Marijuana: il ritorno con furore!

In medicina è miracolosa. In commercio è redditizia oltre ogni modo. Tutti la vogliono, tutti ci marciano..

Non vogliamo certo qui parlare dello sballo con la “maria” (anche se oggi in Italia se ne può fare uso in compagnia…), ma vogliamo piuttosto divulgare l’importanza fondamentale che questa pianta sta oggi assumendo per la lotta contro il cancro, la sclerosi multipla, l’epilessia, ecc… Vi rimando a questo nostro post –clicca qui– per meglio capire come l’azione olistica di questa pianta sul nostro organismo sia in grado di riequilibrare tutto il nostro sistema immunitario e combattere tra le più gravi patologie dei nostri tempi, oltre a svelarvi gli infiniti usi che se ne possono fare in diversi settori, implicazioni queste da sempre boicottate dalle lobby petrolifere e dalla Big Pharma… contro una pianta facile da coltivare in qualsiasi latitudine con solo un po’ d’acqua e sole. Fino agli anni ’40 la Canapa era una normale realtà, anche in Italia, poi sparì sotto i colpi del proibizionismo, oggi, sembra che i tempi siano maturi per un suo ritorno!

 

 

Un annetto fa, avevamo già scritto su questo blog, o questa webzine, ma? non l’ho mai capito cosa siamo.., che chi possedeva una piantina di cannabis sul terrazzo di casa non avrebbe più avuto problemi con la legge. Lo stabilì infatti la Cassazione secondo la quale la coltivazione di una sola pianta di marijuana «non è idonea a porre in pericolo il bene della salute pubblica o della sicurezza pubblica». Alé! Era solo l’inizio.

Di fatto dal mese scorso, perfino il “consumo di gruppo” di sostanze stupefacenti non è più reato. È quanto è stato stabilito dalla Cassazione, che ha respinto il ricorso della parte civile contro una sentenza del Gup di Avellino, che il 28 giugno 2011 aveva dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di un uomo «perché il fatto non sussiste». E arialé!

A questo punto, la cosa davvero auspicabile sarebbe che in un futuro prossimo si arrivi alla liberalizzazione della cannabis se non altro ad uso terapeutico, e non solo alla vera e propria legalizzazione delle droghe leggere (che sarebbe sempre gradita, ma capisco che ci vorrebbe un miracolo che passi dal Vaticano fino ai moralisti bigotti della nostra casta). Spero che almeno un giorno si arrivi alla loro depenalizzazione, in modo da evitare l’unico effetto avuto dalla “legge Fini-Giovanardi“, e cioè: nessun calo del consumo di droghe -l’Italia è al primo posto in Europa per il consumo di cannabis (dati dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenzeEMCDDA) e i carceri sono stracolmi di persone dalla faccia rilassata finite al “fresco” per semplice detenzione.

Ebbene, la cosa che oggi è più interessante rivelare è proprio la continua e sostanziale marcia di “apertura” nei confronti di questa pianta in tutto il mondo, oltre che in Italia, appunto. Ma vediamolo questo resto del mondo, tanto per farci un’idea di come noi al solito siamo i soliti antiquati.

 

Oltre alla mitica Amsterdam, dove recentemente si è deciso di non chiudere più i Coffe Shop -a seguito di un inasprimento delle leggi… evidentemente hanno iniziato ad usare quelle pesanti di droghe, tanto da rincoglionirsi davvero- la legalizzazione di piccole dosi di marijuana si è ormai aperta in qualche maniera, ognuna secondo modalità e normative diverse (dai fini terapeutici a quelli commerciali); in Colorado e Washington, dove la legalizzazione della marijuana è stata aperta perfino ad uso ricreativo, passando per alcuni stati dell’Australia, Argentina, Cipro, Cile, Ecuador, Messico, Uruguay, Perù e Bangladesh.

Vicini a noi è arrivata l’ “apertura” della Svizzera, dal 1° gennaio 2012 infatti i cantoni Vaud, Neuchâtel, Ginevra e Friburgo hanno permesso la crescita e la coltivazione fino a 4 piante di cannabis per persona, nel tentativo di frenare lo spaccio illegale di droghe per strada.

La Spagna inoltre ha depenalizzato il possesso (e si può coltivare in casa per uso personale) ma fumare marijuana in pubblico non è concesso. Non vengono però perseguiti i fumatori all’interno dei club privati tipo i coffee shop, mentre il Portogallo consente il possesso di cannabis, ma non la vendita. Ad ogni modo, il Portogallo è il Paese più liberale d’Europa sul fronte delle droghe: a undici anni dall’approvazione di una legge che ha depenalizzato l’acquisto, il possesso e il consumo di tutte le droghe, il Portogallo continua ad essere portato come esempio negli studi sulla depenalizzazione e sulla legalizzazione delle droghe.

È di qualche mese fa la notizia che anche il Governo francese stia aprendo seriamente il dibattito sulla legalizzazione della marijuana per contrastare il traffico illecito, dal momento che anche i galletti transalpini come gli italiani sono al primo posto in classifica come grandi fattoni d’Europa!

