La trappola salviniana

Tra tante cose buone e dovute, il rischio è che si stia percorrendo un percorso che possa trainare derive fin troppo arbitrarie

Thomas Robert Malthus è stato un economista e demografo inglese, vissuto a cavallo tra la fine del 1700 e la metà del 1800.
Chi ha studiato economia o per meglio dire storia economica associa il suo nome – tra le altre cose – anche ad un fenomeno noto come “trappola Malthusiana”.
In parole povere la suddetta trappola è un fenomeno demografico per cui, in una determinata area geografica, il totale delle nascite eguaglia il totale dei decessi. Tale fenomeno produce un effetto di congelamento della crescita demografica, con tutta una serie di conseguenze e ripercussioni sull’economia, sulla produttività, ecc
In questo momento in Italia però sta prendendo piede un fenomeno sociale e demografico già apprezzato durante il ventennio che però oggi, sotto vesti inedite, prende il nome di “Trappola Salviniana“.
La Trappola Salviniana descrive l’insorgere, all’interno di una determinata area geografica e sociale, di condizioni favorevoli al manifestarsi di una parità assoluta, uno stato di equivalenza, tra numero di abitanti e persone aderenti, direttamente o indirettamente, a movimenti politici e filosofici di tipo razzista e xenofobo.
Fenomeni di questo tipo si manifestano, ciclicamente, nel momento in cui le “difese immunitarie” di una società sono molto basse.
Una società, esattamente come un corpo umano, convive più o meno pacificamente con diverse tipologie di virus e batteri, la cui presenza risulta essere tollerabile fino al momento in cui un evento traumatico o un periodo di debolezza del sistema non permettano a questi di proliferare ed aggredire l’organismo dall’interno.
La società, in genere, riesce a tenere a bada gli istinti xenofobi e razzisti degli individui attraverso il benessere sociale ed economico; in sostanza un’economia sana svolge un compito assimilabile a quello del sistema immunitario del corpo umano.
Risulta palese però, oggi, che il “sistema immunitario” italiano non sia in grado di tenere a bada la grande massa di “virus razzista” latente e, di conseguenza, questo “criptorazzismo” sta cominciando a manifestare i primi sintomi.

Attenzione però, perché in un sistema sociale canonico, comunque, l’insorgere del virus razzista sarebbe comunque contrastato da una controparte endogena, ovvero da quella percentuale di individui (piccola o grande) dotati di un’influenza talmente grande da poter “risvegliare” la coscienza di una certa parte di popolazione. In un caso come questo la Trappola Salviniana non avrebbe modo di manifestarsi pienamente e l’organismo riuscirebbe ad evitare il peggio.

Ma cosa accade alla presenza di un chelante?
Innanzitutto dobbiamo premettere che quando si parla di un chelante si parla di una molecola in grado di pinzare a sé tutta una serie di altri elementi che, diversamente, in natura non si unirebbero.

Il nostro chelante, in questo caso, è il Movimento 5 Stelle.
Il Movimento 5 Stelle, ha avuto il merito, bisogna riconoscerlo, di riuscire a canalizzare in un percorso più o meno democratico, gran parte della rabbia sociale di questo Paese. Il risultato però è stato quello di produrre una grande massa di rappresentanza del malcontento, senza che venisse fatto alcun distinguo circa l’origine di quel malcontento.
Il fatto che il M5S si presenti come qualcosa di post ideologico non è affatto un bene, poiché le diverse anime del partito e dell’elettorato si trovano a convivere forzatamente, sforzandosi di accettarsi l’un l’altra con il fine di “cambiare”.
Questo evidenzia tanto la forza del M5S quanto la debolezza intrinseca di un partito senza ideologie che si presenta come il difensore del bene. Quando ci si riferisce al bene in senso assoluto ed assolutista, purtroppo, si iniziano a tollerare scelte per nulla benefiche e benevole.
E proprio in virtù di ciò il M5S, il chelante, sta lavorando, magari anche in maniera apprezzabile, con l’obbligo però di tollerare taluni comportamenti, scelte, dichiarazioni, e atti politici, di uno squallore inenarrabile.

Per farvi capire meglio quello che intendo dire voglio provare a fare un ragionamento assieme a voi, circa la possibilità che la trappola salviniana si manifesti nella sua pienezza.

Sappiamo tutti che Matteo Salvini non si è mai comportato propriamente in maniera decorosa, tra minacce, insulti, dichiarazioni xenofobe, ecc..
Bene, assumiamo che, dall’altra parte, Luigi Di Maio riesca a fare qualcosa di buono circa le Politiche sul Lavoro.
Nel momento in cui (ritornando a quello che dicevamo prima circa l’effetto terapeutico di una economia sana) gli individui inizieranno a percepire un minimo di miglioramento dello stato di benessere economico, inizieranno anche a tollerare il fatto che, nello stesso Governo di chi ha fatto loro del bene, ci sia una forte parte politica che richiama a pensieri xenofobi e razzisti.
Di conseguenza, anche grazie alla continua presenza di Salvini su Social e mezzi di comunicazione, le persone rischiano di cominciare ad associare il miglioramento delle condizioni economiche anche alla presenza di elementi fortemente nazionalisti e xenofobi nella squadra di Governo.

Ecco che la trappola salviniana si realizza e trova spazio anche nel pensiero di chi razzista e xenofobo non è.
E, sul serio, basta davvero poco perché questo pericoloso meccanismo si inneschi; in effetti basta un “però dai, ora si sta un po’ meglio”.

 

Leonardo Pierri

Share Button
More from Leonardo Pierri

Vendunt Vitae: il tempo e la misura della redditizia sopravvivenza – Uki/il Tempo (Part. 3)

Il Tempo può fornire le risposte; può l'uomo ingannare il tempo senza...
Read More

6 Comments

  • che l’impasto di salvini si porti istanze razziste lo sappiamo ma come questa cosa alla condizioni attuali possa contaminare anche i piu ragionevoli e’ interessante
    potrebbe essere uno scenario verosimile

  • Però il discorso di Salvini e’ sui migranti e l’ impossibilita’ di tenerli tutti noi piu’ che un discorso di razzismo in generale o omofobia

  • io invece ho paura dei vostri pregiudizi. concordo con Paolo Sam…. e non credo che il messaggio sia poco chiaro. chi non lo capisce sarebbe xenofobo comunque e al di la di Salvini
    stavolta ho delle riserve sul tuo pensiero,Leonardo

  • Chissà se gli analfabeti funzionali italioti riescono a capire questo post…ammesso che siano in grado…prima di tutto…di leggerlo…uhmmm…dubito fortemente…!

Rispondi a Melissa Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.