L’epidemia da E. Coli fa caput!

Il superbatterio si difende e scatena una pandemia: non è una vecchia storia..

Il ceppo di Escherichia Coli 0104:H4 è un superbatterio che produce le shiga-tossine (yakata!!!) e, come dichiarato da Helge Karch dell’Università di Münster, è dotato di DNA di Yersina Pestis che è un’agente patogeno della peste! E scusate se è poco. Ormai è resistente a tutti gli antibiotici esistenti ed ha un tasso di mortalità dell’1%.

 

Dal 1982, il primo E. Coli altamente patogeno, si sono registrati numerosissimi episodi epidemici in tutti i Paesi industrializzati (soprattutto USA, Europa, Giappone, Canada e Australia) di diarrea emorragica con complicanza di SEU (sindrome emolitico-uremica), la cui mortalità si attesta attorno al 5% e che comporta spesso gravi sequele nei sopravvissuti. In Italia l’incidenza media dei casi di SEU (1998-2002) si attesta su 0,28 casi per 100.000 abitanti, secondo dati dell’Istituto Superiore di Sanità (Enter-net). Negli USA si verificano oltre 400 focolai epidemici di diarrea ed emorragie intestinali da ceppi patogeni di E.Coli con una media 110.000 ammalati e 80 morti all’anno.

Queste epidemie sono attribuite principalmente all’utilizzo massiccio di antibiotici negli allevamenti intensivi che obbligano le colonie di E. Coli a mutare per resistere agli antibiotici (perché i batteri non son mica gli ultimi arrivati!) e restare in armonico equilibrio nell’intestino dell’animale, per il quale è, a differenza dell’uomo, inoffensivo. È così che ceppi patogeni di E. Coli entrano nella catena alimentare con carne poco cotta (in particolare la parte centrale di hamburger) e insaccati non cotti, prodotti lattiero-caseari da latte non pastorizzato, verdura concimata con escrementi animali consumata cruda e senza adeguato lavaggio, inquinamento di acque di falda e sistemi di riciclo, oltre che inosservanza di comuni norme igieniche. Insomma come dire che gira che ti riggira la colpa di pure questa epidemia indovinate di chi è? Anche perché in fondo l’E. Coli non è l’unico agente patogeno letale da cibo contaminato: il CDC Center, organo governativo americano, stima che, a causa di virus, batteri, parassiti, tossine e metalli presenti nei cibi, negli USA si ammalano ogni anno 76 milioni di persone, 325.000 vanno in ospedale e 5.000 muoiono… Per giunta e per non farci mancare nulla, attualmente il Codex Alimentarius prevede l’irradiazione di frutta e verdura con raggi gamma, mantenendo sempre gli allevamenti intensivi… non è la nostra salutare alimentazione l’obiettivo dunque, ma lo sono certamente i profitti alimentari!

 

A questo punto dobbiamo tener conto che, secondo una nuova schiera di scienziati, tutti gli elementi della realtà, compresi gli esseri viventi, non sono altro che manifestazioni di differenti vibrazioni dell’unico oceano di energia che costituisce l’universo. Per questo motivo secondo gli esperti non esiste un problema fisico se a monte non c’è stata una perturbazione energetica e psichica (sia coscia che inconscia). Cioè lo stress psicofisico, ma soprattutto quello inconscio, strettamente legato alle vibrazioni della nostra Coscienza, influenza la giusta “onda energetica” con cui vibrano i nostri organi. In questo senso l’Omeopatia olistica ci può aiutare a comprendere l’epidemia da E. Coli 0104:H4.

In omeopatia la causa di una malattia batterica è sempre un’alterazione della forza vitale che rende l’organismo suscettibile alla malattia; questa si combina con la causa occasionalis, cioè il batterio, e ne risulta la malattia della persona. D’altronde studi gastro-enterologici evidenziano come la flora batterica intestinale (33 milioni di batteri per cm2 in mirabile equilibrio dinamico, nell’adulto circa 1,5 kg di microrganismi, tra cui ceppi di E. Coli non patogeni) sia una sorta di extra-organo con funzioni nutritive e difensive, capace di ostacolare l’insediamento di germi patogeni. La flora batterica interagisce con la forza vitale (che presiede al funzionamento degli organi) ed è influenzata dallo stato di salute e di malattia, anche se la malattia è localizzata in organi distanti. È noto che con stress psicofisici la flora batterica risulta alterata, oltre che per trattamenti antibiotici e cattiva alimentazione: tanto scarsa, quanto eccessiva, squilibrata, inquinata, improvvisamente variata. Questo è ciò che accade dentro noi… ma fuori da noi? Cosa accade?

 

Tenendo conto che i germogli sono solo un vettore finale -e dunque dell’assenza di un vettore primario come l’allevamento- non possiamo allora ignorare che l’E. Coli è uno dei microrganismi più utilizzati dall’ingegneria genetica nella ricerca e produzione di farmaci, biocarburanti e tecniche di piogge indotte, con relativi “brevetti legali”, oltre che nella ricerca di armi biologiche; il batterio in qualche modo potrebbe essere dunque arrivato da questi ambiti specifici nella catena alimentare. Insomma, vi sembrerebbe una cosa impossibile a voi? Ma che animi buoni che siete…

Di fatto, praticamente nessuno sta parlando di come l’E. Coli è magicamente diventato resistente a più di una dozzina di antibiotici in otto classi di farmaci differenti ed è caratterizzato da due mutazioni genetiche mortali, nonché dalla capacità di produrre enzimi ESBL (ossia particolari enzimi che gli conferiscono quella che potrebbe essere chiamata “superpotenza batterica“): questa particolare variante dell’E. Coli è un membro del ceppo O104, e i ceppi O104 non sono quasi mai (normalmente) resistenti agli antibiotici. Per acquisire tale resistenza, devono essere ripetutamente esposti agli antibiotici al fine di fornire la “pressione di mutazione” che li spinga verso l’immunità completa al farmaco. Per di più, questo ceppo O104 possiede due geni (TEM-1 e CTX-M-15) che “hanno fatto rabbrividire i medici dal 1990“, scrive il “Guardian“. E perché fanno rabbrividire i medici? Perché sono così mortali che molte persone infette da tali batteri sperimentano l’insufficienza critica di un organo e semplicemente muoiono. In sostanza, se ancora non lo aveste capito: per creare un tale superbatterio si deve giustappunto esporre questo ceppo di E. Coli a tutte le otto classi di farmaci antibiotici. Facile no?

 

E allora, pur non essendo un complottista vi dico questo, magari sto delirando ma vi chiedo: quante probabilità c’erano che in natura si venisse a formare un batterio killer con queste mutazioni genetiche proprio nell’unico Paese ancora oggi economicamente stabile, nonostante la crisi, andando ad infettare appunto in Germania quei beni alla base della vita umana e per di più del commercio fra Stati, generando milioni di euro di danni, disoccupazione, malcontento popolare, tensione fra Stati Europei, tra Ue e Russia per via del blocco dell’importazione, ecc… Quante probabilità c’erano che la natura realizzasse un batterio che si trasmette non solo tra cibo infetto, ma anche tra persone adulte in buona salute, terrorizzando tutta l’Europa… Certo che quando ti dice sporco..!

 

Fonte:

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8482

 

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