La monarchia dell’essere: Perché io so’ io… [Part.3]

La Gerarchia Sociale della polarizzazione dell'essere umano nella Materialità. Il funzionamento e il "controllo" dello Status Quo culturale

Riguardo l’umanità, in seno alla sua estensione emotiva ed intersoggettiva, la storia ci insegna che in una struttura sociale ristretta e sorretta da un profondo senso dell’etica, l’ineluttabile egoismo personale può risultare finanche utile e altruistico (in principio il potere era una forma sociale di condivisione), ma in un “mercato” allargato e non controllato può portare solo ad un catastrofico collasso del sistema.

Questo innanzitutto accade quando l’egoismo umano perde la sua valenza “naturale” per essere inquinato da sovrastrutture mentali, e presupposti ideologici, preda di quell’ineluttabile impulso utilitaristico-razionale imposto dall’energia che tende al disordine, che nell’uomo infatti si traspone in tendenze “interessate all’accentramento dell’Ego” (..come interessi opportunistici).

 

Abbiamo già detto che fin da Caino e Abele la famiglia è l’embrione del modello di un’organizzazione sociale votata al controllo, ossia ciò che da la sicurezza della sopravvivenza, che la mantiene e la rende possibile. In una siffatta organizzazione si pensa alla “risorsa” (oggi il “prodotto”), al solo funzionamento dei rapporti-sociali e commerciali. Obiettivo questo che rivela l’inclusione o l’esclusione di chi sa garantire il “funzionamento“, a sua volta unicamente funzionale al controllo!

Per questo motivo sono nati i “ruoli sociali” (vedi la gerarchizazzione) e in seguito il lavoro! Il lavoro non è altro che una “tecnica” che garantisce il funzionamento del controllo sulSistema“. Noi serviamo al sistema, e dunque serviamo il Sistema! Ecco che l’utile è divenuta la dimensione del materialismo.

 

Ebbene, il naturale comportamento sociale della specie umana ha creato “logistiche” finalizzate alla ricerca:

– del minor dispendio di energia,

– al proseguimento della specie,

– e al conseguimento del maggior vantaggio..

..una strategia che nell’essere umano è stata via via condizionata da fattori non naturali quali, ad esempio:

– l’essere ben accetti dal gruppo,

– il potere sociale-economico..

– e i rapporti di produzione..

..quindi da fattori quanto mai “storicamente” determinati e mutabili.

 

In quel momento l’uomo, sopraffatto dal tempo, sceglie vilmente ed opportunisticamente di bivaccare in quel feticcio… un demone che si nutre dei propri escrementi, costringendo le persone che invidia a pulire e servire per loro.

Questo si verifica perché quelle basse frequenze vibrano a valori ormai distanti dal punto focale dell’equilibrio naturale. L’energia periferica, ad opposti così distanti e isolati, assume frequenze talmente antitetiche dall’equilibrio centrale che l’ordine delle Leggi che le compongono generano esiti in punta massima -sempre gravemente differenti dal “valore” e dalla natura stessa della Causa che li ha generati.

Così, nella sincronicità dell’essere umano, le frequenze energetiche hanno due tendenze che da un valore sempre favorevole all’evoluzione, se esasperate, possono degenerare e far perdere l’equilibrio necessario alla ‘felicità’:

– da una parte l’immaginazione intuitiva ed emotiva rimane costantemente creativa ed evolutiva, per quanto al suo estremo possa esautorarsi dall’estasi ad un’alienazione trasbordante (è il “peccato originale” che sobilla a sentimenti/energie che alla fine non potremmo contenere nelle fattezze umane).

– Dall’altra la razionalità, quando si satura, risulta anch’essa essere distruttiva. Serve sì a controllare e organizzare l’evoluzione, a far si che la natura possa riciclare nuove possibilità dalla disintegrazione di se stessa (rigenerandosi), ma è chiaro quanto alla lunga stà storia può divenire insensibile, omicida perfino… alla maniera dei letali sproloqui di una logica rigonfia di crudeltà, vedi le faziose motivazioni dei politicanti… come dimostrano le pagine più drammatiche della storia dell’umanità.

 

Come abbiamo accennato, la gestione esclusiva di una risorsa considerata vitale per la comunità da parte di una ristretta cerchia di individui, conferisce loro il potere. Qui sta l’impasse… lo squilibrio, qui inizia la tragedia!

Questo paradigma risulta calzante nel caso delle prime comunità di cacciatori ma può essere applicato a qualsiasi contesto storico, basti pensare al monopolio della tecnologia, delle materie prime, del petrolio e quindi della ricchezza da parte di alcune superpotenze ai nostri giorni.

 

Per riassumere l’intero programma della civiltà moderna dobbiamo far riferimento alla riduzione di tutto a proporzioni puramente umane: al prescindere da ogni principio d’ordine superiore e, si potrebbe dire simbolicamente, al distogliersi dal cielo col pretesto di conquistare la terra. Da quando gli dèi non sono più stati concepiti come manifestazioni panteistiche dell’Unità divina (complementarismo del mascolino e del femmineo sacro) ma, con l’antropomorfismo, divennero dèi personali ed entità che influenzavano la “materia”, si arrivò perfino all’invenzione e rivisitazione del Monoteismo ebraico (ben diverso dalle intenzioni del culto egiziano del dio unico Aton), dove Dio divenne un’entità maschile (al massimo asessuata) che risiedeva al di fuori dell’uomo e della natura, risiedeva al di là del cielo per giudicare il bene e il male (e paralogismi vari..), la qual cosa ha concepito un dio che dispensa pene o benedizioni attraverso la necessaria mediazione di sacerdoti (..inevitabilmente corrotti!).

Così pian piano l’esserci concentrati sul dominio della materia, ispirandoci alla soddisfazione dei bisogni fisici, ha gettato le basi per la fine dei valori tradizionali e per la nascita di categorie potenti come il benessere materiale e la realizzazione personale… tutte desiderabilità a cui si ha accesso a seconda del proprio status sociale (differenziazione). Per utilizzare una categoria orteguiana, il progetto che ha storicamente prevalso è stato quello ispirato alla mentalità del gentleman, che in contrasto con quella del bodhisattva, vuole realizzare il benessere materiale e considera il dominio sulla materia un segno tangibile della propria elezione.

Questo ripiegamento sulla materia fisica ha innescato una corsa nella direzione dello sviluppo tecnologico che ha permesso di realizzare progressi inimmaginabili (sempre dal punto di vista del miglioramento tecnico). Tuttavia il ripiegamento sulla materia ha causato fenomeni di sottomissione e di schiavitù sempre più gravi… e la totale perdita del contatto con noi stessi.

Fatale

 

 

> La Monarchia dell’Essere: “Perché Io so’ Io” (Part. 1)
> La Monarchia dell’Essere: “Perché Io so’ Io” (Part. 2)
> La Monarchia dell’Essere: “Perché Io so’ Io” (Part. 4)
> La Monarchia dell’Essere: “Perché Io so’ Io” (Part. 5)

 

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