dei veri e propri osservatori astronomici, quando una moderna èquipe speciale non è riuscita a piazzare neanche con gigantesche gru i medesimi massi con quella stessa precisione? I Maya non avevano inventato neanche la ruota ma come gli egiziani riuscirono a compiere tutte queste imprese architettoniche e sapienzali… questo è davvero incredibile. Ad ogni modo, fermiamoci qua, al momento su questi quesiti non abbiamo risposte efficaci -quelle ufficiali se permettete, a me non convincono di certo…- altresì ora non è il caso neanche di cominciare a parlare del solito intervento “alieno”..

 

I Maya, come del resto tutte le civiltà native della Terra, non hanno mai parlato di Fine del Mondo, ma solo di un cambiamento a livello storico e sociale secondo un piano evolutivo molto ampio -sebbene rimanga chiaro il fatto che se la società cambia, cambia anche il nostro modo di pensare, ergo cambia la coscienza.

Come volevasi dimostrare, un team di archeologi dell’Università di Boston ha riportato in luce qualche tempo fa il più antico calendario Maya mai ritrovato finora, risalente a 1200 anni fa. Di fatto, il conteggio dei mesi si estende per oltre 7.000 anni ..superando di gran lunga la fatidica data.

Così, quando pensiamo al “cambiamento di Era”, pensiamolo come questo esempio: cioè come quando dal 400 si passò dall’Umanesimo, passando per il Rinascimento fino all’Illuminismo del 700, sono cioè cambi di paradigmi socio-culturali, o come nella fattispecie la rivoluzione copernicana insomma (trasformazioni dello Spirito del Tempo che certamente condizionano ed influenzano anche il nostro essere, la nostra coscienza profonda). Le antiche tradizioni esoteriche tuttavia parlavano nelle loro “profezie” di cicli più ampi ed estesi, in seno all’umanità intera nel corso dei cicli cosmici. Il riferirsi alla “distruzione della Terra” è una licenza poetica che i Maya si presero giacché per Terra intendevano in realtà il piano astronomico ideale su cui il sole attraversava le Costellazioni, il passaggio da una Costellazione ad un altro determinava un nuovo “spirito del mondo”, una circolazione da un’era ad un’altra (se volete leggere i particolari su cosa intendevano i Maya, ne abbiamo già parlato qui).

Questo nuovo ciclo cosmico ha iniziato la sua “svolta” attraverso uno degli snodi più importanti dell’anno solare, ossia il Solstizio d’Inverno, il 21 dicembre appunto, una data “calcolata” e venerata fin dall’alba dei tempi. Pochi sanno, infatti, che intorno alla data del 25 Dicembre quasi tutti i popoli hanno sempre celebrato la nascita dei loro esseri divini o soprannaturali: in Egitto si festeggiava la nascita del dio Horo e il padre, Osiride, si credeva fosse nato nello stesso periodo; nel Messico pre-colombiano nasceva il dio Quetzalcoath e l’azteco Huitzilopochtli; Bacab nello Yucatan; il dio Bacco in Grecia, nonché Ercole e Adone; il dio Freyr, figlio di Odino e di Freya, era festeggiato dalle genti del Nord; Zaratustra in Azerbaigian; Buddha in Oriente; Krishna in India; Scing-Shin in Cina; in Persia nello stesso giorno si celebrava il dio guerriero Mitra, detto il Salvatore ed a Babilonia vedeva la luce il dio Tammuz, “Unico Figlio” della dea Istar, rappresentata col figlio divino fra le braccia e con, intorno al capo, un’aureola di dodici stelle, ossia le dodici Costellazioni. Anche il simbolismo del Cristo deriva da questo sincretismo religioso prettamente pagano. Nel giorno del Natale, il Sole, nel suo moto annuo lungo l’eclittica -il cerchio massimo sulla sfera celeste che corrisponde al percorso apparente del Sole durante l’anno- viene a trovarsi alla sua minima declinazione nel punto più meridionale dell’orizzonte Est della Terra, che culmina a mezzogiorno alla sua altezza minima (a quell’ora, cioè, è allo Zenit del tropico del Capricorno) e manifesta dunque la sua durata minima di luce; raggiunto il punto più meridionale della sua orbita e facendo registrare il giorno più corto dell’anno, riprende invece, da questo momento, il suo cammino ascendente per iniziare le giornate più lunghe dell’anno. Per approfondire il vero simbolismo del Natale potete leggere qui.

 

In sostanza, il simbolismo del Solstizio d’Inverno si riferisce a: l’inizio della prevalenza della Luce sul buio della Notte.

 

E così, il Presidente della Bolivia, Evo Morales tempo fa parlò davanti alle Nazioni Unite riguardo il 21 Dicembre 2012. Ecco il suo discorso: «Vorrei dire che, secondo il Calendario Maya il 21 dicembre segna la fine del non-tempo e l’inizio del tempo. È la fine del Macha e l’inizio del Pacha. È la fine dell’egoismo e l’inizio della fratellanza.  È la fine dell’individualismo e l’inizio del collettivismo … il 21 dicembre di quest’anno. Gli scienziati sanno molto bene che questo segna la fine di una vita antropocentrica e l’inizio di una vita biocentrica.  È la fine dell’odio e l’inizio dell’amore. La fine della menzogna e l’inizio della verità. È la fine della tristezza e l’inizio di gioia. È la fine della divisione e l’inizio dell’unità».

E poi anche il Ministro degli Esteri Boliviano aggiunse:
«Secondo il calendario Maya il 21 dicembre 2012 sarà la fine di una civiltà e l’inizio di un’altra che implica una transizione spirituale verso una nuova coscienza cosmica».

Per di più, il 15 ottobre 2012 la Bolivia di Evo Morales ha promulgato una legge fondamentale, la “Legge quadro della Madre Terra e dello sviluppo integrale per il vivir bien” che fornisce il quadro legislativo di riferimento da cui deriveranno tutte le leggi che in qualche modo riguardano l’argomento. La si può definire come una delle leggi più avanzate e radicali del mondo, poiché introduce una visione del mondo e della natura piuttosto diversa da quella a cui siamo abituati e indica come deve essere perseguito lo sviluppo integrale al fine di vivere in armonia con la natura. Infatti questa legge, che segue la “Legge dei Diritti della Madre Terra” del 2010, sposta la visione del mondo da una concezione antropocentrica ad una olistica, che attribuisce alla Natura e agli esseri umani pari diritti: la natura diventa un soggetto giuridico in sé, introducendo un cambiamento notevole, perché sino ad ora gli unici soggetti giuridici presi in considerazione erano le persone fisiche, quelle giuridiche e lo Stato. A quest’ultimo viene affidato il compito di proteggere i diritti della Madre Terra (anche se, questa cosa del “soggetto giuridico” è stata da sempre la trappola che ha schiavizzato l’umanità -vedi la cosiddetta “sovranità individuale applicata“… quindi qui ci sarebbe da approfondire se la cosa dovesse rischiare di cadere nelle trame dei “cattivi”).

 

Ecco che secondo questi nuovi avvenimenti, sarà chiaro se la nostra generazione riuscirà ad accogliere queste nuove “vibrazioni”, solo se inizierà un nuovo percorso attraverso questi punti di vista già a partire dalla nostra società civile, o non riuscirà a connettersi se al contrario continuerà a comportarsi come gli ultimi automi di una società in estinzione.

