iL dOnO: L’Intervista Ideale..

Intervista esclusiva all'alternative rock band romana... tra paludi esistenziali e suoni devastanti..

Dopo aver concluso il tour del precedente album (“Una Sola Moltitudine“) a primavera scorsa, con l’esibizione romana che ha visto la band condividere il palco con Cesare Basile e Manuel Agnelli (Afterhours), e quindi dopo tanti concerti a dir poco devastanti… ad oggi è uscito il terzo album dal titolo “La Rivolta Ideale” per l’etichetta 29Records. Il disco è stato presentato il 27 settembre scorso al M.E.I. (Meeting delle Etichette ed Artisti Indipendenti) di Faenza. Il mondo immaginario e poetico di questo sorprendente disco è stavolta abitato da muse sperdute, giganti arresi, sexy esistenzialiste e pratici intellettuali immersi nella luminosa palude dell’esistenza… Ecco che allora il primo singolo “Mangrovia” -presentato live quest’estate direttamente sulle frequenze di RadioRock- riflette sul timore di perdere, nel paradosso delle scelte, i punti di riferimento fondamentali che nutrono i sentimenti tra le persone, consapevoli di lottare continuamente in prigioni ideologiche che condizionano spesso le nostre vite… E questo è solo l’inizio.

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Benvenuti. Vorrei fare di questa prima domanda una possibilità di presentazione per quanti ancora non vi conoscono. Mi raccomando poetici e sintetici. A voi la parola.

 Daniele: Siamo un nucleo di musicisti insieme da più di un decennio, facciamo rock, intriso di visione poetica sensibile all’esistenza… Non abbiamo mai fatto della scadenza un limite, siamo senza tempo, ci piace soffrire di questa urgenza chiamata espressione, in musica, sostanza, parole…

 

Il vostro ultimo disco risale a qualche anno fa. Ora esce “La Rivolta Ideale”. Restano i ritmi serrati, le liriche apocalittiche, la rabbia dissonante, la vostra sincerità disarmante, ma a vostro giudizio cosa lo differenzia dalle vostre precedenti uscite discografiche?

 Daniele: È esattamente figlio dei precedenti due album (gli Ep del 2001 e del 2003 sono preziosi segnali di quello che poi è avvenuto nel nostro percorso creativo). La sintesi di due esperienze sonore che hanno dato alla luce una Rivolta… in noi. Tra questa nostra atroce quanto necessaria passione che ci ha visti cambiare, tradire, rinnovarci con la stessa empatia di sempre… che nonostante le giuste differenze individuali ci ha consegnato con dei ruoli evoluti e compatibili, di nuovo alla causa…

 

Questo disco segna anche un’evoluzione sonora, merito di Riccardo Marinelli, batterista e curatore sonoro delle registrazioni e del missaggio del disco. Quali sono le linee che ti hanno guidato?

 Riccardo: Per la realizzazione del disco, e quindi in fase di pre-produzione e recording, siamo partiti come al solito da brani già abbastanza definiti, anche se in fase di registrazione sono nate nuove idee che hanno in parte dato un nuovo carattere ad alcuni brani. Per quanto riguarda il filo conduttore che lega tutto l’album ho cercato, insieme alle impressioni di tutta la band, di ricreare un sound e delle parti riproducibili il più possibile nei live. A parte qualche incursione con l’aiuto di sequenze e loop tutto il disco è parecchio “suonato”, sempre per avere la possibilità di rendere il tutto il più possibile fedele al nostro suono. In fase di mixing la direzione che volevo invece ottenere era contenere le tante parti (che sono veramente molte!) di chitarre ritmiche e lead che compongono l’arrangiamento dei nostri brani e vanno a definire lo scheletro delle canzoni.
Oltre alla registrazione e alle parti di batteria ho realizzato anche parti di synth, chitarre e alcune parti di basso e sequenze. Ovviamente non è stato facile avere questo molteplice ruolo nel disco, soprattutto per una questione di autocritica, ma poi il tutto ha preso la direzione giusta.

