Il cervello funziona come Facebook

Un lavoro appena pubblicato da scienziati di Basilea e di Londra fa vedere come il nostro cervello funzioni proprio come un Social Network

E se vi dicessi che Facebook e cervello umano sono alquanto vicini? Se vi dicessi che Facebook ha tanto successo solo perché probabilmente riproduce meccanismi biologici già presenti nel corpo umano? Per la serie “esplorando il corpo umano quante cose che impariamo”, una nuova scoperta potrebbe spiegarci la diffusione e continua crescita del famosissimo Social Media. Oltre questo, la scoperta sarebbe utile per altri motivi

 

Signori e signore, protagoniste questa volta della scoperta sono le sinapsi! (ola). Dicesi sinapsi: collegamento tra le varie cellule nervose che consentono il dialogo tra loro. Come funzionano questi legami? I legambi stabiliti dalle sinapsi sono molto forti tra alcuni neuroni, pochi, e più deboli con moltissimi altri. Ma quindi i rapporti fra le cellule nervose come funzionano?

  • Chi ha condotto lo studio? Il dr. Thomas Mrsic-Flogel.
  • Qual è stata la sua risposta alla domanda relativa al funzionamento delle cellule nervose? Se avete familiarità con Facebook potete capirlo facilmente. È tutta una questione di somiglianza: ogni cellula nervosa stabilisce un legame più forte con quelle simili a lei e moltissimi altri legami con gli altri neuroni.
  • Cosa succede in Facebook (e un po’ anche su altri Social Network)? In Facebook accade esattamente lo stesso: avete molti contatti, ma solo con una minoranza di loro stringete un vero rapporto. O sbaglio? Solo pochi di loro vi sono vicini spiritualmente e fisicamente. Solo con alcuni condividete degli interessi. Certo il bello è che potete condividere interessi anche con chi non conoscete.
  • Posto che nel nostro cervello i neuroni giocano a fare il Social Network, come se ne sono accorti i ricercatori? Lo studio si è svolto prendendo in esame una particolare area del cervello, quella che elabora gli impulsi nervosi provenienti dagli occhi trasformandoli in percezioni visive. Certo, in quest’area ci sono migliaia di neuroni. Come stabilire chi fa che cosa in questo gruppo immenso? Ci saranno pure delle differenze no? Mica possono fare tutti la stessa cosa? Grazie a degli strumenti sofisticatissimi, i ricercatori hanno capito che solo gruppi composti da pochi neuroni fanno una determinata azione.
  • La domanda nasce spontanea a quasto punto: perché le connessioni deboli sono così tante? Bhe, la risposta ipotizzata è semplice e credo riproduca un modello sociologico: in alcune particolari circostanze, probabilmente, i neuroni devono cambiare il loro modo di agire, quindi avendo già delle connessioni, anche se deboli, è più facile agire che non avendole proprio.
  • Cosa succede in Facebook? (ce lo chiediamo di nuovo) Vi è mai capitato di chiedere l’intervento di qualcuno con cui avevate scambiato il contatto e l’amicizia anche se non lo frequnetavate costantemente? Oppure magari avete ricevuto informazioni da una persona che sentite di rado, magari che incontrate solo in particolari circostanze perché avete amici in comune? Questo è quello che fanno anche i neuroni: preferiscono avere le spalle coperte!
  • Sviluppi futuri: lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista “Nature” e potrebbe contribuire alla creazione di un computer che simula l’attività del cervello. Ancora più nell’immediato, questo studio potrebbe dare dei validi spunti di ragionamento per la comprensione di fenomeni come la schizofrenia e l’autismo, malattie che compromettono la capacità di dialogo tra i neuroni.

 

Conclusioni

Prima di assistere a scene alla “Irobot” o all’ “Automata”, film da poco uscito, e di urlare al pericolo che i computer conquisteranno il mondo, rendiamoci conto di una cosa: siamo esseri sociali. Lo sono anche le parti che ci compongono! Forse è questo il vero apporto dello studio. Non è una caccia all’untore, cioè una condanna degli asociali, ma è semplicemente un consigliare che se si può farsi ben volere, è meglio!

Roberto Morra

 

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6 Comments

  • il cervello fa un lavoro di sintesi,e sceglie i legami più vicini e comodi… questione di funzionalità, può accadere anche con le amicizie certo….tutto è nelle leggi di natura,direbbe Uki, 🙂

  • i neuroni si collegano per avere sempre nuove possibilità di cambiamento,non credo sia lo stesso per noi, che più che altro ci colleghiamo per solitudine o ricerca della gratificazione

  • ..il fatto è che il nostro cervello ,per come lo usiamo ha una funzionalità veramente limitata…ma tanto tanto..avremmo la capacità di modificare il sistema e gli impulsi dei nostri neurotrasmettitori con un controllo sulla nostra mente.. grazie alla tecnologia quantica..shabad guru.
    non è una questione di essere sociali od associali.. ma consapevoli.. ed il farsi ben volere non rientra nella strada del neutrale e della consapevolezza.Agire per farsi ben volere….è l’ego che parla,un ego che controlla la nostra mente, ma noi abbiamo gli strumenti per sradicarlo ed assumere una mente neutrale…non è facile,non è immediato..ma intanto capire questo trovo sia importante..e non affidarci ad un computer per capire i nostri imput e connessioni…capire che NOI le determiniamo e possiamo cambiarle!!

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