Lo specchio del cambiamento lo possiamo sentire, o lo potremmo sentire presto nell’aria, solamente se dal 21 dicembre 2012 la maggior parte di noi ha cominciato a prendere “decisioni alternative”. Se invece di fare le solite automatiche azioni, come degli zombi persi in un labirinto di usanze e dogmi da rispettare, ha iniziato a prendere decisioni ispirate da un nuovo e consapevole stile di vita, senso di libertà e civiltà. Coglieremo lo spirito del tempo solo se avremo una presa di posizione così decisa nella sfera privata da consegnarne i frutti, col tempo e in larga scala, fino all’ultimo uomo vivo sulla terra. Un nuovo modo di “essere” che dalla famiglia si propaga alle comunità fino ai Comuni, passando per le Regioni fino alle Istituzioni Nazionali e quindi SovraNazionali.

Dal 21 dicembre ..fattori indicativi dell’evoluzione della nostra specie o al contrario della distopia, sarà l’espressione di “azioni” animate da una consapevolezza ben diversa da quella attuale.

Ecco che, se invece di brulicare dentro dei centri commerciali spendendo fino all’ultimo stipendio che ingenuamente ci siamo sudati per l’ultimo accessorio tecnologico fatto da Multinazionali che ci inoculano “bisogni” come vacche di allevamento, o per regali fatti con materiali tossici, inutili e ammalianti, iniziassimo invece a regalare “presenti” ecosolidali, oppure oggetti simbolici, più che costosi, fatti a mano dai nostri artigiani… allora, il mondo cambierebbe davvero. Se invece di regalare l’ultimo best seller del fantoccio di turno, iniziassimo a regalare libri che ci parlino del nostro potenziale personale (se proprio non c’interessa l’arte e la cultura), di psicologia quantistica che ci dimostra come l’uomo sia in grado di evolversi di pari passo con la natura che lo circonda… allora, la nostra coscienza potrebbe cambiare sul serio. E magari senza che tutti passeggino come formiche telecomandate in Chiesa (dove ci ricordiamo di andare solo due volte all’anno per “usanza”), dove si predica bene (?) ma si razzola anche con i profitti del traffico di armi e del porno (vedi le più disparate società possedute dalla Banca Vaticana..), ma iniziassero invece a onorare il proprio “Io“, la propria essenza, laddove risiede il Sacro… ecco, allora sì che avremmo avverato le profezie dei cicli cosmici. Specchio del cambiamento sarà il fatto che non avremo più bisogno di un Cristo da massacrare sul Golgota, sarà piuttosto la nostra presa di posizione rispetto ai valori finora usati solo come spauracchi per riempirci la bocca di belle parole, sarà la nostra propensione a tutelare il pianeta e i nostri figli, iniziando a boicottare le vecchie criminali èlite di potere ma pretendendone di nuove con programmi alternativi e non più corrotti dalla volontà di potere… sarà questo che decreterà la Fine di un Mondo e l’inizio di una nuova Era.

Insomma: se il mondo è sudicio, inizia a spazzare il tuo giardino di casa, il mondo rimarrà ancora sporco ma certamente sarà più pulito. Così il primo ne genererà due, che genererà 4, che farà 8, poi 16, fino ai 144 “salvati” decantati dalla tradizione cabalistica. Nel caso contrario, il degrado sarà solo questione di tempo, non di date.

In sostanza, l’inizio di una nuova civiltà, dopo la fine di questo “mondo” come lo consociamo oggi, avverrà se ci metteremo in discussione cambiando punto di vista sull’esistenza, mentre onoriamo questo nuovo stile di vita in comunione con la nascita della natura il giorno del Solstizio d’Inverno. Se davvero le nuove scoperte scientifiche riusciranno ad ampliare la nostra consapevolezza secondo uno sguardo comprendente l’intero ecosistema, fino a magnificare l’universo intero, è normale che nuovi stili di vita ecologici prenderanno il sopravvento, non serve certo Nostradamus per aspettarsi una siffatta impostazione evoluzionistica (..in quel caso). La scienza pian piano si avvicinerà sempre più alla realtà, e la rivelazione di essa gioco forza ci farà comprendere tante nuove cose, cose finora che abbiamo sbagliato, e cosa che invece sarà più giusto attuare.

 

Affinché tutti abbraccino questo nuovo corso c’è bisogno che ognuno di noi si conosca alla perfezione, perché se ciascuno conoscesse davvero bene sé stesso, allora conoscerebbe ogni “legge di natura”.

 

Un nuovo paradigma, ci sta aprendo la mente:

 

 LA SCOPERTA DELLA VERA NATURA DELLA REALTÀ

Dobbiamo innanzitutto capire che ogni cosa è fatta di energia. Affinché più elementi possano rimanere uniti è necessario che un’energia fondamentale ne assicuri la coesione, altrimenti si disperdono. Dunque, perché un essere sia vivo, occorre che vi sia da qualche parte un Campo specifico che mantenga unite tutte le cellule del suo corpo. Nel momento in cui il campo non è più connesso con lo stadio spazio-temporale, e quindi con la materia, con un corpo, allora, non vi è più alcuna coesione fra le particelle, e l’organismo si disgrega. È una legge che si osserva in tutti i campi: meccanico, astronomico, fisico, chimico, biologico, psicologico.

Quell’energia include il magnetismo (che a livello fisico infatti ci mantiene solidi, coesi). Un crescente corpus di prove oggi indica che il campo magnetico della Terra gioca un ruolo molto importante nel collegarci gli uni agli altri e anche al nostro stesso pianeta.

 

Così, la visione del mondo quantico contiene un assioma: dal Vuoto “nasce” il potenziale di ogni forma energetico-materalizzata esistente nell’InFinito.

Tutta l’architettura di questo Infinito Vuoto regge ogni cosa esistente nel Tutto.

Il Vuoto è, anche secondo D. Bohm, un “unicum” nel quale ogni energia esistente è collegata, perché da esso attivata e centromossa, quindi ogni energia è intercollegata con il Tutto attraverso questo “Vuoto Infinito“.

Da questo assioma possiamo anche derivare che ogni energia e/o particella atomica e/o subatomica e/o quantica ha un “Buco di Vuoto” (Buco neroWormhole) dal quale trae inFormAzione (“dati” per esistere, prendere forma ed agire all’InFinito quantistico). Questo “buco” è il “Vuoto quantomeccanico” di cui parla anche il fisico dr. M. Corbucci.

Non solo, esiste nell’Universo un ordine implicito che non vediamo e uno esplicito che è ciò che realmente vediamo; quest’ultimo è il risultato dell’interpretazione che il nostro cervello ci offre delle onde di interferenza che compongono l’universo. Questo vuol dire che così come un ologramma è il risultato di onde di interferenza che il nostro cervello interpreta come immagine tridimensionale, l’universo non sarebbe altro che l’interpretazione che il nostro cervello da di onde luminose.

I fisici del Fermilab hanno progettato un esperimento per sottoporre per la prima volta a controllo questa idea. Craig Hoigan e collaboratori hanno infatti costruito un interferometro olografico, o “olometro“, nel tentativo di rivelare il “rumore” intrinseco dello spaziotempo, che potrebbe rivelare la presenza di una frequenza massima possibile imposta dalla natura.

 

Ebbene, secondo la scienza l’ “UniVerso” è un Tutt’Uno energetico manifestato da Vibrazioni ..“Forza Debole” secondo la fisica ufficiale.

Tutta la creazione è una sinfonia di suoni, di vibrazioni (ossia frequenze che possono essere sonore, elettromagnetiche, ecc…), in cui le singole parti si inseriscono attratte dalla risonanza con i suoni simili.

I fisici quantistici si interrogano ora sulla stabilità della materia stessa e sono arrivati a concettualizzare che proprio le particelle elementari non sono altro che perturbazioni sulla superficie di un oceano d’energia senza fine“. Alcuni scienziati sono d’accordo nel definirla “Energia di punto Zero“, il risultato di quel Vuoto primordiale succitato. Si tratta dello stesso campo di energia creato dalle vibrazioni delle stringhe che lo compongono. Di fatto, il suono/vibrazione/energia può generare “forme” soniche, e strutturare la materia; dunque la materia è una forma sonica solidificata.