 

Insomma, ecco i primi passi verso un ripensamento generale da parte degli Stati delle politiche di contrasto alle droghe. Cosa questa auspicata perfino dall’Onu e dalla Global Commission on Drug Policy… e qui la cosa mi puzza non poco, non vi pare strano? Questi Enti hanno infatti fatto notare come la guerra alla droga abbia fallito e che un nuovo modello di contrasto al traffico e al consumo di stupefacenti è ormai necessario… e qui non è che ci voleva una scienza per capirlo eh.. Mi viene da pensare semmai, che il mercato illegale della marijuana è oramai divenuto una affare abnorme, è sfuggito al controllo anche dei possibili sodalizi (?) che lo Stato o le lobby multinazionali possono avere in qualche modo con i trafficanti e con le mafie: la cosa è diventata più grande di loro, e stavolta vogliono magari servirsene, prendersi tutta la torta (?)… sempre mafia permettendo. Ecco dunque che il Colorado e lo Stato di Washington decidono, come abbiamo detto, di legalizzare la marijuana -pur in aperto conflitto con la legislazione federale- addirittura per fini ricreativi (a suon di referendum popolare..), e altri diciotto Stati statunitensi l’hanno invece resa legale per scopi terapeutici.

 

Per la cronaca: il primato della repressione spetta all’Arabia Saudita che prevede la pena di morte per chi viene trovato in possesso di qualsiasi droga, marijuana compresa… un posto dove non potrei vivere.

 

In sostanza, la marijuana rimane la droga più diffusa con oltre l’8% della popolazione adulta che ne fa un uso regolare in Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti e Canada (secondo il “World Drug Report 2012“), un 8% che si discosta vivamente da quell’insospettabile percentuale che invece fa uso ad esempio di cocaina, i cui effetti, invece, sembra di vedere nelle schizzofreniche psicomanie dei ricchi e potenti che ci governano!

 

In conclusione, cos’è che sta portando le èlite di potere ad “aprirsi” verso questa pianta miracolosa? È certo che in questi tempi in cui il sistema capitalistico-finanziario mondiale sta collassando su se stesso, sputtanando denaro e mettendo in crisi quasi tutti i Paesi del mondo, c’è bisogno di un “pianoB“… persino soffiandolo alla mafia organizzata, che intanto zitta zitta continua invece a fasi gli “affari” propri.

Perciò amici, io credo non sia da sottovalutare il fattore economico di questo business, perché la legalizzazione delle droghe leggere porterebbe, secondo ad esempio le stime italiane, fino a 5 miliardi di euro l’anno!!! Questo vuol dire che quei farabutti avrebbero tra l’altro potuto salvare il Monte dei Paschi di Siena esattamente con quegli introiti statali.., senza rompere il cazzo a noi con l’Imu (costataci 4 miliardi). Saremmo stati tutti più “fatti” e contenti! Senza contare poi che quei miliardi li avremmo tolti alle mafie (che al momento hanno l’esclusiva..).

Non dimentichiamoci che il recente via libera a Washington e in Colorado potrebbe portare un guadagno di mezzo miliardo l’anno, cifra che potrebbe salire a 13,7 miliardi se lo sdoganamento degli stupefacenti si estendesse al tutto il resto del Paese.

 

Vi voglio lasciare con alcuni dati:

Il valore del mercato globale della marijuana è stimato in 130 miliardi di dollari!!!

I consumatori di cannabis (compresi i saltuari) sono il 4% della popolazione del pianeta, 75 milioni nella sola Europa Unita (in generale in Europa le vendite al dettaglio eccedono i 25 miliardi di dollari, circa un quinto del volume d’affari globale).

Stiamo parlando di 175 milioni di consumatori in tutto il mondo… insomma, un fottio di gente!

Negli Stati Uniti il fatturato solo di cannabis e derivati è di oltre 70 miliardi di dollari. Soldi alla faccia nostra in tasca ai trafficanti. L’alimento base in America è il mais, che poveretto fattura appena 20 miliardi di dollari… gli americani si drogano più che mangiare! Se al “businesse” della Mafia e dei trafficanti ci aggiungete pure le altre droghe sintetiche, la prostituzione, il traffico di armi e di persone… ecco spiegate le loro ville costruite sulle tombe che si lasciano alle spalle.

Secondo alcune stime (in particolare della Confesercenti), la Mafia -quindi solo quella italiana- fattura la bellezza di 130 miliardi di euro l’anno. Questa gente guadagna come il PIL di non pochi Paesi nel mondo…

 

Pertanto, la Marijuana non va divulgata come una droga, ma come ciò che potrebbe essere la “spada di Damocle” della Mafia e un elisir di benessere per l’umanità, se usata a scopi terapeutici, ma vabbè mi fermo qui, altrimenti qualcuno inizia a darmi del complottista oppure dell’antiproibizionista figlio dei fiori… ..o della Natura? Sempre se prima non mi troviate morto stecchito in strada per un’overdose di marijuana. Si lo so, sarebbe una cazzata perché quei…

 

Fatale

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