Intervista ad Alejandro Carlo jr. Corbo, autore del romanzo “Green bug, memorie di uno spacciatore”

Alejandro Carlo jr. Corbo è nato a Benevento; ha studiato a Roma all’Accademia di Belle Arti, dove ha conseguito il diploma in Decorazione. Ha esposto le sue sculture in una personale nel complesso monumentale di Sant’Ilario a Benevento e in diverse collettive con altri artisti. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo romanzo, “Alters”, per Ensemble Edizioni; la sua seconda opera è “Green Bug, memorie di uno spacciatore” (Il Seme Bianco, 2022)

  • Ci presenti il tuo romanzo “Green bug, memorie di uno spacciatore”?

Green bug è la storia di un uomo comune, che in tempo di pandemia si ritrova senza lavoro e con i debiti fino al collo, con una figlia da mantenere e una ex moglie che non gli rende la vita facile. Decide così di tentare vie alternative o discutibili se vogliamo, quella dell’illegalità. Con i suoi amici storici decide di entrare nel giro della droga, un business che purtroppo non risente ne di crisi economiche ne virus letali, nasce così la loro personalissima droga ‘Green bug’

  • Quando si legge la tua opera non può non venire in mente l’acclamata serie televisiva “Breaking Bad”; quali sono state le altre fonti di ispirazione per la scrittura del libro?

È sicuramente stata una fonte di ispirazione per il mio libro, ho visto e rivisto questa serie, Walter White è entrato nell’immaginario collettivo come personaggio che per la sua famiglia è disposto veramente a tutto ma che come tutti o quasi tutti viene poi soggiogato dal potere. Ma oltre “Breaking Bad” ho tratto ispirazione anche da altre serie come “Come vendere droga online” serie tratta da una storia vera o “Smetto quando voglio”

  • Vorresti delineare un ritratto di Tommaso, il protagonista del tuo romanzo? Quali sono le motivazioni che lo spingono a diventare un produttore e spacciatore di MDMA?

Disperazione, forse apatia, quella dell’illegalità è una scelta facile da intraprendere seppur pericolosa, credo sia molto più complicato continuare su una retta via per certi versi, una vita onesta ha molti meno comfort, svegliarsi presto la mattina, arrivare a fine mese con quel poco che si guadagna onestamente. Tommaso è un uomo semplice che se messo alle strette non ha problemi a sporcarsi le mani, ma ha comunque una coscienza, è spinto dal pensiero di sua figlia, l’ unica cosa che per lui ha realmente un valore. È mosso dalla voglia di non fargli mancare nulla e dalla paura di perderla, per via delle minacce della ex moglie. Tommaso parla con il lettore e più volte cerca complicità o una parola di conforto, sa di fare qualcosa di sbagliato e cerca in tutti i modi di giustificarsi cercando un appoggio o un sostegno con chi legge le sue memorie.

  • Scelta o necessità: la vicenda di Tommaso porta a riflettere su queste due evenienze. È normale che si giudichi la moralità, o l’assenza di essa, del protagonista, che prende una strada più facile per risolvere i suoi problemi. Ed è molto interessante che lo stesso Tommaso cerchi una sorta di assoluzione da parte del lettore; egli dice più volte di non provare rimorso ma è chiaro che non sia così. Vuoi esprimere un tuo parere in merito?

Tommaso è un ipocrita ma è anche intelligente. È alla costante ricerca di una giustificazione per continuare a fare quello che fa, cerca un sostegno verbale, qualcuno che gli dica “hai fatto bene, anche io farei lo stesso” qualcosa per farsi forza. Come dice lui stesso “una volta che ci sei dentro, non se ne esce mai veramente”. Porta degli esempi a suo favore per giustificarsi, come quello dell’alcol o degli zuccheri, dannosi allo stesso modo come gli stupefacenti ma non illegali.

  • Quali sono tre buoni motivi per leggere “Green bug, memorie di uno spacciatore”?

È attuale, schietto e con un finale a sorpresa, inaspettato

  • Cosa ti ha spinto a intraprendere la carriera di scrittore?

Tutto è nato con il mio primo libro, i miei studi principali sono nel campo dell’arte, quindi del disegno. L’idea principale era quella di creare un fumetto, una serie o una storia autoconclusiva. Poi l’idea è cambiata e dal primo libro ci ho preso gusto e ho iniziato a scrivere più che a disegnare.

  • Vuoi parlarci del tuo primo romanzo, dal titolo “Alters”? So che l’idea iniziale era quella di farne un fumetto; perché hai poi deviato da quel progetto?

‘Alters’ racconta la stravagante vita di Albert, un personaggio affetto da disturbo dissociativo della personalità, ha una personalità multipla che lo porterà a vivere diverse vite, alcune al limite della realtà. Il progetto iniziale, quello di farne un fumetto, era nato con una collaborazione, ma poi è saltato tutto. Avevo però la storia e ho pensato di descrivere le immagini che avrei voluto disegnare, quindi mettere nero su bianco le scene, le descrizioni dei personaggi e le emozioni. Da lì ci ho preso gusto, ed è nato prima ‘Alters’ e poi ‘Green bug’.

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