 

Tutto questo fece giungere già i Maya (e tutte le altre civiltà native della Terra, loro che potevano percepire i diversi stadi della realtà attraverso la meditazione trascendentale, con qualche aiutino dovuto alle sostanze allucinogene) ad una logica conclusione: l’armonizzazione della vita stessa avviene attraverso le giuste frequenze, e le possibilità di applicazione sono infinite; gli antichi ne conoscevano la formula e l’intenzione asserendo che «..Al principio era il verbo, quindi la parola, quindi il canto, quindi il suono che aleggiava sulle acque…». In effetti l’acqua è un conduttore grazie al quale anche la nostra energia sotto forma di corrente elettrica è alimentata. Grazie agli esperimenti sull’acqua del dot. Masaru Emoto oggi comprendiamo bene quanto l’armonia possa incidere sulla nostra esistenza e sulle nostre cellule… considerando che il nostro corpo è composto dal 72% di acqua.

Questo suggerisce che esiste un principio che ci orienta in una direzione “costruttiva”, una direzione/vibrazione precisa e matematicamente esatta se accordata al “suono sincronico aureo” che corrisponde alla frequenza degli 8Hz e dei suoni multipli. Essi si connettono precisamente con le 432Hz, ossia il suono del diapason secondo cui vibra il pianeta Terra. Così, noi tutti siamo completamente immersi nella frequenza dell’universo in ogni caratteristica manifestata, accordata con determinate frequenze che ne organizzano, mantengono e ristrutturano la manifestazione stessa.

Secondo le scienze misterosofiche uscire da quest’ordine cosmico perfettamente organizzato, con un’ “accordaturasbagliata, equivale a creare confusione nella nostra vita emozionale, nelle onde vibrazionali che ci permeano, in effetti, alla nostra società sembra essere accaduto qualcosa del genere, sembra ormai fuoriuscita dall’equilibrio universale. Per poter star bene ed essere allineati al suono, “Verbo” che tutto compenetra ed organizza, è necessario riaccordarci e riaccordare la nostra “musica” esistenziale alle frequenze auree dell’Energia del Punto Zero. Questo è il senso dell’Apocalisse cabalistica o delle profezie maya. E tutta questa roba farà il suo corso perché è tempo che accada… non sono altro che cicli cosmici ben calcolati, fino a prova contraria signori, la matematica non è un’opinione.

 

La “Fisica Vibrazionale” è la fisica eretica del futuro, che si occuperà di riunire la Fisica quantistica (micro-oscillazioni), la Teoria delle Supercorde (altrimenti detta “Teoria delle stringhe”, quelle dell’affannosa ricerca di una struttura dimostrabile, inesistente nella vita della Natura e del Cosmo) e la Teoria della relatività generale (grandi oscillazioni).

Ogni   cosa  deriva  da un’unica “fonte”, un’unica energia… la vibrazione universale: l’energia del Punto Zero. Questa matrice/fonte energetica ed “informante” del Cosmo è come una Grande Orchestra da cui tutto scaturisce, ciò che molti scienziati oggi chiamano il “brodo primordiale” da cui tutto si è generato: un brodo ribollente di quark e gluoni.

A questo punto è bene sottolineare che questa Matrice cosmica può anche essere intesa come un “Campo Purico”, queste due parole infatti danno bene l’idea della fonte/”brodo primordialedi tutte leinformazioniquantistiche insite ai processi naturali della Vita tout court. È una sorta di “generatorequantistico di informazioni essenziali: ossia una “funzione d’onda” che può realizzarsi secondo infinite possibilità, e che si manifestano attraverso le vibrazioni basilari del cosmo. Esse diventano le informazioni stesse che dettano le regole delcomportamentodi ognielementoche contraddistingue l’energia, da cui si crea appunto la realtà attraverso i diversi stadi vibrazionali. La diversità fisica di ciò che appare ai nostri sensi è solo un “aspetto” vibratorio situato su diverse frequenze (come fossero diversi strumenti..).

La differenza delle vibrazioni sia nella forma sia nel numero, genera tutto il visibile e l’invisibile. Ma siccome le differenze di vibrazioni degli elementi individuabili sono il prodotto  di  altre oscillazioni (come nel fenomeno delle armoniche superiori e inferiori di un singolo suono) il calcolo di tali elementi può essere solo statistico, indeterminabile, aleatorio, poiché tali elementi sono costantemente sottoposti a variabili di tempo-spazio negli infiniti universi, collegati tra loro da innumerabili effetti di risonanza (un oggetto vibra se investito da un flusso oscillatorio con caratteristiche analoghe, uguali o proporzionali).

Come nel fenomeno delle sovra e sottoarmoniche di un singolo suono (grandi masse) che sono illimitate, il mutare di ogni vibrazione genera un altro campo di interrelazione globale tra suoni sommatori e differenziali (energia quantistica) ed effetti d’eco (supersimmetria), nelle innumerevoli dimensioni spazio-temporali e di localizzazione delle frequenze (gravità).

A questo punto è bene ricordare sempre che tutto ciò scaturì da un’unica Luce/Suono acutissimo che, fin dal principio, generò, rallentando i suoi ritmi ondulatori, tutto il visibile e l’invisibile nelle infinite manifestazioni vibrazionali.

La teoria elettrodebole ufficiale, oggi, spiega molto bene i tipi di interazione tra l’elettromagnetismo e la forza nucleare debole, e considera la forza elettromagnetica e l’interazione debole come due aspetti di una medesima forza: l’interazione elettrodebole. Ad energie molto alte nell’Universo praticamente i due tipi di interazioni sono indistinguibili. Non solo, la “forza debole” proviene dalla Matrice della Vibrazione Universale (l’energia del Punto Zero), ed è indistinguibile dagli strumenti scientifici oggi a disposizione. Di fatto, si tratta dell’80% della cosiddettamateria oscura” –ciò che è al di là delle leggi fisiche finora conosciute- che “muove” tutte le energie cosmiche: è l’energia invisibile che ordina (e anima direbbero i metafisici..) il mondo visibile.

 

La Fisica Vibrazionale evidenzia pertanto le azioni e le interazioni delle frequenze polari e nucleari (senza polo o depolarizzate) e le associazioni simpatiche risultanti (effetti a catena dell’energia vibratoria: dalla luce al suono, dall’energia alla massa e viceversa).

Tali azioni polari (“attrattive”) o nucleari (“centrifughe”) sono la causa della massa e dell’energia apparenti, generate dall’ampiezza vibratoria, dalla velocità, dal numero e dalla periodicità oscillatoria.

 

LA REALTÀ È ENERGIA CHE SI TRASFORMA E MANIFESTA IN VOLONTÀ ED EMOZIONI NELL’ESSERE UMANO

Ebbene, moto uguale vibrazione, vibrazione uguale suono. Tutto è in espansione, qualsiasi forza energetica è costituita da particelle che si muovono secondo una certa lunghezza d’onda e una certa frequenza al secondo.

Nello specifico, nell’attraversare i diversi stati vibratori l’emanazione della Matrice quantica -cioè l’energia del Punto Zero/”brodo primordiale” da cui provengono le informazioni che ordinano il Tutto- si manifesta nella materia, e dunque sui processi degli esseri viventi, attraverso la stessa sostanziale vibrazione, che, nel caso dell’uomo appunto.., teoreticamente parlando può essere accostata al sentimento dellavolontà”, giacché dobbiamo innanzitutto considerare che ogni emozione è di fatto una particolare onda vibrazionale.

