La fine della Storia Umana: i “Fattori Rischio” secondo la Scienza! (Part. 1)

Il futuro non è affatto roseo. Se non si interviene subito sui fattori di rischio potremmo assistere al collasso della nostra civiltà

La storia umana potrebbe giungere alla fine entro il finire del secolo. No, non sto scherzando, così pare. I rischi che potrebbero portarci all’estinzione sono più d’uno. Però c’è chi li tiene sotto controllo. Ringraziate scienziate e filosofi per questo!

 

“Si stava meglio quando si stava peggio” è un vecchio andazzo. Ma è vero che si stava meglio quando si stava peggio? Cioè quando non si aveva la possibilià di lavare i vestiti in lavatrice o conservare le cose in frigorifero (esempi presi a prestito da una mia ex professoressa)? Forse lo si dice solamente perché quando le cose non vanno al giorno d’oggi è meglio catapultarsi nel rimpianto dei ricordi.. o forse c’è qualcosa di vero? Un’altra mia professoressa diceva che quando si risolve un problema, se ne crea un altro.. non credo fosse un suo pensiero.. ma non è un problema di fonti quello che stiamo trattando. Per tornare al punto: se un problema, come quello della conservazione del cibo, si risolve, se ne affianca un altro, il dispendio di energia per esempio che ogni frigorifero comporta.. o lo spreco alimentare, perché si dice “vabbè, lo metto in frigo”.

 

Storia umana: c’è chi ci pensa.

Per vederci chiaro e capire il senso di quel vecchio andazzo, forse è meglio fare il punto della situazione, relativamente alle condizioni di vita odierne e alle prospettive future. Come ci sentiamo ripetere spesso, il nostro futuro non è propriamente roseo se non facciamo qualcosa per risolvere i problemi più imminenti che potrebbero portare al collasso della nostra civiltà. Uno scienziato di una certa importanza, quale Sir Martin Rees, che è l’ex presidente della ‘Royal Society’ e emerito docente a Cambridge di Astrofica e Cosmologia, ha fondato proprio in quella famosa università il CSER, cioè il “Centro per lo Studio del Rischio Esistenziale” (detta così sembra di sentir parlare Heidegger o Sartre). Il centro è stato fondato insieme al filosofo (lo sapevo che c’era il loro zampino) Huw Price, che occupa la cattedra che un tempo fu di Bertrand Russell, e a Jaan Tallinn, che è nientemeno il co-fondatore di Skype (tutti voi che state leggendo scommetto che lo avete installato sul vostro pc!) e fisico teorico (Uuuh! Chissà se somiglia a Sheldon Cooper di “Big Bang Theory”!).

 

La storia umana e il secolo finale.

(Ok, ora torniamo seri) L’astrofisico britannico ha scritto un libro dal titolo “Il Secolo Finale” in cui sostiene che la nostra civiltà ha il 50% di possibilità di scomparire completamente dalla faccia della Terra. L’ora X, cioè il tempo ultimo entro cui  questa poco esaltante previsione si dovrebbe avverare, è la fine del secolo. La considerazione è stata fatta non perché lo scienziato è impazzito o ha voluto ripetere quello che dicono un po’ tutti, ma è stata la conclusione di una attenta analisi. Infatti sono stati analizzati tutti i fattori di rischio e Rees ha dichiarato che quest’epoca, la nostra epoca, è la più rischiosa della storia umana. I fattori di rischio analizzati sono diversi, come la vulnerabilità della tecnologia –ma forse anche la vulnerabilità dell’uomo che troppo si appoggia alla sola tecnologia?– l’uso sconsiderato delle biotecnologie, il terrorismo e quant’altro. Il pericolo maggiore e la minaccia più grande è rappresentata dai cambiamenti climatici. E il centro nasce proprio per questo: per studiare e tenere sotto controllo queste minacce.

 

Storia umana e classifiche.

C’è in circolazione una bella lista, stilata dalla rivista “Nature“, dove sono elencati i vari rischi esistenziali che sono corsi dalla nostra società. Questi fattori sono chiamati “Fattori X” (perché poi chiamarli allo stesso modo di un famoso programma televisivo? Non è stata una buona mossa di marketing secondo me.. ). Particolarità di questi Fattori X è quella di essere considerati improbabili, ma che, nel caso accadessero, avrebbero non poche conseguenze, come l’estinzione della nostra specie

  • Il primo fattore, forse non tanto improbabile: cambiamenti climatici… è cosa c’è di tanto strano? Quelli ad essere considerati improbabili sono i così chiamati “effetti moltiplicatori”, cioè quegli effetti che determinati da un cambiamento climatico ne portano altri a catena: sarebbe come un susseguirsi di “non ci sono più le mezze stagioni”, in cui un effetto innesca l’altro;
  • Secondo fattore: una super-mega-iper eruzione vulcanica. Ci sono quattro simpaticissimi giovani vulcani, che hanno una certa qual dimensione, che eruttando, anche solo uno per volta, riporterebbero le cose a come stavano 74.000 anni fa, cioè causerebbero l’insorgere di un’era glaciale che decimerebbe il nostro genere. Ah! Sapete dove si trova il vulcano che può degli altri ha la possibilità di eruttare? In Italia, precisamente a Pozzuoli, vicino Napoli… parliamo dei famosi Campi Flegrei! Dove Enea incontra la Sibilla e scende agli Inferi, per dirne una;
  • Terzo fattore: la minaccia che proveniva dal cielo… asteroidi e supernove rappresentano infatti delle minacce non indifferenti. Non tanto le prime, quanto le seconde: una delle cinque grandi estinzioni del genere umano avvenuta in passato sarebbe stata causata proprio dall’esplosione di una supernova. Non sono pervenute al momento supernove che stanno per eplodere (evvai!) ma non è che conosciamo tutto del cielo (d’oh!).

Per il momento fermiamoci qui.. al prossimo post qualche altro Fattore X e le conclusioni finali. Stay tuned!

Roberto Morra

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> Lettura affine, consigliata: “Il tracollo della modernità è già iniziato

 

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