Maledetti Cantautori: il racconto di grandi artisti tra performance narrative e musica rievocativa

Una progetto incentrato su artisti dalla vita difficile e dall'incredibile produzione artistica, che si snoda su un binomio in sequenza di racconto/brano. Racconti narrati da Nicholas Ciuferri velati di immaginazione e storie esistenziali, con The Niro a interpretare brani di Elliott Smith, Nick Drake, Jeff Buckley, Chris Cornell, Tom Yorke, Nine Inch Nails e non solo!

Teatro, narrazione e musica. Qualcosa che funzionava ai tempi del Medioevo (ah, la buonanima di Villon), poi mutuata ai giorni nostri da De André, Gaber e Jannacci, e che va ancora alla grande oggi, sebbene non abbiamo più la pazienza di stare ad ascoltare storie. In questo solco, con una dose di gusto narrativo quasi “lucarelliano” nasce l’idea dei Maledetti Cantautori.

È, di fatto, un progetto aperto, non legato ad un nome preciso (e già questo, in epoca di personalismi, è ottimo ed intrigante), che vede la partecipazione di molti esponenti della scena cantautorale attuale, da The Niro a Nathalie, da Pit Coccato a Cesare Malfatti, non di rado accompagnati nientemeno che da Riccardo Tesio (Marlene Kuntz), sempre coordinati dallo scrittore e performer Nicholas Ciuferri... esatto, un nostro caro ukiano che fa da narratore e “collante” recitativo – il libro scritto da Nicholas è già disponibile ed edito da BeccoGiallo.
Lo scopo, è, di fatto, prendere un celebre cantautore e svelarne alcuni lati nascosti sotto forma di teatro-canzone.
Troppo spesso ci dimentichiamo dell’umanità di un Leonard Cohen, di una Janis Joplin, di un Tom YorkeJeff Buckley o Chris Cornell, vedendoli come divinità intoccabili, e trascurando la loro fragilità, che spesso li ha portati ad una vita sofferta e travagliata. E quale miglior modo di una dimensione così intima, per ritrovare questi dettagli, scoprirli, e a sua volta, capire meglio l’arte di questi autori immortali, scoprendo nel frattempo nuovi artisti, che a loro si sono ispirati?

Tutto rigorosamente dal vivo, naturalmente; immaginereste, voi, una cosa del genere creata nell’asettica solitudine di uno studio di registrazione? Funzionerebbe, certo, sarebbe perfetta nel suo guscio scintillante e privato. Ma non avrebbe senso; il racconto ha bisogno di orecchie per sentire, ed occhi per vedere, e la mancanza di uno di questi due elementi lo renderebbe incompleto, e dunque inefficace. Evidenziando, al contempo, un grande paradosso di fondo, visto che alcuni degli autori narrati (Nick Drake su tutti) traevano ispirazione proprio dal silenzio e dalla solitudine, lasciando parlare la propria anima ed il proprio tormento.

Ma non solo sensi fisici: serve anche una mente per immaginare, ed immedesimarsi nelle storie raccontate, e serve tempo per capire e gustare ciò che si vede e ciò che si immagina. La combinazione dei due elementi è proprio la meta finale. Non è una semplice biografia in musica, è molto di più: è un piacere che stiamo perdendo progressivamente, e che merita di essere riscoperto. Ben venga allora, un progetto del genere, in grado di rispolverare il gusto del racconto e dell’ascolto, ed allo stesso tempo della scoperta della vita umana, in tutta la sua complessità e fragilità. In questo, poco ci differenzia dai grandi che ascoltiamo ed amiamo, dopotutto.

Federico Ciampi

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3 Comments

  • non conoscevo questo progetto. molto interessante..bellissimo!!! grazie Ciampi,sempre belle cose! mi piacerebbe vederli da me a Bergamo… Covid permettendo.. :((

  • mi ricordo di Nicholas qui sul blog di uki!!! bellissima iniziativa. parole e musica e’ un binomio che puo’ esaltare ogni forma d arte e grandi talenti del genere

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