Infatti, le nostre più istintive intenzioni si traducono nell’emozione unita al pensiero (che da senso all’agire), e oggi i ricercatori hanno scoperto che le sensazioni, e dunque le emozioni, sono delle onde energetiche, sono esattamente delle vibrazioni che hanno ognuna una determinata frequenza a seconda di quale emozione stiamo considerando. Le emozioni sono ben connesse con i pensieri, anch’essi vibrazioni energetiche, vedi le onde cerebrali.

 

Tutto ciò che sentiamo, ogni nostra emozione, è una frequenza che si imprime olograficamente per essere riconosciuta dal nostro cervello come sostanza chimica, tutte queste sostanze chimiche sono sintetizzate dall’Ippotalamo, una sofisticata fabbrica dell’universo. In tale struttura del sistema nervoso centrale vengono assemblate le sostanze chimiche che danno vita alle emozioni che sperimentiamo: delle proteine chiamate neuropeptidi. Esse vengono selezionate tra numerose proteine per produrre gli stati emozionali. Esistono sostanze chimiche per la gioia e altre per la tristezza, per l’entusiasmo e per la paura, per la morte o per la Volontà!

 

L’uomo, divenuto “soggetto/ivo” si racconta delle “storie” su ciò che egli pensa sia il mondo (questo è il circolo vizioso della “mente”), e qualsiasi informazione che “processa” o che assorbe, è sempre interpretata in base all’esperienza che abbiamo avuto o alle emozioni che abbiamo provato. Il nostro concetto di realtà è fondamentalmente emozionale, tanto da far nascere il dilemma nel considerare se noi siamo le emozioni o le emozioni sono noi.

Le emozioni sono le sostanze chimiche necessarie a rafforzare neurologicamente un’esperienza. Ogni nostra valutazione dipende dall’esperienza precedente e dalle emozioni. Ogni cosa porta con se un peso emozionale. È questo ad essere interpretato dalla nostra mente; Einstein diceva che «non c’è nulla di buono o cattivo, è il pensiero che lo rende tale».

Nondimeno, se continuiamo a sperimentare ripetitivamente le stesse emozioni, senza aggiungere mai nulla, allora saremo sempre prigionieri dello stesso meccanismo mentale di stimolo-risposta. In questo modo si creano dei “modelli”, delle usanze e normative comportamentali ergo sociali, quindi istituzionali, vale a dire tutti quei processi culturali con i quali alla fine “leggiamo” ed interpretiamo la realtà.

 

Per questo motivo, al fine di controllare la felicità della nostra vita, sarà importante riconoscere la natura delle nostre emozioni e poi interpretarle in modo idoneo, cioè con consapevolezza, in modo da sentire l’energia pura di quell’emozione: ossia la sensazione… che riletta allo stato puro potremmo scoprire essere completamente antitetica alla Visione ufficiale del tempo, questo è un rischio che non dobbiamo aver timore di correre.

Poiché l’emozione è energia, se noi la sentiamo in modo consapevole, ricreeremo per risonanza onde celebrali della stessa frequenza, e dunque “punti di vista, “visioni” ed interpretazioni connesse con quella natura della realtà, che attraverso la sincronicità stessa del Campo Purico si manifesterà intorno a noi, giacché connessa con noi, come risposta alla chiamata delle nostre sensazioni e stile di vita.

Le antiche tradizioni iniziatiche, per riferirsi a questo concetto, usavano dire: “Sii te stesso“, “Senti la tua voce interiore“, “Segui la tua natura“… “Conosci Te stesso!” Il messaggio principale di ogni sapienza esoterica.

 

Alla base di ogni cosa che si prova, di ogni emozione, trasportata dal sentimento, c’è la Volontà: ossia la primaria onda energetica che corrisponde proprio alla primordiale forza motrice del cosmo (la sua “spinta evolutiva”), dunque di tutto il nostro universo e della Vita intera (compresa dunque la nostra).

Non a caso, infatti, la volontà di vivere è inconscia: non riguarda solo le creature dotate di coscienza ma riguarda tutto il mondo animato e inanimato; ed è unica perché si colloca al di là della categoria dello spazio -la divisibilità e la molteplicità comportano appunto lo spazio. La Volontà è la funzione d’onda che al nostro stadio materiale vibra della stessa frequenza della Matrice universale… è l’energia che detiene l’informazione basilare della Vita: ossia quello dell’evoluzione infinita.

La volontà, per agire, muovendosi.., e quindi per realizzare il suo fine, il suo “comportamento” allo stadio spazio-tempo-materiale, avanza per mezzo delle sensazioni, ossia uno “spettro di colori” da cui si caratterizza appunto l’esperienza dell’individuo. Le emozioni sono le ‘marce’ che la Volontà usa per guidare la macchina/corpo per le spinose e labirintiche vie della Vita. Ognuno di noi, per prima cosa, è l’energia stessa che si è soggettivizzata (lungo le “forme” dell’evoluzione), atto -o legge di natura- questo, che dà origine proprio ad una coscienza, ergo ognuno di noi. E così, nel caso dell’essere umano, questo spettro di “colori” che descrivono l’esperire sono proprio l’insieme frequenziale delle emozioni, gli strumenti della Volontà ..le sue emanazioni.

 

Abbiamo visto che moto uguale vibrazione, infatti il movimento è l’informazione essenziale dell’energia cosmica stessa, la sua primaria “qualità”, essa muovendosi crea l’evoluzione; nell’essere umano questomovimentoha luogo attraverso la vibrazione della volontà, che ci spinge in avanti… a vivere: l’emozione costruttiva più vitale. Infatti “emozione” (“e-mozione”) significa: “energia in movimento”. Essa è la fonte sostanziale che consente la comunicazione tra il nostro campo energetico e quello quantico della Matrice d’onda dell’universo -in seno all’evoluzione cosmica.

 

In parole povere le sensazioni (cioè onde energetiche) sono le vibrazioni che veicolano nell’essere umano le informazioni basilari della “vibrazione=volontà” in grado di esperire, per mezzo delle sensazioni stesse, l’influenza reciproca tra il mondo subatomico/quantico e quello del campo spazio-temporale della materia.

 

LA REALTÀ È SINCRONICA E PERMEA L’ATTIVITÀ CREATIVA DELLA NEUROBIOLOGIA UMANA

Sono sempre più numerosi gli studiosi, non solo filosofi e psicologi ma anche scienziati, che sostengono che la realtà è una nostra creazione, e che la creazione della realtà avviene prima di tutto nell’interiorità dell’individuo, in uno stato di coscienza più profondo di quello di cui siamo ordinariamente consapevoli.

– Il primo presupposto della creazione della realtà è l’esistenza di un campo che unisce tutti i fenomeni dell’universo, materiali e coscienziali, un campo di cui noi facciamo parte integrante e che ci collega ad ogni altro essere e fenomeno dell’universo, dal più piccolo al più grande. Le relazioni all’interno di questo campo non sono lineari o causali, ma sincroniche. Il che significa che una modifica in un punto del campo influenza istantaneamente il resto del campo, senza che intervengano intermediari materiali o meccanismi lineari di causa ed effetto.
Che ce ne rendiamo conto o no, è attraverso questo campo che noi creiamo la nostra realtà. In ogni istante della nostra vita noi interagiamo con il campo. Se impariamo ad interagire consapevolmente, impadronendoci dei meccanismi di funzionamento del campo, possiamo diventare i creatori consapevoli della nostra realtà.
– Il secondo presupposto è che il linguaggio che il campo comprende e a cui risponde è il linguaggio del cuore, cioè le emozioni. Naturalmente anche il pensiero è importante, ma se i nostri sentimenti sono in contrasto con i nostri pensieri, sono i primi a prevalere. Il campo recepisce le informazioni che vengono dal cuore e risponde ad esse istantaneamente.

