Le Salvi-Sardine: il populismo che piace

Anticorpo o l’altra faccia della stessa medaglia?

Contestano (giustamente) al “Cazzaro Verde” il suo parlare alla pancia degli italiani e al contempo si auto conferiscono lo status di “quelli che parlano alle teste”. Ma è davvero così? Nietzsche direbbe di no

Friedrich Nietzsche diceva che lo stupido ti porta al suo livello per poi batterti con le sue stesse armi. Ed è capitato a tutti noi, tutti siamo cascati nella “trappola salviniana” (di cui abbiamo ampiamente parlato su ukizero). Abbiamo provato a battere Salvini sul suo campo, perdendo sempre e comunque, ripetutamente ed immancabilmente, ponendoci con un atteggiamento di superiorità e supponenza, dandogli del fascista, del criminale, del razzista, del populista, senza accorgerci che tutto ciò non ha fatto altro che rinvigorire la sua figura di “salvatore della patria”.
Ed è proprio questo il gioco a cui ha giocato ed a cui continua a giocare.

Ed è il gioco che meglio funziona per lui e che continuerà a regalargli vittorie su vittorie, Regione su Regione, Comune su Comune, casa su casa e famiglia su famiglia.

Eppure Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, ma anche altri (seppur pochi) bravissimi giornalisti e commentatori politici lo suggerivano da tempo. Continuare con questa campagna anti-Salvini in cui lo si accusa di essere il nuovo Mussolini è controproducente e purtroppo rischia (e così è accaduto) di spostare l’attenzione dal tema che più dovrebbe avere rilievo: “Salvini è in grado di lavorare?”.

La risposta è no, anche perché la sua permanenza tra i banchi del Governo (Conte 1) ha dato modo al “cazzaro” di esporsi ampiamente rispetto alla sua scarsa attitudine al lavoro e allo studio.

Sia chiaro, quello di Salvini e della sua folla di seguaci non è un linguaggio che si possa accostare a quello che in una società civile ci si aspetterebbe di riscontrare.

Ma il tema di fondo non è questo. E continuare a rispondere a Salvini come fanno taluni, colpo su colpo, utilizzando la sua stessa enfasi e lo stesso identico tipo di retorica, dipingendosi però come “quelli civili”, “quelli della cultura”,“quelli non violenti”, è una cosa francamente ridicola e che non fa altro che spaccare la società in fazioni sempre più separate ed inimicate, che tendono ad odiarsi per il semplice e futile motivo di essere “pro” o “contro”.

Così come ha fatto Roberto Saviano, che sicuramente tutti apprezziamo per la sua carriera e per la sua bravura nello scrivere, ma che per mesi ha insistito nel dipingere il “Cazzaro Verde” come il “Ministro della Malavita”. Un epiteto sinceramente inappropriato e anche un po’ al limite della follia (di Salvini si può dire di tutto e contestarlo efficacemente senza certe definizioni fantasiose e fuori da ogni legame con la realtà).

L’unico modo per battere Salvini, e soprattutto attenuare – e man mano sgretolare – gli effetti negativi che la sua “non politica” sta portando nella nostra società, è quello di metterlo alle corde sui contenuti specifici delle sue azioni politiche, proprio come riesce a fare il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: ogni qual volta il leader del Carroccio si presenta al cospetto del Premier, accusandolo di qualsivoglia scorrettezza o addirittura crimine, viene regolarmente smentito e pubblicamente umiliato, poiché di fronte ad una persona che semplicemente non accetta che il dibattito politico venga buttato in “caciara”, o si riduca a tifo da stadio, il leghista si scioglie come neve al sole, non avendo gli strumenti tecnici e intellettuali per sostenere il confronto.

E allora le Sardine cosa c’entrano?

Le Sardine c’entrano ed il nesso non è neppure così difficile da capire.
Per dirla in termini calcistici, se si intende battere la Juventus essere antijuventini non serve proprio a nulla. Per battere la Juventus si deve fare in modo di costruire una squadra ed un’impalcatura di gioco migliore di quella della Vecchia Signora.

Ciò attiene infatti alle competenze e non alle preferenze o al sentimento di aderenza ed appartenenza ad un determinato schieramento o ad un altro.

Se le piazze gremite di “Salvinisti” sono una tifoseria le piazze piene di Sardine sono piazze di tifosi che non vedono nemmeno più la propria squadra ma che si limitano a tifare “contro”.

E, purtroppo, a dispetto di quanto possa asserire il leader del “movimento ittico”, Mattia Santori – sicuramente mosso da buone intenzioni, e per quanto possa andare in TV a dipingersi come il “buono”, quello preparato, quello che svolge lavoro di alto profilo umanitario, un po’ come fosse un messia, le Sardine parlano anch’esse alla pancia e mai alla testa.

Le loro argomentazioni sono “Anti”, e sebbene si contrappongano a cose a cui sia giusto contrapporsi, non sono la soluzione e, anzi, continuano ad alimentare questa battaglia da stadio che si è spostata ora dai Social anche nelle piazze.

Radunare migliaia di persone (onore al merito) per il sol motivo di esser in qualche modo “odiatori degli odiatori” equivale ad essere odiatori e per nulla diversi da chi si contesta. Questo atteggiamento, al contrario di quanto le Sardine vogliano farci credere, non cambia di una virgola la qualità della politica, bensì, restituisce ai loro avversari materiale su cui costruire ancora più consenso.

