La calza dei film, dolci e carbone..

Recensioni di alcuni film nelle sale per questi giorni epifanici..

.«A shot to the veins
taste the rush
I was lost on an escape to love
untraceable
It’s not the same
not enough
You and me was like a vivid dream
why’d you wake me up?».
“Mountains of the moon” – Bayou

.

CHE COSA VUOI CHE SIA?

Pensavo di averlo recensito, ma invece no. Come prima cosa vorrei dire che Edoardo Leo ha attualmente 44 anni (‘cci sua come se li porta bene!!!), secondo poi, lui con la Foglietta funziona proprio bene, c’è alchimia sul set tra i due. La brava Anna, con un nome che nel cinema non può che alzare le aspettative è sempre fenomenale (ho scritto un corto stile Lynch una volta per un concorso e lei era la protagonista già allora mi stupì per abilità e umiltà) e dà un valore aggiunto ad un film che sarebbe bello comunque perché è scritto bene, diretto ottimamente e recitato egregiamente. Se la commedia italiana procedesse su questa linea non solo non ci vergogneremmo, ma saremmo addirittura fieri, forse è il tempo che alcuni elefanti che intasano produzioni e distribuzioni si facciano da parte e lascino il cinema a chi lo ama e a chi non lo vede solo come un bancomat da cui attingere mentre si impoverisce culturalmente e imbarbarisce una nazione.

 

NON C’È PIÙ RELIGIONE

Ogni anno, dopo il cenone di Santo Stefano scelgo un film e con tutta la mandria di cugini con relative partner più amici più gente più o meno casuale si va. Di solito sento il peso della responsabilità ma me la cavo bene, a volte faccio l’errore di voler vedere un film troppo da critico e alcuni vivono l’evento come un supplizio senza magari capire le ragioni della scelta ma provando con dignità e comprensione ad andare avanti nella visione… senza farmi pesare le due ore e mezza di rivisitazione storica di un gruppo di attivisti al tempo di Pinochet (No. “I giorni dell’arcobaleno”, che consiglio caldamente). Quest’anno provo la svolta nazionalpopolare con “Non c’è più religione“, in mezzo a tutti i cinepanettoni mi sembra un film potenzialmente leggero ma non stupido, una commedia ironica e intelligente sulle differenze culturali e sulla questione integrativa, inoltre nutro un certo rispetto per Gassman jr e Bisio.
E qui sta l’errore, il film è grossolano, ragionevolmente idiota e “facilone”, approssimativo ai limiti dell’inguardabile. Insomma un cinepanettone vero e proprio, e per la prima volta in anni sento di dover chiedere scusa per la mia scelta.

 

SOTTO UNA BUONA STELLA

Avete presente quelle sere in cui sei tra amici (non a casa tua), fuori fa freddo e qualcuno propone un film e la scelta cade su una pellicola che ti incuriosiva ma che non hai mai visto? Poi con Verdone e la Cortellesi, ti dici “tanto male non può essere…” e invece si, può essere molto peggio delle peggiori aspettative, la Cortellesi ci prova e risolleva con la sua brillantezza un film che arranca costantemente, ma la trama e alcune scelte registiche sono degne del peggior Virzì (voce fuoricampo buonista e narrativa su tutto), alcune gag funzionano, ma nel complesso sarebbe da tirare il DVD fuori dalla finestra se non inquinasse così tanto.

 

ROGUE ONE

LaBaby mi chiede di andare a vedere un film tranquillo e possibilmente ben fatto (“Captain Fantastic” me lo sono perso in ogni dove per via di orari e programmazioni incompatibili), devo dire che le sale in zona (ma neanche tanto in zona) non offrissero granché, di conseguenza la scelta si restringe curiosamente su due film stellari, ossia tra “Passengers” e “Rogue One“, per convincerla che “Passengers” non merita ricorro alla carta Rotten Tomatoes che gli da un misero 32% (sicuramente meritatissimo) e andiamo a vedere lo spin off di “Guerre Stellari“. Il film è diretto egregiamente, scritto bene e con degli scenari spaziali fin troppo realistici. Tuttavia a tratti può risultare vagamente noioso, forse nella prima parte e necessita un po’ di tempo perché non riesce a catapultare dentro la galassia di Star Wars, tuttavia fa il suo onesto lavoro, forse un po’ di più e paradossalmente è molto meglio de “Il ritorno della Forza”.

 

ONDA SU ONDA

L’anno al cinema è iniziato molto meglio di come è finito (ci voleva poco), bisognava riequilibrare la situazione sul divano. E cosa meglio di Papaleo? Uno che ti sforna un bellissimo film musicale come “Basilicata Coast to Coast” e una commedia brillante e divertente come “Una piccola impresa meridionale?”. Il film mantiene le promesse, è divertente, mai scontato e originale, rimane accattivante dall’inizio alla fine e alimenta quella flebile speranza sul cinema italiano di cui si parlava in “Cosa vuoi che sia?”.

 

DOM HEMINGWAY

Volevo vedere da un po’ questa commedia inglese con un Jude Law ingrassato a dismisura, volgarizzato nella media inglese standard e stempiato al naturale che in apertura recita un’ode al (suo) cazzo degna di nota (l’ode, il cazzo non so, ma una discreta quantità di donne inglesi più o meno raccomandabili potrà discernere meglio di me in materia). Film divertente da vedere più o meno distrattamente, Richard Shepard ci prova ma il film non riesce totalmente, rimane comunque una pellicola godibile e disimpegnata su una generica mala londinese e personaggi eccentrici, lontanissimo da un qualunque “Lock and Stock”, e non è proprio un bene.

 

Nicholas Ciuferri

 

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