 

Perciò, una cosa è ormai certa: non basta dire che sono i pensieri a co-creare le onde vibratorie in grado di influenzare la manifestazione dell’energia e della massa, perché essi sono innanzitutto “costruiti” più di ogni altra cosa dai “sistemi di credenzeche aggiungono informazioni di altra natura ai pensieri stessi, attuandoli nel senso comune dell’intersoggettività tra individui (che è proprio la condizione dell’esperire il quotidiano come viene prodotto dai membri di una società). Di fatto, i pensieri sono immersi in modo preminente, e a volte inquinati, dal ‘modo di essere’ peculiare dell’esistenza in quanto tale, quando cioè l’energia, dopo essersi soggettivizzata, entra nelle dinamiche intersoggettive.

Il pensiero quando è una credenza diventa una sorta di “precetto direttivo”, successivamente una “normasociale. È solo l’esperienzasentita” (percepita) elementare, vale a dire l’esperienza esperita in quanto “informazionepura -che di fatto genera l’emozione pura (da non confondere con la sua definizione logica blaterata ad esempio dal “Neopositivismo Logico”)- che può davvero essere ricollegata alla “sensazione” giusta per risalire fino alla “volontà”, dunque con l’essenza del Tutto (vale a dire risintonizzarsi con il “comandamento” originale, la Legge Unitaria di Natura: l’energia creatrice della Matrice).

Pertanto, solo quando sentiremo ‘battere il cuore’ di quella data emozione il mio Campo magnetico potrà influenzare l’onda vibratoria della manifestazione/realtà, perché solo quell’emozione è della stessa natura della realtà quantistica (la realtà è energia proprio come l’emozione, e l’energia si trasforma attraversando sempre diverse frequenze). Ecco perché è importante tenere a mente che la natura della realtà è profondamente legata alla nostra “volontà”.

 

La volontà è ciò che plasma la nostra consapevolezza in virtù della “vitale informazioneche rappresenta -ovvero la forza motrice del cosmo, ecco perché è la “conduttrice” di ciò che noi “osserviamo/interpretiamo” quando abbiamo delle esperienze pure, senza zavorre: quando cioè l’emozione è frutto della sensazione autentica, e non di risposte impulsive/meccaniche offerte dalle norme di senso comune.

Sappiamo, infatti, che la forza evolutiva cosmica interviene sempre nell’interpretazione quando l’energia stessa si è “soggettivizzata”, quando cioè diventa soggettiva, e quindi forma un “individuo”, noi stessi: il nostro … ergo il nostro “Io“.

 

Di fatto, gli scienziati affermano  che un altro presupposto importante per creare la realtà che desideriamo: è l’esistenza di una dimensione fuori dello spazio-tempo dove tutto è potenzialmente possibile. Alcuni esperti chiamano questa dimensione il “campo delle possibilità”, che altro non è che il mondo deiquanti” scoperto dalla fisica quantistica con il concetto scientifico, e di partenza, del Vuoto. In questo campo ogni cosa non solo è possibile ma esiste: esistono tutti i possibili futuri spazio-temporali individuali e collettivi. Questa idea potrebbe sembrare un’astrazione (o peggio un vaneggiamento o l’ultima cazzata della filosofia new age… in effetti è uno degli appigli sui quali quei ciarlatani cazzeggiano di più) ma invece corrisponde a quello che sostiene la fisica quantistica a proposito delle particelle subatomiche. In ogni istante una particella si trova contemporaneamente in tutti i suoi possibili stati di esistenza. Solo quando interviene un osservatore (ad esempio, attraverso degli strumenti di misura) la particella viene a trovarsi in uno stato determinato (si dice che la funzione d’onda della particella “collassa”) che esclude tutti gli altri. Abbiamo già spiegato questa ricerca scientifica, che rimane sempre lo snodo di tutto questo discorso.
Ad ogni modo, il campo contiene potenzialmente tutte le possibili realtà, e più avanti, solo una di queste realtà verrà manifestata concretamente nel nostro spazio-tempo. Ebbene, ciò che fa sì che il campo manifesti una data realtà piuttosto che un’altra, sono l’immaginazione e l’intenzione. Ossia, la “forma/vibrazione” quantistica e la volontà/frequenza che la trasporta e di cui si nutre!

 

IL RUOLO DELLE SENSAZIONI/EMOZIONI SUL MANIFESTARSI DELLA “NOSTRA” REALTÀ

Dunque, poiché la realtà è energia, solo la sensazione, che allo stesso modo è energia pura, può interagire con la natura energetica della Matrice (che poi nel nostro stadio –umano- si presenta sotto forma della “vibrazione volontà”).

La frequenza delle emozioni fa sempre risuonare una corrispondente onda cerebrale: un conforme ed equivalente ‘pensiero’!

Tuttavia, a causa dei delicati equilibri di frequenza, se carichiamo l’emozione con altri pensieri differenti… che magari abbiamo già immagazzinato, perché esperiti e ormai fatti propri, costrutti logici fatti da giudizi di valore, sistemi di credenze, ecc…, allora, a quel punto stiamo in effetti tramutando e snaturando l’informazionepura” di quella vibrazione/emozione, stiamo avanzando altre informazione alla volontà (sarebbe piuttosto da caricarla di “relazioni al valore”), gli stiamo cioè modificando frequenza nel momento stesso in cui perdiamo l’attenzione sulla sensazione originale, cosa questa che porterà alla realizzazione di qualsivoglia evento.., compresi però quelli opposti a ciò che noi volevamo! Converrete con me dunque, che è molto importante capire bene l’emozione che stiamo utilizzando nel “vestire” i nostri pensieri nel momento stesso in cui li stiamo pensando..

 

Quindi, per vivere una vita straordinaria dobbiamo pensare e sentire l’esistenza in un modo talmente intenso e profondo, da condizionare positivamente il sistema nervoso e le nostre abitudini, al punto da mantenere la concentrazione e il focus costanti su ciò che vogliamo. È così che si forma l’atteggiamento. Il tuo cervello è una meccanismo ausiliario ad altissima precisione in cui esiste una parte chiamata Sistema Reticolare Attivatore. Questa regione del cervello è preposta ad individuare le cose di cui ci accorgiamo, quelle che notiamo, quelle su cui siamo focalizzati. Essa è in grado di sentire le sensazioni più profonde.

Alcuni ricercatori della Sant’Anna di Pisa hanno creato una protesi di mano controllabile tramite interfacce neurali. Gli scienziati hanno scoperto che l’impulso elettrico che comanda il movimento della mano è già presente nella corteccia motoria alcuni millisecondi prima di muoverla. Questo significa che il soggetto non ha deciso di muovere la mano nel momento in cui l’ha mossa. E allora chi ha attivato l’impulso?  La mente inconscia!

Quasi tutte le nostre azioni vengono dettate dalla mente inconscia dov’è presente la maggior parte delle nostre decisioni recondite. In sostanza, ancor prima del movimento del pensiero, nell’inconscio esiste già l’informazione che contiene il fatto di riuscire o non riuscire a fare qualcosa. Queste informazioni sono le ‘marce’ usate dalla nostra Volontà, che è lo specchio esatto dell’evoluzione cosmica, per così dire. Stiamo parlando della Vita, nella sua accezione assoluta.

Pertanto, questa informazione si manifesta nella realtà, sovente attraverso sfuggenti sensazioni, anticipando persino il pensiero. Ecco che gli scienziati hanno scoperto che queste sensazioni filtrano prima di tutto attraverso il Campo Magnetico del nostro sistema cardiaco. Dopodiché proseguono sotto forma di determinate vibrazioni alla mercé del sistema cerebrale.