Da Santori mi aspetterei, dato che a suo dire è un economista (dottore in economia ed economista sono due cose ben diverse), di sapere cosa ne pensa delle esternalità positive che gli investimenti in Istruzione e Ricerca possono generare in una società come la nostra (e che forse potrebbero anche aiutare ad eliminare un certo tipo di linguaggio).
Da Santori mi aspetterei di sapere cosa ne pensa di quanto una Giustizia più rigorosa in materia di evasione fiscale possa troncare la Curva di Laffer a cui stiamo andando incontro.
Da Santori mi aspetterei che fornisse soluzioni concrete rispetto al tema dell’Immigrazione, non tanto in termini di umanità (cosa su cui ogni persona normale è perfettamente d’accordo) quanto piuttosto in termini di inserimento sociale, scolastico, lavorativo di individui che non è ammissibile affrontino viaggi sterminati e pericolosi per poi ritrovarsi in un Paese che non offra alcuna opportunità di integrazione reale.

Da Santori, visto che è un economista, mi aspetterei di sapere come affronterebbe la crisi “Ex Ilva”.
Da Santori mi aspetterei di sapere come risolverebbe il problema dei Dazi che alcuni Paesi applicano ai nostri prodotti.

È troppo facile dire “noi siamo i buoni perché siamo contro i cattivi”. Il problema non sono i buoni o i cattivi, anche perché non esiste una vera ed unica verità. Esistono problemi che possono essere risolti secondo differenti punti di vista e che invece vengono cavalcati per accaparrare consenso.

Se voi, Sardine, vi rivolgete alla politica odierna con sdegno, anche giustamente, non ponetevi al pubblico come la soluzione possibile, cadendo nella trappola e facendoci vedere quanto siate “Antisalvini”. Fateci vedere quanto siete “Meglio di Salvini” con contenuti veri e tangibili e non facendo demagogia e retorica da stadio camuffata da un’orgia di bontà e benevolenza completamente anacronistica e subdola.

I sorrisi con cui vi presentate in televisione non servono a nulla (non che dobbiate andarci coi fucili); primo perché il riso abbonda sulla bocca degli stolti e secondo perché ridendo e sorridendo non si da dimostrazione di serietà rispetto ad un momento davvero drammatico per il Paese.

Iniziate a parlare davvero alle teste, altrimenti siete semplicemente delle Salvi–Sardine.

Leonardo Pierri

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8 Comments

  • Pierri sei stato uno dei primi a metterci in guardia dalla trappola salviniana
    benché lui ne dica, anche io penso che questo movimento lo stia favorendo…

  • eppure e’ il primo e unico esempio dopo tanto tempo di opposizione costruttiva contro il cazzaro verde … certo non hanno contenuti , ma male non fanno. da qui si semmai dovrebbe partire una nuova linfa e via per l opposizione

  • sono confuso.
    mi piaceva questo movimento,ma in effetti le parole di Leonardo sono logiche e non fanno una grinza
    continuo a pensare che siano una risorsa.se non altro per ristabilire un atteggiamento più civile,però concordo che non bastano a se stessi… ci vuole di più,molto di più

  • PIENAMENTE D ACCORDO CON LEONARDO PIERRI, SOPRATTUTTO NELLE SUE ANALISI DI PROPOSTE SUI TEMI POLITICI E ECONOMICI , DAVVERO INTERESSANTE
    COMPLIMENTI

  • ma che volete di più da questi ragazzi . la politica poi dovrebbe essere compito dei politici,loro manifestano solo contro lo squallore odierno
    certo è che se hanno tutti questi consenso per forza dovrebbero proporre contenuti
    quelli suggeriti da pierri sono molto interessanti. complimenti

  • ci sono stato ora, alla manifestazione delle Sardine a Sangiovanni. Tante vecchie guardie del Pci (cui io ho militato, e che ho riconosciuto, gente che mi conosce per capirsi) Tanti dei centri sociali (quelli con famiglia). Tanti ragazzi anche , e di quelli che la politica non l hanno mai fatta, quelli che la Gioventù Littoria oggi in assenza di uno Stato addestrano. Le Sardine dimostrano solo che c’è un bisogno di Sinistra e di politica vera. E purtroppo Zingaretti e le frazioni sinistre non hanno appeal, ne tante idee. Le Sardine sono lo specchio di una partecipazione mancata, tanta tanta gente che magari paga le tasse ma che non vede servizi, che magari un lavoro lo cerca, che magari un lavoro lo ha ma non futuro, nemmeno immaginabile. gente che cerca qualcosa di diverso da quello che c’è. E’ una richiesta d’aiuto non un contro, io non ci vedo un contro ma un silenzio assordante. it’s a looking for, visto che neanche i 5 stelle sono riuscite ad risolvere il problema, c’è una grossa fetta di popolazione che non vota che non sa come votare, e non capisce la differenza tra vero e falso tra concervatore e democristiano tra fascisti e Salvini. che però non guarda la Barbara D’urso ne prende i fake per buoni che magari la Tv non l’ha e che non vuole confromarsi anche se non conosce la strada per fare qualcosa… io ci vedo questo Salvini ne goda pure che vuoi che cambi. è gente che non si riconosce in nessuno degli stereotipi che elencano, che non è fascista, non è razzista, una minoranza che non conta e non ha rappresentanza, si preoccupassero quelli di sinistra ad aggregarla l’unica cosa che dicono e che non lo voteranno.

    • si concordo, sono d accordo con daniele ….
      a maggior ragione qualcuno dovrebbe raccogliere questo movimento e riempirlo finalmente di contenuti per questa fascia elettorale

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