 

Ora la parola a Daniele Cedroni, autore dei testi. Quali sono le tematiche principali dell’album?

 Daniele: Sono entrato nella melma di questo universo paludoso, “nuotando per non affondare”… ma cercando luce nel profondo, tra le radici dei miei sentimenti. Tra le fauci di queste sabbie mobili ho annusato la depravazione di chi invecchia soltanto e del “Gigante Arreso” ne ho raccontato le gesta… Sirene Fameliche di vendetta privata… il “Vuoto Scenico” nella geniale fine di un poeta, “La salvezza è ad un passo” da chi mente… e di salvezza ci ucciderà..
Insomma, è questo un periodo davvero decisivo a livello epocale dove non so se sperare che esploda il mondo intero o credere nella rinascita che sensatamente noi tutti ci auguriamo… “La Rivolta Ideale” (la canzone) parla del sacrificio di un padre che investe la propria vita in un gesto estremo nella speranza che questo possa cambiare in meglio il futuro di sua figlia… è la messa a fuoco di uno stato d’animo devastato dall’ingiustizia del potere che ci manipola, la risposta insensata ma significativa di un’azione, oggettiva, che porterà ad un cambiamento…

 

Ho apprezzato in particolare alcuni brani, tra cui “Il Vuoto Scenico” e “Un Gigante Arreso”. Avete voglia di raccontarci qualcosa al riguardo di questi?

 Daniele: “Il Vuoto Scenico” appunto nasce dalla volontà di non soccombere alla stasi… migliorare, confondersi con gli altri, imparare, sempre, ancora… Nella fase finale grido ad oltranza la mia presa di posizione chiara nei confronti della vita: “Conto di restare in alto…”. Moralmente e con la giusta rabbia che ci attraversa per infonderci ambizione e ricercata felicità.
Ne “Un Gigante Arreso” si parla del disgusto di chi invece a tutto questo ha preferito infierire… fuggendo.
 Andrea: Sono due brani molto spinti, sia nel senso musicale che in quello poetico. “Il Vuoto Scenico” è un brano molto rock ‘n roll, con delle lontane venature bluesy, sebbene il vestito che indossa sia essenzialmente quello di un rock alternativo e moderno, con tanto di incursioni elettroniche a sostenere l’inciso finale. C’è dietro una struttura apparentemente semplice, ma il groove del pezzo ci ha coinvolto così tanto da spingerci ad arrangiarlo in modo molto accattivante… dal vivo funziona molto e ci si poga che è una bellezza!
“Un Gigante Arreso” è uno dei pezzi più tirati (tendenzialmente stoner come “Salsedine”, anche se un po’ più punk… in un certo senso), così tirato che l’abbiamo strutturato senza riprendere mai fiato… una corsa all’unisono tra testo e musica a rincorrere un’esplosione emotiva. Allo stesso tempo il brano riesce ad essere molto fruibile, abbiamo cercato di sfruttare il tappeto melodico con una ritmica serrata come ‘veicolo’ in una tempesta sonora. Nel dare forma al brano abbiamo voluto che, in qualche modo, lasciasse i segni addosso sia a chi lo ascolta che a chi lo suona.

 

Il mio brano preferito dell’album è “Pura Verità”. Ad ognuno di voi vorrei chiedere quale è il pezzo dell’album che lo rappresenta di più?