Per questa ragione è estremamente necessario decriptare tutte le decisioni condizionanti e distruttive che si sono innestate nell’inconscio. Siamo condizionati per le associazioni emozionali del nostro passato. Ciò significa che se in una data circostanza pensi di farcela, ma non ce la fai, con tutta probabilità inconsciamente sei ancora convinto del contrario.

 

Nello specifico: le attività elettromagnetiche che interagiscono con le onde vibrazionali dipendono da una rete biologica la cui efficienza dipende dalla qualità delle comunicazioni che corrono innanzitutto dalla rete tra: il cervello, il cuore e l’intestino. Esistono insomma dei i meccanismi fisiologici con i quali il cuore comunica col cervello, influenzando il processo informativo, le percezioni, le emozioni e la salute.

Attualmente la scienza dimostra che l’intestino si emoziona, soffre, gioisce. Insomma, l’intestino è “intelligente“. È una scoperta che darà anche una svolta ai metodi di cura. Ciò che la scienza ha battezzato come “secondo cervello” vive sì nel ventre di ciascuno di noi ma è una sorta di chiave che regola stress, ansia e tensione.
Ogni situazione che comporta una certa variazione di energia emotiva (aumento della frequenza cardiaca e della respirazione), ad esempio l’innamorarsi o il perdere un amore, il cercare lavoro o il perderlo, avere paura o coraggio, ecc. ecc… una parte importante del tubo digerente viene ad essere interessata: lo stomaco e/o la pancia; non a caso si mangia di più o di meno anche a seconda del tipo di persona.

Fin dall’antichità si afferma che la pancia è la sede delle emozioni e dell’ inconscio; ma per potere avere queste funzioni occorre che la pancia abbia un “cervello” che possa elaborare i dati autonomamente da quello superiore (dal sistema cerebrale): recenti scoperte (studi di neuro-gastroenterologia) hanno confermato che il cervello enterico esiste eccome, e che esso funziona autonomamente da quello superiore; i naturisti lo sanno molto bene, infatti non esiste malato che non venga curato iniziando dall’apparato digerente, la medicina ufficiale non lo considera neppure ..nelle sue “terapie” sintomatiche! Come sempre più spesso succede, la medicina naturale e popolare, non solo non ha torto, ma addirittura viene sempre più confortata dalle ricerche e scoperte della scienza contemporanea. I due cervelli, il cranico e l’enterico (plesso mienterico e submucosale), sono connessi dal nervo vago.

Non solo, il cervello di sotto è in grado di memorizzare le ansie, le emozioni e di elaborarle con quelle già memorizzate nell’inconscio in precedenza e di fornire quindi le variazioni di livello delle funzioni adatte dell’apparato intestinale e quindi dell’intero sistema bio-cibernetico.

Il secondo cervello (il cervello enterico) secerne delle sostanze psicoattive (oppiacei, antidolorifici, calmanti…) che influenzano gli stati d’animo. Per molto tempo si è pensato che il cervello di sopra (nella testa) avesse la predominanza e/o superiorità in tutte le funzioni vitali, ma da quando sono state fatte le scoperte che tutta la parete, la mucosa intestinale è cosparsa di neuroni legati alle funzioni vitali dell’apparato stesso, si è compreso che vi è una totale integrazione dei due cervelli, distanti e separati, ma operanti in sintonia ed integrazione per le funzioni vitali dell’essere stesso (e lo sono in connessione anche con il cervello del Cuore, come abbiamo già accennato). Ancora una volta la natura ci insegna che non esiste un elemento che predomina, ma esiste solo l’equilibrio.

Di sicuro è il cervello di sopra nella testa che raccoglie i dati, li elabora suscitato dalle emozioni governate dalle frequenze cardiache, ma è la pancia che riferendo la suaversione“, prepara un profilo emotivo sul quale vanno ad impiantarsi proprio quelle attività del cervello superiore. A questo punto, ciò che infine riuscirà ad equilibrare tutta questa energia in connessione con il Campo Purico, fino al Vuoto quantomeccanico… fino alla Matrice cosmica, sarà il terzo cervello, quello proprio del Sistema Cardiaco. È il cuore che di fatto elabora i sentimenti su cui pancia e cervello andranno a comunicare in modo sincronico con la vibrazione primordiale dell’esistenza cosmica.

Tra i primi moderni ricercatori sulla psicofisiologia che hanno esaminato le “conversazionitra cuore e cervello, ci sono John e Beatrice Lacey.

Durante 20 anni di ricerca, negli anni ’60 e ’70, hanno osservato che il cuore comunica col cervello in un modo che influenza significativamente come noi percepiamo e reagiamo al mondo. Numerosi esperimenti hanno ora dimostrato che i messaggi che il cuore manda al cervello influenzano le nostre percezioni, i processi mentali, gli stati emotivi e le prestazioni in modi profondi. Le ultime ricerche suggeriscono che il cuore comunica informazioni relative allo stato emozionale (come riflesso dagli schemi nella variabilità della frequenza cardiaca) al centro cardiaco dello stelo cerebrale (medulla) che a sua volta porta al nucleo intralaminare del talamo e dell’ amigdala.

È per questo motivo che si dice: “Mettici il cuore!“, è lui che fa la differenza, anche quando si gioca una partita, nello sport non è sempre il talento (la tecnica… che rimanda alla logica razionale della mente) a far prevalere… ma è il cuore! Il cuore può improvvisamente creare e trasmettere più forza fisica di quanta ne abbiamo, come è capitato in alcune sbalorditive azioni compiute da uomini in casi di pericolo.

Quando viene concepito un bambino.. il cuore inizia a battere prima ancora che il cervello sia formato.

Questo apparente paradosso ha portato i medici a chiedersi da dove provenga l’ “intelligenza” necessaria ad avviare e regolare il battito cardiaco. Gli scienziati di Boulder Creek, in California, collegato all’Università di Stanford, hanno scoperto che il cuore ha una sorta di proprio cervello, un autentico cervello con vere e proprie cellule cerebrali. È molto piccolo, ha soltanto circa quarantamila cellule, ma è un cervello e ovviamente è tutto ciò di cui il cuore ha bisogno.

 

Non finisce qui. Se in una stanza hai 7 diapason di cui due tarati sulla stessa frequenza mentre gli altri su frequenze diverse, ti accorgerai che se ne fai risuonare uno dei due uguali, anche l’altro comincerà a vibrare. Questo particolare effetto comunicativo si chiama: Risonanza. Tutto è energia e l’energia si misura in frequenze. Ogni pensiero, ogni cosa, ogni emozione, come abbiamo visto, ha una determinata e precisa frequenza.  Tutta la realtà è divisa in frequenze. Tutte le frequenze coesistono simultaneamente nello stesso spazio/tempo.

Se quindi desideri una cosa e vuoi ottenerla, devi sintonizzarti su quella precisa frequenza, ossia sull’emozione che quella cosa dovrà procurarti (ad esempio dovremmo concentrarci a sentire dentro di se un sentimento di felicità se si desidera e quindi siamo intenzionati, e dunque vogliamo, trovare l’amore della nostra vita). L’Osservatore riceve tutte le frequenze ed è quindi l’unico in grado di sintonizzarsi su specifiche frequenze. L’Osservatore può focalizzarsi, dispiegare e ripiegare la materia collassandola in base alle frequenze su cui è sintonizzato. Noi siamo come dei diapason che vibrano in base alle frequenze delle nostre intenzioni che attirano e fanno vibrare, sulle medesime frequenze, altri diapason che sono in risonanza nell’universo. Tutto già coesiste, quindi basta sintonizzarsi e rimanere sintonizzati su quelle frequenze.

L’energia della Volontà (che abbiamo già spiegato essere l’emanazione della Matrice Cosmica al nostro stadio dimensionale), genera un’intenzione, per la scienza si tratta di elettromagnetismoè l’energia elettromagnetica, ed è la combinazione di pensiero ed emozione.

