L’estetica dell’arte digitale ai tempi dei Social Media

I network mondiali creano nuove tendenze estetiche globali: una mostra presenterà una selezione di eccezionali opere di artisti di livello internazionale

L’arte digitale ha dei princìpi? Oscar Wilde diceva che «Conoscere i princìpi dell’arte suprema vuol dire conoscere i princìpi di tutte le arti». Ma quali sono questi princìpi? Sono gli stessi dell’arte suprema? Una mostra inglese vuole indagare i nuovi concetti che reggono la nuova arte contemporanea.

 

Arte digitale ed estetica digitale sono la stessa cosa? Non proprio, in quanto l’estetica si può definire come lo studio dell’arte, delle sue espressioni e delle reazioni dell’uomo al riguardo. Un po’ la differenza che passa tra etica e morale, in quanto l’etica è lo studio della morale, che è il comportamento pratico dell’uomo in società, o comunque rispetto agli altri esseri umani. Si può dire che in un linguaggio comune, facendo meno tecnicismi ed essendo meno socraticamente lagati alle definizioni, arte digitale ed estetica digitale coincidono quasi, in quanto per estetica si intende l’espressione artistica. Così parliamo indifferentemente sia dell’una che dell’altra.

A questo proposito notiamo come nell’era dei social network, anche l’espressione artistica  si modifica. Se c’è una buona parte dell’arte contempornea che si tecnologicizza, dovendo l’arte attingere a ciò che influenza e affascina l’uomo nella sua vita, cosa che al giorno d’oggi è appunto la tecnologia, l’altra parte viene influenzata dai network suddetti. È stata così tirata su una mostra volta ad esplorare le nuove tendenze dell’arte digitale in questo primo decennio del ventunesimo secolo e indagare quanto l’arte contemporanea sia influenzata, indirettamente o direttamente, dai digital media, consistenti per la maggior parte nei Social.

Il titolo della mostra è “Generation i.2” (Edith-Russ-Haus for Media Art – Oldenburg): il termine “generation” si riferisce, ovviamente, alla nuove generazioni di utenti di internet, che quindi è anche la nuova generazione di possibili fruitori delle opere artistiche. La “i” sta a rappresentare tutti i concetti legati a questa nuova generazione digitale e navigante, come quelli di interattività, intercomunicazione e interfaccia. Il “2” è, come molti avranno già inteso, riferito al famoso concetto del Web 2.0, cioè il web fatto in buona parte dai social network, o meglio quel web in cui i social network hanno un ruolo sempre più influente.. talmente influente che si è deciso di indagare come questi influenzino l’arte digitale, già a partire dal fatto che l’arte ‘si fa’ digitale. Il termine “digitale” è da intendersi nel senso che i contenuti delle espressioni artistiche sono digitali, che l’arte sta vivendo una nuova era perché cambiano i soggetti rappresentati dall’opera d’arte e che il mezzo per poter fruire dell’arte, anche di quella classica, è digitale. Esempio è una mostra organizzata a Napoli, dal titolo “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità digitale”. In questa mostra, aperta fino ad aprile, la grandi opere sono le classiche e la particolarità consiste nella possibilità di averle riunite tutte nello stesso luogo, soluzione impensabile se non altro per la grande varietà di opere prodotte dal Caravaggio, da Raffaello e da Leonardo. Infatti è già difficile trovare insieme tutte le opere di uno stesso autore, figuriamoci di più autori!

L’arte digitale di questa mostra, Generation i.2, è prodotta da artisti che vogliono esplorare le opportunità ma anche i rischi che si associano a queste nuove risorse. La mostra presenta sia classiche forme d’arte, come pittura e disegno, sia forme di espressione artistica più nuova, dalla fotografia alle installazioni interattive ai video.

La mostra dà l’opportunità allo spettatore di rapportarsi a quella che può essere definita una “globalizzazionedell’arte. Gli stessi artisti sono globalizzati, in quanto provengono davvero da tutto il mondo. I social media mettono in contatto le persone ma creano anche una sola arte, uguale per tutti. È arte digitale quella consistente nel fotografare il cibo che si sta per mangiare ad esempio?

Forse dipende dal modo in cui è fatta la foto, dal soggetto ecc.. ma di sicuro è una moda diffusasi grazie ai social media. Rimane da capire quale è il principio che sta alla base di questo fenomeno, moda o comunque lo si voglia chiamare ..e capire se a esso può essere attribuita la definizione di arte digitale.

Roberto Morra

 

Share Button
Written By
More from Roberto Morra

Justin Wiggan: “Life Echo” tra ‘inneschi sonori’ e memoria

Al BOM è in corso la primissima mostra di "Life Echo" fino...
Read More

7 Comments

Rispondi a Risch Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.