L’interpretazione dei sogni [ 2 ]

"L’interpretazione dei Sogni" è da ritenere una delle pietre angolari della scienza psicoanalitica: noi di Uki siamo essenzialmente junghiani, ma fu certamente Sigmund Freud a definire l’analisi del sogno come la via regia verso l’inconscio. Un compendio sulla realtà dei sogni, che volge ad una migliore comprensione del mondo onirico e di sé stessi. Continuiamo il nostro viaggio parlando in generale del rapporto tra il sogno e la veglia. C’è un rapporto tra queste due? E quale tipo di rapporto c’è? Che tipo di veglia stiamo considerando? C’è quella che precede di poco il sogno, qualche ora o qualche giorno magari, e quella che invece lo precede di molto, come quando ero piccolo

In seguito alle scoperte freudiane C.G. Jung dimostrò che il sogno non poteva essere solo un «appagamento camuffato di un desiderio nascosto» ma era qualcosa di più complesso: i sogni erano indipendenti sia dalla nostra volontà sia dalla nostra coscienza, gli oggetti e le persone di un sogno non sono sempre investiti di un desiderio – sessuale o non – mancato. Ne consegue la rilevanza degli strati più profondi e i sedimenti depositati nel tempo: un tempo che per Freud si limitava alla sfera individuale, mentre per Jung abbraccia la storia dell’umanità (“Inconscio Collettivo”).
Oltremodo, dal momento che la realtà è solo un artificio dell’Io, ogni essere umano imposta la sua vita sul significato che lui e solo lui da ad uno specifico fatto o evento: fa o non fa una cosa, solo sulla base di quella realtà a cui vuol dare credito, per poi scoprire che era una cosa falsa, ipotetica oppure vera. Ecco che dall’Inconscio Collettivo, dove risiedono gli Archetipi che predispongono i sogni, il “significato” si converte nella soggettività e nell’esistenzialità di ognuno di noi.
In aggiunta, la coscienza è comune sia alla veglia sia al sogno: entrambi sono “stati di coscienza”, se non fosse che i sogni sono più sottili. Dobbiamo tenere a mente che la neurobiologia e la fisica quantistica dimostrano che il cervello non fa distinzione tra ciò che immaginiamo e ciò che è l’osservazione concreta della realtà. Dunque qual è e cos’è la vera realtà? Qual è la distinzione tra veglia e sogno? In entrambe si verifica un collasso di onde di possibilità – del cervello e della mente – e una separazione tra soggetto e oggetto. La vocazione della nostra natura, di chi siamo veramente, è sovente espressa da una “voce interiore” (“Daimon”) che giace nell’inconscio più profondo: esso ci conosce bene; rimanendo in suo ascolto sarà la ‘sua’ voce a sussurrarci la terapia del benessere per l’esistenza!

.«Se sognare un po’ è pericoloso, il rimedio non è sognare di meno ma sognare di più, sognare tutto il tempo».
(Marcel Proust)

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Abbiamo detto che è un rapporto paradossale, quello tra sonno e veglia, in quanto un po’ c’è e un po’ non c’è… in che senso? Nel senso che il momento del sogno può essere legato a quello della veglia, quello che magari subito precede il sogno, come anche no o molto poco.
Infatti il mondo descritto dal sogno ci pare un mondo fantastico, cioè un mondo che non riconosciamo e che è assolutamente privo delle regole che caratterizzano il nostro mondo. Il sogno ci rapisce e non ci presenta, ad una prima analisi, le gioie e le fatiche che hanno caratterizzato la nostra vita da svegli.

Nondimeno, a quale parte della nostra vita ci vogliamo riferire al momento? Quella che precede immediatamente il sogno. Non la vita da svegli in generale, ma parliamo, per ora, di quella più prossima alla manifestazione del dramma onirico.

La saggezza degli antichi

Gli antichi, attenti osservatori, già notavano che c’era una certa influenza tra ciò che accadeva immediatamente prima del sogno e il sogno stesso. Ci viene ricordato che quando Serse stava decidendo se attaccare la Grecia sognava di dover procedere con l’attacco, contrariamente a quanto gli dicevano i suoi consiglieri: il suo interprete dei sogni personale gli disse che i sogni in realtà rivelavano ciò che si pensa già nella veglia.
E Lucrezio ci dice: «Quel che l’oggetto forma dei nostri pensieri più caro,/O cui prima fu a lungo rivolta la nostra fatica,/O che più veemente destò de lo spirto l’acume,/Ci compare sovente nei sogni […]».
A lui si aggiunge Cicerone, dicendo «S’aggirano confuse negli animi specialmente le ombre delle cose pensate o fatte da desti».

Il difficile legame tra sogno e veglia

Quindi che rapporto c’è tra sogno e veglia? Be’ possiamo dire che il sogno, almeno in parte, preso nel suo senso più generale, ha un assoluto distacco dalla vita vera. Se sogno di aver fatto visita a Napoleone sull’isola di Sant’Elena, mi rendo conto che il sogno è assolutamente indipendente dalla realtà, in quanto non sono mai stato a Sant’Elena e tantomeno ho conosciuto Napoleone.
Ma sbaglio o so dell’esistenza sia di Napoleone, che ho visto raffigurato, sia di Sant’Elena? Magari sono un docente di storia e avevo fatto una spiegazione proprio su Napoleone quel giorno. Potremmo quindi dire che qualsiasi cosa il sogno ci presenti trae origine dalla realtà: da qualche parte il sogno deve pur attingere il suo materiale!
Quindi è importante anche saper ricondurre gli elementi del sogno alla nostra vita vigile più recente, perché se il sogno è manifestazione della nostra vita emotiva e della nostra psiche, allora è una manifestazione come i nostri pensieri, e dato che noi non pensiamo ciò che non abbiamo sperimentato, allo stesso modo, secondo Freud, non possiamo avere sogni riguardanti, in un modo o in un altro, qualcosa di cui non abbiamo avuto esperienza.

 

Roberto Morra

> L’Interpretazione dei sogni – PART 1 <
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4 Comments

  • sicuramente vero. i sogni partono da esperienze reali,o almeno sono rielaborazioni di quelle
    però come si diceva all’inizio del post Jung ha scoperto che molta attualità riprende condizioni storiche, cicliche, archetipiche…insomma la questione non è facile

  • Ma io credo che seppur molto viene dalla coscienza collettiva comunque il sogno poi si colloca in noi attraverso la nostra esperienza “reale “…. ;))

  • che poi il saper ricondurre il sogno alla nostra vita più recente significa interpretare il sogno , eh eh eh dunque direi che è una cosa importantissima

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