L’elettromagnetismo ha due componenti: il pensiero è la componente elettrica, il sentire è la componente magnetica. Per questo esiste il sentimento di attrazione (amore) e repulsione (paura/odio) e questo è il magnetismo. L’intenzione però ha anche una carica elettrica, un’esperire che si autoprogramma mentalmente. Le due energie vanno accoppiate, al loro stato puro. Quando mettiamo insieme il pensiero intenzionale con l’emozione, guidati dalla sensazione, accade che la carica elettromagnetica collassa –manifesta– quell’esperienza intenzionale. Questo è il modo in cui si crea la realtà.

 

> Un frequente impasse in questo senso, sta nel capire l’importanza con cui pensiero ed emozione si collegano vicendevolmente.

Quando si dice che bisogna prima “sentire” le emozioni se vogliamo davvero ben canalizzare i pensieri che creano la realtà, significa che dobbiamo “sentirli” nella serenità di coscienza più completa, esserne perfettamente consapevoli, questo atteggiamento svelerà la sensazione pura, ossia l’informazione autentica, ciò che ci svelerà la sua natura, che ce la presenterà per quello che è: in questo modo siamo tra l’altro in grado di capire se quell’informazione ci porterà qualcosa di buono oppure no! Mi spiego.

Di fronte ad alcune situazioni difficili spesso l’uomo agisce impulsivamente… facendo però cazzate su cazzate. Ma come? Voi direte… non si era appena detto che bisogna sempre seguire le nostre emozioni? Certo. È quello che cercavo di spiegare poche righe sopra. Ma è qui che entra in gioco l’importanza del pensiero… e il suo impasse.

Agire d’impulso significa agire a livello meccanico, agire cioè secondo la prima regola di comportamento immediatamente disponibile. Le prime regole di comportamento disponibili sono proprio quelle che abbiamo in archivio nel nostro cervello, e quasi sempre si tratta proprio di tutte quelle “norme sociali”, “giudizi di valore” e senso comune che costituiscono la ragnatela della mente (che ci condiziona). Ovviamente in molti casi le esperienze archiviate sono utilissime alla nostra sopravvivenza, ma sarebbe bene tenere a mente in quale stadio evolutivo in quel caso ci troviamo.

Il problema è che quando si è impulsivi si agisce sotto un “influsso” a dir poco esagitato come ben sappiamo tutti per esperienza, e non siamo lucidi nel ragionare, siamo in verità alla mercé dei ‘processi’ funzionali della mente. Invece, buona regola sarebbe usare quell’impulso non prima di averlo compreso per l’emozione che rappresenta veramente. E la cosa necessita di una certa serenità d’animo. Bisogna essere preparati a pescare nell’archivio giusto, ad esempio non in quello pieno di norme costrittive, ma usare invece quello donatoci dall’esperienza della sensazione pura che stiamo provando. Cioè dovremmo mantenere quell’impulso connesso con l’emozione che, per mezzo della sensazione, sarà in grado di connettersi una volta per tutte con la nostra volontà. Essa allora ci spingerà ad agire, ma stavolta ad agire in modo costruttivo. Per fare questo, servono, infatti, i pensieri giusti, ossia la ragione. Non le “costruzioni mentali razionali”, ma la ragione… è diverso amici.

Imparato a fare questo, un giorno agiremo anche d’istinto, sì d’impulso, ma secondo il flusso cosmico delle leggi di natura… che sono costruttive, evolutive, e quindi adeguate ai nostri desideri (più avanti spiegheremo il senso di questa affermazione).

 

> Nondimeno l’altro parallelo impasse, ma opposto all’impulsività, è quello di lasciarsi andare ad un lungo scervellamento trasbordante di razionalità, una deriva di ragionamenti logici con il delirante e illusorio scopo di trovare la perfetta via d’uscita… (da cosa poi?). Un’egocentrica pippa mentale insomma.

In sostanza siamo di nuovo nel pieno della ragnatela della mente, che della razionalità logica si ciba. Saremmo perciò di fronte ad una serie di grovigli razionali talmente fumosi da farci ancora una volta perdere l’attenzione sulla cosa più importante, cioè sull’informazione costruttiva che sta alla base di quell’esperienza: comunicata dall’emozione pura! Quella per cui la sensazione ci attrae, facendoci sentire felici…

 

In sostanza, di fronte ad una situazione difficoltosa dobbiamo innanzitutto placare l’impulso, dobbiamo più di ogni altra cosa concentrare l’attenzione e cercare di riconoscere quell’emozione.

A quel punto, inevitabilmente, l’emozione rivelerà se stessa, in pratica saremo in grado di percepire la vera natura della sensazione che stiamo provando, e sarà proprio quella frequenza a possedere l’informazione quantistica di cui abbiamo bisogno: sarà quella sensazione cioè a schiarirci le idee su come stanno davvero le cose, è come un’intuizione, un’epifania, chiamatela un po’ come vi pare… ma in questo modo avrete tutti gli strumenti per capire meglio la situazione che state vivendo. Infatti una volta raggiunta la consapevolezza di ciò che rappresenta per noi quella sensazione, potremmo in questo senso canalizzare, attraverso la ragione, i pensieri più adatti per ottenere la risoluzione del problema… per poter finalmente godere di quel momento.

Solo dopo esser riusciti ad imparare a riconoscere le nostre vere sensazioni potremmo casomai iniziare ad agire direttamente d’istinto/intuito! Senza pensarci troppo, faremo la cosa giusta! L’istinto non ci tradirà! (Sebbene non lo faccia neanche quando non gli si da attenzione, siamo noi infatti che contaminiamo le risposte).

 

L’unica cosa reale è l’esperienza. Le onde celebrali si attivano sia che pensiamo ad una bella donna sia se la tocchiamo/vediamo con i nostri organi di senso, perciò il cervello non fa differenza. È l’emozione l’unica cosa vera… Per questo motivo il vero segreto è quello di operare sotto l’influenza delle emozioni pure… al fine di ricercare e sentire con chiarezza la sensazione che stiamo provando.

Questa azione di concentrazione, per focalizzarci sulla sensazione, serve perché, come abbiamo detto, esiste un trabocchetto quando si ha a che fare con le emozioni: ogni emozione vibra di una frequenza diversa, ce ne sono alcune che fanno vibrare il nostro campo magnetico in modo salutare, altre che lo fanno vibrare in modo dannoso. Allora, poiché la nostra vera volontà è subconscia, vibra cioè in stati di coscienza più profondi, se non ci accertiamo bene della natura delle nostre sensazioni, se non le ascoltiamo bene per poi riconoscere al meglio le emozioni generate, quando stiamodesiderando qualcosa”… rischiamo di mettere in moto frequenze che manifesteranno tutto meno quello che vogliamo davvero! Anzi, non facciamo altro che attaccarci da soli a colpi di emozioni negative, frequenze che possono indurre i nostri organi a vibrare in modo dannoso e nocivo.

 

Gli scienziati hanno scoperto che il campo magnetico del cuore risponde alla qualità delle emozioni e sentimenti che generiamo nella nostra vita. Proprio come il legame intuitivo fra i sentimenti e il corpo sembra indicare, anche le emozioni positive aumentano l’equilibrio ormonale fisico e il ritmo cardiaco, oltre alla lucidità mentale e alla produttività.

Altrettanto intuitivamente, gli studi dimostrano che le emozioni negative possono arrivare a influenzare fino a millequattrocento cambiamenti biochimici nell’organismo, che includono squilibrio ormonale, frequenza caotica cardiaca, “oscuritàmentale e bassi livelli di rendimento.