 Daniele: Tutti mi fanno sentire parte della Rivolta, ma “Mangrovia” è quello che sento più vicino.
 Andrea: Non saprei… sono tutti figli di un’esperienza creativa e uno sforzo emotivo. Mi diverto a suonare “Salsedine”, quasi mi perdo nell’enfasi ..nel farlo. Amo “Mangrovia” per quello che poeticamente rappresenta ma anche “In Volo con Olga” per quello che potrebbe esprimere nel nostro percorso artistico. “Sabbie per Affondare” è un altro pezzo che adoro trasformare ogni volta. Insomma, è troppo presto per me sceglierne una.. sono ancora fresche sulle mie dita e su tutta la mia effettistica. Ancora improvviso sulle mie parti, il ché me li rende ancora vivi e senza riferimenti… e poi anche stavolta sono riuscito a suonare la mia chitarra acustica su “Pura Verità”, non è da sottovalutare!
 Riccardo: Uno dei brani che più mi soddisfa per contenuti, risultato e personalità è “Salsedine”. Credo che con esso si può riassumere il tipo di suono e carattere a cui puntavo e sicuramente anche “In Volo con Olga” si è rivelata essere un’esperimento riuscito tra la fusione dell’elettronica con il suono essenziale e aggressivo che ci caratterizza.
 Lorenzo: A me piace suonare “In Volo con Olga”, lo trovo un gran bel pezzo!

 

Ed ora la domanda fatidica: Quale è nella vita di tutti i giorni la vostra rivolta ideale?

 Daniele: Cercare di mantenere integra la scintilla della follia. Quella dissonanza cosmica che oltrepassa la conformità e l’inesorabile declino degli intenti… Osare nonostante le difficoltà, le privazioni, il destino indotto, l’abitudine che uccide, coltivando quella che in amore sa migliorarti. Lottare, insorgere fino alla fine… Ognuno con il proprio metodo, attitudine, strategia…
 Andrea: Fare della propria vita un’opera d’arte (cit.)… nel senso di vivere a stretto contatto con le proprie emozioni e tutto il marasma che ne consegue. La Rivolta per me è trovare allora un’equilibrio… che significa “Armonia”.. degli opposti: nelle relazioni, nelle passioni, nella professionalità del lavoro, nelle condivisioni che ci circondano… Nella vita sono sempre stato affascinato dal progresso umano, finanche tecnologico, ma è l’evoluzione in senso stretto che mi coinvolge di più, perciò la mia Rivolta è quella di tornare alla natura, ad una certa intelligenza intuitiva… ed emotiva appunto. La società in cui viviamo oggi è alla mercé degli impulsi, quelli beceri, che usano un’esacerbata razionalità mascherata da “morale”… ma la morale oggi è quella inoculataci dall’alto, che non prende minimamente in considerazione la natura del singolo, che infatti si perde nella massa. Tutto ciò è stato il prodotto di un progresso non evolutivo ma tendenzioso, storico e culturale potremmo dire… ogni Istituzione ha ceduto ai propri interessi obliando quelli collettivi, che tuttavia rimangono pur sempre fatti dalle “singolarità”… come la Vita del resto, che è una continua evoluzione di singolarità sincroniche che la rendono complessa -e per questo motivo affascinante. Oggi abbiamo perso il “fascinare”… e l’entusiasmo creativo. C’è bisogno di una drastica evoluzione… o alla peggio dell’estinzione!

 

La vostra generazione, che poi è anche la mia, è arrivata a fiorire quando ormai il sistema discografico era al collasso, in quale modo avete deciso di rimediare per questa vostra uscita?

 Daniele: Siamo per pregio e difetto una band incostante, indipendente davvero, probabilmente non abbiamo mai lavorato molto di marketing ma quello che la rete può migliorare ci interessa moltissimo, purché ci porti a suonare in più posti possibili la nostra proposta musicale.

 

Nel ringraziarvi per la disponibilità volevo chiedervi quali saranno le vostre prossime date?

A gennaio suoneremo giovedì 15 al Caffè del Cardinale di Giulianello (Lt) per un set acustico. Il 18 suoneremo invece a Le Mura (Rm), mentre l’11 febbraio saremo al Contestaccio (Rm). Altre date sono in fase di chiusura così come il tour… avrete presto novità dalla palude! Grazie a tutti.

Piero Maironi

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iL dOnO:

Daniele Cedroni: voce, chitarra ritmica

Andrea Fatale: chitarre

Riccardo Marinelli: batteria

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Lorenzo Mancini: basso

 

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