È stato anche rilevato che le chiare modalità ritmiche nella variabilità della cadenza del battito cardiaco sono distintamente alterate/modificate dall’esperienza di differenti emozioni (emo-azioni = movimento del sangue).

Questi cambiamenti derivanti dalle emozioni, nelle onde elettromagnetiche, fanno variare la frequenza del battito, la pressione sanguigna e quella sonora prodotta dall’attività del ritmo cardiaco, sono anche percepiti da ogni cellula del corpo ad ulteriore supporto del ruolo del cuore quale globale e interno segnale di sincronizzazione fisiologica di ogni organo e sistema (..con i ritmi del cuore appunto).

 

Un’altra importante scoperta fatta dagli scienziati è che determinati strati dell’atmosfera terrestre, oltre alla Terra stessa, generano ciò che oggi viene definita una “sinfonia” di frequenze (comprese fra 0,01 e 300 hertz –vedi anche la Risonanza di Shumann), alcune delle quali si sovrappongono alle stesse frequenze create dal cuore mentre comunica col cervello. È proprio questo rapporto apparentemente antico e quasi olistico fra il cuore umano e l’energia che rende possibile la vita sulla terra ad aver generato nuove teorie scientifiche e gli studi che la stanno esplorando. Di fatto, il rapporto fra il cuore umano e il campo magnetico terrestre indica anche che un’intensa emozione collettiva esercita un impatto misurabile sul campo geomagnetico della Terra.

 

Prima però di vedere come l’uomo possa utilizzare questa “fisica” per realizzare lo sviluppo “potenziale” della propria Vita, bisogna avere ancor più chiaro come sono composte le leggi di natura della nostra realtà, e dunque di tutti noi.., lo spiegheremo nel prossimo “capitolo”.

Fatale

 

 

Fonti:

Niels Bohr, Alain Aspect, James Jeans, Costa de Beauregard, Eddington A.S., Amaury De Riencourt, Trinh Xhuan Thuan, Eugene Wigner, Deborin Abram, Roger Sperry, John Carew Eccles, Eric Nestler, John Hagelin, Gregory Bateson, Roger Penrose, James Jeans, Jacob Needleman, Vittorio Marchi.

G. Gamow (“Trent’anni che sconvolsero la fisica” –Zanichelli), E. Newth (“Breve storia della scienza” –Salani Editore), R. Gerber (“Medicina vibrazionale” –Lampis), C. G. Jung (“La Sincronicità” –Bollati Boringhieri), F. di Trocchio (“Le bugie della scienza” –Oscar Saggi Mondadori), B. Hoffmann (“Albert Einstein creatore e ribelle” –Tascabili Bompiani), F. Coppola (“Il segreto dell’universo” –Istituto Scientia), F. Capra (“Il Tao della fisica” –Adelphi).

– Neurobiologia delle emozioni: Jaak Panksepp, Joseph LeDoux, Antonio Damasio.

 

– “Mettici il Cuore! (Vol. II)

– “Mettici il Cuore! (Vol. III)

– “Mettici il Cuore! (Vol. IV)

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Per chi continua a proclamarsi realista e razionale, come unica via oggettiva per spiegare il mondo, suggeriamo di dare un’occhiata a questi due primi video che evidenziano come il “punto di vista” della mente, dunque l’oggettività empirica, possa rivelarsi un’illusione alterata dalla relatività fisiologica dei nostri sensi..

 

A questo punto, non fate caso alle derive e alla solita solfa new age (e soprattutto alla sua relativa tendenziosità..) di alcuni dei video qui sotto selezionati (usati solo perché “traduzioni” più comprensibili, in certi casi, di asserti e teorie scientifiche); si tratta in realtà di trasposizioni interessanti sulle Leggi di Natura che ci hanno “messo al mondo”:

 

Importanza di un Paradigma Olistico

Il modello non è la realtà

La vera realtà

Entanglement e l’Unione della realtà

Funzione d’onda e dualità onda-particella (co-creatori di realtà)

Cimatica: frequenza, suono e Dna

La Natura Olografica Della Realtà

Teoria dell’Universo Olografico

Questa non è filosofia o metafisica… è scienza. Le correlazioni del Dna con il cosmo.

Teoria Armonica

http://youtu.be/hfPVhdFIJ8w

 

Fenomeno della risonanza

La “coerenza” del sistema cardiaco: l’intelligenza del cuore

Il campo energetico del cuore

“Coerenza” emotiva e co-creazione della realtà

Video su “pensieri” ed “emozioni”.

Oltre il genoma – Che cos’è l’epigenetica

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21 Comments

  • uki ci aveva avvertito fin dal principio sulla storia della profezia maya.
    e questo articolo è molto più utile di tutte le cavolate che sono in rete! complimenti

  • ecco perchè questa cosa del pensiero positivo non mi tornava, mancava l'ingrediente segreto… il controllo delle emozioni! grazie ukiii!!!!
    dajeee!!!!

  • come usare le emozioni e i pensieri giusti. ma questo è davvero una figata per chi crede nella legge di attrazione. questa è la chiave giusta!

  • quindi la differenza la fa il campo magnetico del cuore, e non i pensieri positivi!!! machecacchio allora però! potevano dirlo prima.
    grazie uki
    fatale sei un grande!

  • il nostro elettromagnetismo parte dal campo magnetico del cuore per interagire col magnetismo terrestre. concetti spiegati benissimo, per capire finalmente come funziona il mondo, ma soprattutto noi stessi. articolo interessantissimo. fatale sempre mitico!

  • in effetti tanto parlare di pensieri ma pochi ci hanno spiegato l'importanza delle emozioni, le vere responsabili del collasso della funzione d'onda secondo la nostra vera intenzione, o volontà come direbbe fatale…ma anche shopenauer, e non solo.
    grazie uki

  • in questi casi è sempre difficile individuare la speculazione filosofica dalla scientificità autentica, ma siccome tutto è soggettivo ed orientato, forse davvero mai come questa volta le nuove scoperte scientifiche hanno bisogno di una siffatta e innovativa "chiave di lettura". insomma, non sono ancora del tutto convinto ma questo articolo mi ha certamente lasciato da pensare.

  • tutto questo è il segno che questo balzo quantico è davvero partito… per portarci in una nuova era.
    articolo magnifico. non vedo l'ora di leggere il seguito

  • splendido ed interessante articolo. anche io sono uno scettico. xò, l'introduzione di questo articolo non lascia via di scampo. la giustificazione/spiegazione della nascita di questo nuovo paradigma è ben argomentata.
    la spiegazione sulla "storia" delle profezie, è forse una delle cose più sensate lette finora.
    la descrizione della realtà e del mondo quantistico rispecchia le ultime teorie scientifiche. anzi, è resa chiara e brillante da chi ha scritto l'articolo, con alcune sue creazioni linguistiche ma sempre nel seminato.
    La correlazione tra energia ed emozione è il nocciolo del discorso. finalmente si è capito il vero senso di tutte queste nuove teorie…. bè forse, qui ci sono alcune iperbole a tema… ma ci possono stare nei limiti dei fatti.
    complimenti

  • Gran bella lettura…lunga ed interessante…ovviamente per chi ha interesse a capire…o almeno a cercare di capire i cambiamenti in corso…

  • questa è un’introduzione affascinante, poi la seconda e terza parte sono quelle più interessanti a livello scientifico, davvero illuminanti! invece la ultima quarta parte e spettacolare! c’è tutto il necessario per poter diventare consapevoli co-creatori del nostro futuro.
    davvero grazie a fatale….. uno speciale di incommensurabile valore

  • si potevano ricavare almeno 5 post da quest’unico post. Alla fine, ho rinunciato, in quanto ero sul web per leggere sul web, non per leggere libri :/

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